Metodologie di normalizzazione del linguaggio giuridico

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@1. Il linguaggio giuridico

La prima distinzione da fare, parlando di linguaggio giuridico, è fra «linguaggio del diritto» e «linguaggio dei giuristi». Intendiamo con il primo il linguaggio in cui il legislatore annuncia una regola giuridica: in esso «non ogni termine è un termine giuridico, ma ogni termine è un'espressione linguistica», così come «non ogni proposizione è una regola giuridica, ma ogni regola giuridica è una proposizione»1; chiamiamo proposizioni giuridiche normative le proposizioni aventi per significato norme giuridiche.

Il linguaggio dei giuristi è quello attraverso cui gli operatori del diritto esprimono, interpretano le norme; possiamo definirlo un metalinguaggio, in quanto contiene tutte le espressioni del linguaggio del diritto, e in più tutta la ricchezza terminologicà del linguaggio naturale, attraverso cui il giurista esprime il ragionamento giuridico.

Tralasciando la questione se anche i ragionamenti dei giuristi possano essere considerati norme, prenderemo in esame in questa sede le norme in senso stretto in quanto emanate dagli organi legislativi e quindi il linguaggio del diritto.

Un sistema giuridico può essere considerato sotto due aspetti: come un insieme di espressioni linguistiche (enunciati giuridici) collegate fra loro e organizzate secondo criterii empirici e spesso casuali; e come un insieme concettuale basato su una certa struttura logica. E noto come gran parte dell'attenzione della dogmatica giuridica sìa oggi rivolta ala razionalizzazione e sistematizzazione dei'sistemi, giuridici, cioè a far coincidere o per lo meno ad avvicinate il più possibile questi due aspetti.

È di estrema attualità, in questo ambito, il ricorso alle scienze formali, soprattutto alla logica, scienza formale per eccellenza, quale ausilio metodolo-Page 308gico; va comunque tenuto conto che il diritto non può essere analizzato solo sulla base della sua struttura sintattica: esso non è infatti un sistema formalizzato.

@2. L'analisi del linguaggio giuridico e l'analisi dei sistemi giuridici

L'esame (e il conseguente trattamento) del linguaggio giuridico si è posto per noi come un problema pratico, la cui soluzione è indispensabile per procedere in una ricerca che da quattro anni stiamo sviluppando presso l'Istituto per la documentazione giuridica.

Essa ha come scopo principale l'analisi della coerenza e completezza di un sistema giuridico, attraverso la creazione di un modello formale trattabile con i mezzi informatici; tale lavoro non può prescindere da un trattamento metodologico del linguaggio della norma.

In realtà la confusione e l'ambiguità oggi esistenti nei sistemi normativi sono da ascriversi in parte ala fluidità del linguaggio in cui le norme sono espresse2 e in parte alla crescita sproporzionata delle norme3.

Per analizzare la massa enorme di leggi, decreti, regolamenti, bisognava creare una metodologia in grado di analizzare esaustivamente i rapporti intercorrenti all'interno di «enunciati normativi»4, quindi trovare un modello di ricostruzione razionale di un sistema normativo.

A tale scopo noi abbiamo adottato una struttura, che richiede l'individuazione di fatti/azioni giuridicamente rilevanti e delle condizioni determinanti per esse. Da ciò discende la necessità di individuare un corpus legislativo positivo e di analizzarlo in modo tale da arrivare dal linguaggio comune tecnificato del legislatore ad una normalizzazione intesa, appunto, come traduzione del linguaggio naturale in cui sono espresse le norme giuridiche, in una struttura universale e secondo rigide regole di analisi; ed una successiva fase di formalizzazione, in cui le espressioni linguistiche standardizzate vengono tradotte in simboli logici, collegati tra loro esclusivamente da connettivi logici, tali da essere compresi ed elaborati dalla macchina. Da notare chePage 309 i due termini spesso sono usati come sinonimi ed in realtà le due fasi possono coincidere, nel senso che la scelta e definizione della struttura del modello comporta anche l'organizzazione dei dati in modo che possono essere inseriti in tale struttura con gradi variabili di astrazione5.

Nel nostro caso, come abbiamo detto, l'analisi della norma deve portare all'individuazione: di fatti/azioni rlevanti giuridicamente; di tutte e sole le condizioni determinanti; delle relazioni logiche fra ciascun fatto e le sue condizioni; delle relazioni delle azioni tra di loro (ove esista una relazione logica); delle relazioni delle condizioni tra loro. Da qui l'esigenza di un criterio di analisi che permetta di individuare tale struttura logica in modo rigoroso, operando sul linguaggio naturale con regole di analisi predefinite.

Quindi abbiamo condotto la ricerca e lo studio di metodologie di trattamento del linguaggio giuridico spinti da fini pratici, trascurando volutamente tutti gli aspetti del problema che oggi vengono dibattuti a livello teorico da filosofi del diritto, filosofi del linguaggio, epistemologhi, sociologi.

Le soluzioni sul piano pratico sono anch'esse numerose e sviluppate sotto le più diverse prospettive: il problema della rappresentazione della conoscenza è oggi, con lo sviluppo delle tecniche di intelligenza artificiale, uno dei punti più trattati e di difficile soluzione.

Vogliamo qui illustrare alcune proposte, molto diverse come prospettive d'approccio, che abbiamo sperimentato su norme del Codice Civile italiano.

Il lavoro degli Autori che abbiamo scelto viene illustrato sommariamente, in modo da permettere una visione generale: ci proponiamo di offrire a chi è interessato a questi problemi, la possibilità di un confronto tra le soluzioni pratiche prospettate» che permetta la scelta e l'approfondimento degli aspetti più vicini alle esigenze di ciascuno.

@@3.1. La «Universal Norm Form» di L.E. Allen

Il processo di normalizzazione di Allen6 risponde, secondo l'intenzione dell'Autore, ad una duplice esigenza: fornire al legislatore uno strumento per una più corretta stesura dei testi di legge e creare un sistema di «information retrieval» esauriente.

L'imprecisione del linguaggio giuridico genera un'ambiguità semantica lega-Page 310ta al significato delle parole, difficilmente eliminabile senza violare l'elasticità necessaria per l'applicazione delle norme ai casi redi; e un'ambiguità sintattica generata dalle relazioni delle parole fra loro all'interno delle frasi o dalle relazioni delle frasi fra loro: si può parlare in tal senso di una « semantica della frase». Il sistema per eliminare tale ambiguità è ispirato alle tecniche di cui si servono i logici per verificare la sintassi delle espressioni logiche. vengono quindi individuate le relazioni sintattiche all'interno di un testo giuridico e tradotta la struttura sintattica in una struttura logica analoga, secondo una forma standard ove:

- le frasi o parti di frasi vengono analizzate e divise in «proposizioni giuridiche costituenti» esprimenti, cioè, condizioni o conseguenze giuridiche;

- tali proposizioni sono colegate fra loro dagli operatori della logica proposizionale; e, o, se... allora, se e solo se.

Secondo l'Autore, una norma, o meglio l'espressione linguistica di una norma contiene, come componenti fisse...

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