n. 26 ORDINANZA (Atto di promovimento) 15 settembre 2015 -

TRIBUNALE DI CATANIA III Sezione Penale Il Tribunale in composizione monocratica nella persona della dott.ssa Elena Maria Teresa Calamita, a scioglimento della riserva assunta all'udienza del 26 maggio 2015 a carico di Marletta Salvatore, nato a Catania il 5 giugno 1952, elettivamente domiciliato in Catania in Via A. Di San Giuliano n. 147, difeso di fiducia dall'avv. Gaetana Occhipinti del Foro di Catania, ha pronunciato la seguente Ordinanza Con decreto di citazione a giudizio del 20 novembre 2014 Marletta Salvatore e' stato chiamato a rispondere del delitto di cui all'art. 5, d.lgs. n. 74/2000 perche' in qualita' di titolare dell'omonima ditta individuale, al fine di evadere l'imposta sul valore aggiunto, ometteva di presentava la dichiarazione annuale relativa all'anno 2010 per un ammontare di imposta evasa pari ad euro 87.428,00. All'udienza del 26 maggio 2015, costituite le parti, la difesa dell'odierno imputato ha eccepito in via preliminare l'illegittimita' costituzionale dell'art. 5, d.lgs. n. 74/2000 limitatamente ai fatti commessi sino al 17 settembre 2011 per violazione dell'art. 3 Cost., sotto il profilo dell'irragionevolezza per l'ingiustificato trattamento deteriore dalla norma stessa previsto rispetto alla piu' grave ipotesi della dichiarazione infedele, di cui all'art. 4, del d.lgs. n. 74/2000, nella formulazione anteriore al decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito con legge 14 settembre 2011, n. 148. Ad avviso di questo Giudice non e' manifestatamente infondata la questione d'illegittimita' costituzionale dell'art. 5, d.lgs. n. 74/2000, limitatamente ai fatti commessi sino al 17 settembre 2011, nella parte in cui punisce la condotta di chiunque, al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto, non presenta, essendovi obbligato, una delle dichiarazioni annuali relative a tali imposte, quando l'imposta evasa e superiore a 77.468,53 €

ma inferiore a 103.291,38 €. Invero, prima della modifica introdotta dall'art. 2, comma 36-vicies semel, lettera F) del d.l. 13 agosto 2011, n. 138, convertito con legge 14 settembre 2011, n. 138, la punibilita' della «dichiarazione infedele» era subordinata al superamento della soglia di punibilita' di 103.291,38 €, vale a dire di un importo superiore a quello previsto per la punibilita' del delitto di cui all'art. 5 sopra citato. Dal confronto della normativa teste' menzionata ed in particolare delle differenti soglie di punibilita' emerge una disparita' di trattamento...

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