I Modelli di bilancio vigenti in Italia

AutoreStefano Adamo - Roberta Fasiello
Pagine587-603
CAPITOLO III
I MODELLI DI BILANCIO VIGENTI IN ITALIA
di Stefano Adamo* e Roberta Fasiello**
SOMMARIO: 1. Il bilancio di esercizio nell’attuale contesto socio-economico. – 2. La
regolamentazione nazionale in materia di bilancio di esercizio. – 3. Il modello
civilistico-comunitario. – 4. Il modello internazionale IAS/IFRS.
1. Il bilancio di esercizio nell’attuale contesto socio-economico*
Nel corso del tempo, e a seconda dei vari contesti socio-economici e
delle tipologie di impresa, le funzioni assegnate al bilancio di esercizio
si sono alternate o, comunque, diversamente affermate1, con l’effetto di
generare plurimi modelli di bilancio, non senza creare grande confusio-
ne in ordine all’individuazione del bilancio ordinario dell’impresa2.
Nello specifico del nostro Paese, si è passati da un periodo (tra la
fine dell’ottocento e gli anni ’30 del novecento) in cui si è attribuita
al bilancio di esercizio una mera funzione di rendicontazione, ad uno
successivo (anni ’40-’50) che, sulla base delle diversità di scopo e del-
la relatività delle valutazioni, ha favorito la diffusione della teoria dei
bilanci differenziati (ossia della pluralità dei bilanci).
Tale concezione dei bilanci differenziati ha dovuto, peraltro, con-
frontarsi molto presto con i crescenti interventi legislativi in materia
(divenuta di rilevanza pubblica) e conseguente intervento della dottri-
na giuridica che ha sancito la preminenza del bilancio civilistico3.
1 S. ADAMO, Problemi di armonizzazione dell’informazione contabile. Processi-Attori-Strumen-
ti. Un modello interpretativo, Giuffrè, Milano, 2001, p. 13 e ss.; R. DI PIETRA, Governo aziendale
e standards contabili internazionali, Cedam, Padova, 2005, p. 11 e ss.
2 E. VIGANÒ, Contenuto e finalità del bilancio (come modello convenzionale per l’impresa ca-
ratteristica), 3^ ed., Cedam, Padova, 2012, p. 17 e ss.
3 Per tutti, si veda lo studio di: G.E. COLOMBO, Il bilancio d’esercizio, in Trattato delle Società
588 Parte Terza – Le sintesi periodiche delle rilevazioni generali di esercizio
In relazione a ciò, se, da un lato, si è favorito l’avvicinamento ad
un’auspicabile interpretazione del bilancio di esercizio quale bilancio
unico, al contempo le modalità della sua redazione si sono modellate
secondo schemi giuridici (essenzialmente rivolti alla tutela dei vari
portatori di interessi e alle conseguenti responsabilità civili e penali
di redattori e controllori del bilancio)4 che mal si adattano alla natura
propriamente tecnica del bilancio5.
Da qui la diffusione di un concetto non sempre interpretabile in
senso positivo della coesistenza di due bilanci6:
il bilancio di esercizio pubblico (meglio noto come bilancio civili-
stico), redatto nel rispetto delle norme di legge e destinato a fornire
l’informazione esterna ufficiale, in chiave tuttavia di mera rendi-
contazione al fine di indicare l’utile distribuibile e il capitale-garan-
zia per i terzi7;
uno o più bilanci interni, redatti al fine di fornire agli amministra-
tori e al soggetto economico la “reale” situazione aziendale e da cui
deriva (con alterazioni) quello pubblico8.
Si è, peraltro, consapevoli che l’intervento legislativo è apparso
inevitabile in considerazione sia della crescente diffusione di abusi e
arbitrarietà discendenti dall’assenza di un quadro regolamentare ben
definito, sia dell’impostazione legalistica presente nel nostro Paese
che ha tradotto in norme codicistiche le regole comunitarie.
A ciò si aggiunga, il radicale cambiamento determinato dall’avven-
to dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, ossia di un modello
di bilancio di evidente derivazione anglo-sassone. Trattasi di regole
contabili che, sebbene di derivazione tecnica, risultano decisamente
modellate sulle esigenze formative delle imprese operanti in contesti
per Azioni diretto da G.E. Colombo e G.B. Portale, Utet, Torino, 1994. Inoltre: E. BOCCHINI, Ma-
nuale di diritto della contabilità delle imprese, II ed., Utet, Torino 1995, p. 131 e ss.
4 F. DI SABATO, Il bilancio delle imprese. Profili giuridici, Giuffrè, Milano, 1998, p. 14 e ss.
5 Si vedano al riguardo le considerazioni critiche di: E. VIGANÒ, Contenuto e finalità, cit., p.
25 e ss. In argomento, si veda, inoltre: F. PONTANI, Il bilancio di esercizio delle società di capitali.
Accounting Philosophy e conceptual framework, Cedam, Padova, 2011, p. 21 e ss.
6 N. ROSSI, Il bilancio dell’impresa. Le sue differenziazioni e la sua interpretazione, Utet, Tori-
no, 1969, p. 258 e ss.; S. SASSI, Tecnica e politica dei bilanci di esercizio nelle imprese, Rivista dei
Dottori Commercialisti, n. 6, 1956, p. 909 e ss.
7 E. VIGANÒ, Contenuto e finalità, cit., p. 27.
8 Secondo l’interpretazione tradizionale, il bilancio interno costituirebbe il “vero” bilancio
dell’impresa. R. D’ORIANO, Sulla visione ‘classica’ del bilancio d’esercizio, in Scritti in onore di
Carlo Masini, Tomo III, Egea, Milano, 1993, cit., p. 187. Da altro lato, si evidenzia la sostanziale
coincidenza tra bilancio interno e bilancio esterno, laddove la differenza risultasse limitata al grado
di dettaglio (maggiore per i bilanci interni) e non anche estesa agli aspetti valutativi. P.E. CASSAN-
DRO, Le rilevazioni aziendali, III ed., Cacucci, Bari, 1979, pp. 433-434. G. MAZZA, La formazione
del bilancio d’esercizio, in Rivista dei Dottori Commercialisti, n. 2, 1963, pp. 154-155.

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