DIRETTIVA 12 dicembre 2013 - Procedure per la gestione delle attivita' di messa in sicurezza e salvaguardia del patrimonio culturale in caso di emergenze derivanti da calamita' naturali. (14A02464)

IL MINISTRO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e successive modificazioni, e in particolare gli articoli 4 e 14;

Visto il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 e successive modificazioni;

Visto il decreto del Presidente della Repubblica 26 novembre 2007, n. 233 e successive modificazioni, recante «Regolamento di riorganizzazione del Ministero per i beni e le attivita' culturali, a norma dell' art. 1, comma 404, della legge 27 dicembre 2006, n. 296»;

Visto il decreto ministeriale 20 luglio 2009, recante «Articolazione degli uffici dirigenziali di livello non generale dell'Amministrazione centrale e periferica»;

Vista la circolare del MiBACT n. 132 dell'8 ottobre 2004 avente per oggetto «Piani di emergenza per la tutela del patrimonio culturale»;

Visto il decreto del Presidente della Repubblica 4 febbraio 2005, n. 78, con cui si e' resa esecutiva l'intesa relativa alla tutela dei beni culturali di interesse religioso appartenenti a enti e istituzioni ecclesiastiche del 26 gennaio 2005 fra il Ministro per i beni e le attivita' culturali ed il presidente della Conferenza episcopale italiana;

Vista la direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri del 3 dicembre 2008, concernente «Indirizzi operativi per la gestione delle emergenze»;

Vista la direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri del 9 febbraio 2011, recante «Valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento alle norme tecniche per le costruzioni di cui al decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti del 14 gennaio 2008»;

Visto il protocollo d'intesa sottoscritto il 7 marzo 2012 tra il Ministero per i beni e le attivita' culturali e il Ministero dell'interno - Dipartimento dei Vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile;

Visto il decreto del segretario generale n. 7 del 25 maggio 2012, con cui e' stata istituita la «Struttura operativa per il monitoraggio e il coordinamento delle attivita' necessarie a fronteggiare le situazioni emergenziali derivanti da calamita' naturali»;

Vista la circolare del segretario generale n. 31 del 18 giugno 2012, con cui sono state diramate le «Procedure per la gestione delle attivita' emergenziali dell'Unita' di crisi UCCR-MiBAC», il «Disciplinare operativo per il rilievo del danno al patrimonio culturale» e le «Specifiche per l'utilizzo dell'applicativo Community MiBAC per l'archiviazione informatica dei file»;

Visto il documento elaborato dal gruppo di lavoro istituito con decreto del segretariato generale n. 2 del 22 marzo 2013 con il compito di elaborare uno strumento schedografico per la rilevazione speditiva delle informazioni necessarie per la gestione della fase emergenziale conseguente a calamita' naturali, riferite ai beni appartenenti al patrimonio culturale;

Considerato che le procedure diramate con la richiamata circolare n. 31 del 18 giugno 2012 hanno consentito alle direzioni regionali per i beni culturali e paesaggistici dell'Emilia-Romagna, della Lombardia e del Veneto di gestire efficacemente l'emergenza derivante dal sisma di maggio 2012;

Ritenuto necessario fornire a tutte le articolazioni del Ministero un documento unitario che contenga le procedure e gli strumenti operativi per la salvaguardia del patrimonio culturale in caso di emergenza;

Considerata, inoltre, la necessita' evidenziata dal Dipartimento della Protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri di rafforzare il coordinamento con il Ministero, anche attraverso una costante collaborazione sia a livello centrale che periferico;

Ritenuto necessario che l'amministrazione, in caso di emergenze derivanti da calamita' naturali, garantisca la massima tempestivita' ed efficacia delle azioni sul territorio, operando in modo sinergico e coordinato, secondo procedure specifiche che regolamentino sia le relazioni fra le articolazioni del Ministero, sia quelle con gli organismi di protezione civile;

Ritenuto pertanto necessario impartire le conseguenti disposizioni agli uffici e, in particolare, al segretariato generale, alle direzioni regionali per i beni culturali e paesaggistici e alle soprintendenze;

Emana la seguente direttiva: al segretariato generale, alle direzioni regionali e alle soprintendenze: Finalita' e destinatari. La presente direttiva e' finalizzata a impartire disposizioni agli uffici al fine di garantire, in caso di emergenze derivanti da calamita' naturali, la massima tempestivita' ed efficacia delle azioni finalizzate alla salvaguardia del patrimonio culturale, operando in modo sinergico e coordinato, secondo procedure specifiche che regolamentino sia le relazioni fra le articolazioni del Ministero, sia quelle con gli organismi di protezione civile. Uffici destinatari della presente direttiva sono il segretariato generale, nell'esercizio dei propri compiti di coordinamento, nonche' tutti gli organi centrali e periferici. Premessa. Ogni evento naturale derivante da azioni esogene (pioggia, neve, escursione termica, vento, piene, alluvioni, frane) od endogene (sisma, eruzione vulcanica) che induca effetti straordinari, per estensione o per magnitudo del danno e classificabile pertanto come calamitoso, determina una situazione di emergenza che va affrontata con tempestivita', attuando immediatamente una serie di azioni finalizzate alla messa in sicurezza ed alla salvaguardia del patrimonio culturale coinvolto. Nel caso l'emergenza coinvolga solo un insediamento, e' sufficiente l'attivazione della struttura e delle procedure gia' previste in seno ai piani di emergenza previsti dalle norme vigenti o da specifiche disposizioni per i beni culturali (decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successive modificazioni;

decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1995, n. 418;

decreto ministeriale 20 maggio 1992, n. 569, circolare del Ministero - Dipartimento per la ricerca, l'innovazione e l'organizzazione n. 132 dell'8 ottobre 2004). Qualora l'evento emergenziale abbia invece una rilevanza territoriale piu' estesa o determini un livello di danno elevato, occorre attuare una strategia specifica. In tal caso, infatti, la gestione dell'emergenza va concepita come un processo, che si sviluppa senza discontinuita' dai primi sopralluoghi fino alla fase di ricostruzione e restauro del patrimonio culturale sia immobile che mobile. Una tale impostazione consente in generale un'ottimizzazione nell'impiego delle risorse disponibili, in quando, subordinando ogni fase alla fase successiva, gia' prevista e programmata, consente di verificare l'efficacia di quanto gia' fatto e progettare al meglio la fase successiva, evitando quindi interventi sia «sovradimensionati» (che comportano elevati costi sia iniziali che in tutte le fasi successive di attuazione della ricostruzione) sia «sottodimensionati». La gestione dell'emergenza comporta pertanto la definizione di una strategia che, pur consentendo la flessibilita' necessaria per adeguarsi alle varie realta' del Ministero, ne traccia il percorso unitario, a partire dal verificarsi dell'evento, fino all'avvio della fase di ricostruzione. Per l'attuazione di tale processo e' necessario prevedere una struttura organizzata specifica, in cui siano individuati compiti e ruoli nel rispetto di procedure univoche e predefinite. Per attuare quanto sopra delineato il Ministero ha istituito la struttura operativa per il monitoraggio ed il coordinamento delle attivita' necessarie a fronteggiare le situazioni emergenziali derivanti da calamita' naturali, ed ha predisposto altresi' procedure, disciplinari e strumenti operativi finalizzati alla gestione delle varie fasi dell'emergenza. In particolare le procedure prevedono: 1) il necessario coordinamento con le strutture esterne all'amministrazione deputate alla gestione dell'emergenza;

2) il necessario coordinamento fra le articolazioni centrali e quelle periferiche del Ministero;

3) la partecipazione di tutte le articolazioni del Ministero alla gestione dell'emergenza, per affrontare con la massima consapevolezza ed efficacia anche le successive fasi di restauro e ricostruzione, in parallelo alle strutture emergenziali o quando queste hanno concluso le loro attivita'. Disciplinari e strumenti operativi supportano l'organizzazione individuata per la gestione dell'emergenza che, sulla base delle esperienze acquisite e delle eventuali riorganizzazioni del Ministero, potra' essere perfezionata per migliorare la risposta del Ministero in occasione delle emergenze. E' indispensabile evidenziare come, nell'ambito della piu' generale analisi dei rischi, la gestione delle emergenze afferisce alla «gestione del rischio residuo», ovvero di quella parte di rischio che non si e' saputo o potuto ridurre. D'altra parte la stessa analisi dei rischi prevede un'adeguata e doverosa attivita' di prevenzione mediante tutte quelle azioni volte alla riduzione dei fattori di esposizione e delle vulnerabilita' nei confronti di tutti gli eventi prevedibili, attivita' che, insieme alla gestione delle emergenze, deve costituire il secondo, ineludibile percorso per operare in modo esaustivo ai fini della salvaguardia del patrimonio culturale. 1. La struttura operativa. Con decreto del segretario generale n. 7 del 25 maggio 2012 e' stata istituita la struttura operativa per il monitoraggio ed il coordinamento delle attivita' necessarie a fronteggiare le situazioni emergenziali derivanti da calamita' naturali. Tale struttura e' articolata in una «Unita' di coordinamento nazionale UCCN-MiBAC», istituita presso il segretariato generale, e nelle «Unita' di coordinamento regionale UCCR-MiBAC», istituite presso le direzioni regionali per i beni culturali e paesaggistici. In occasione di eventi emergenziali derivanti da calamita' naturali la struttura operativa viene attivata dal segretario generale. L'Unita' di coordinamento nazionale UCCN-MiBAC supporta il segretario generale nelle seguenti attivita': garantire il necessario...

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