n. 229 ORDINANZA (Atto di promovimento) 22 settembre 2014 -

TRIBUNALE DI PARMA Il Giudice, nel procedimento penale a carico di R.D., imputato dei reati di cui agli artt. 640 c.p.v. e u.c. in relazione agli artt. 61 n. 5, 81, 485, 61 n. 2, 5, 7 e 11 c.p., 110, 479 c.p. ecc ai danni della moglie all'epoca dei fatti non legalmente separata e convivente C.A., osserva quanto segue. Il R. e' stato rinviato a giudizio per rispondere dei reati di truffa aggravata e di falsita' ideologica in concorso e falsita' materiale, commessi in danno della moglie C.A. la quale si e' costituita parte civile nell'odierno processo, citando quale responsabile civile U.B. Spa, che si e' ritualmente costituita. Quanto ai fatti, in sintesi, l'imputato, dall'anno 2000 al 2009 era direttore della filiale U. di P. di vr. V. e la moglie era dipendente del C. di P. con mansioni direttive la quale, fidandosi in tutto e per tutto del coniuge che era funzionario bancario, gli aveva affidato la gestione sia del conto corrente familiare, acceso presso la U. ove confluivano gli stipendi dei coniugi e la pensione del padre sordomuto della C., che, del conto corrente n. ... (sempre acceso presso il medesimo istituto di credito), ove confluiva la pensione della madre della C., parimenti sordomuta. Il primo era intestato al R. e alla C. mentre il secondo era intestato alla C. e alla di lei madre D.S. Nel settembre 2009 la C., ricevendo una lettera della banca, scopriva che il marito era stato licenziato il nove marzo 2009 per un fatto di rilievo disciplinare e che era in atto un pignoramento per debiti assunti dallo stesso. Richiesto di spiegazioni, l'uomo negava ogni addebito spiegando di non essere mai stato licenziato, e all'uopo mostrava alla moglie qualche giorno dopo il cedolino dello stipendio di agosto 2009, risultato poi falso. La donna, dopo varie ricerche e indagini, scopriva gradualmente di essere stata vittima di una serie di fatti commessi dal marito a sua insaputa. Il R. aveva acceso un mutuo con la U. per €

140.000,00 in data 14 novembre 2006, con iscrizione ipotecaria sulla casa coniugale all'insaputa della moglie sulla base di una procura speciale formalizzata dinanzi ad un notaio ove, insieme all'imputato, era comparsa una donna che si era spacciata per C.A. tale P. L., amante dell'imputato. La firma apposta sulla procura risultava poi falsa, come si rileva dalla perizia grafica agli atti;

fatto per il quale il predetto notaio e' stato rinviato a giudizio per falso ideologico. Oltre a cio', emergeva altresi' l'esistenza...

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