La redazione mediante calcolatore di testi giuridici

AutoreA. J. Estapa/A. Gallina, E. Maretti
CaricaCapo serpizio del dipartimento APL della Società SLIGOS, Parigi/Centro per la Documentazione automatica, CDA,
Pagine370-385

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@1. Analisi per frammenti: scopi e limiti

La congettura base, da cui ha preso l'avvio il sistema per la redazione dei documenti notarili tramite un calcolatore usato interattivamente, consiste nella riducibilità di insiemi significativi di testi giuridici a thesauri finiti di frammenti testuali: secondo una. formulazione alternativa, si postula l'esistenza di ampi settori dell'operare dei giuristi che ammettano l'analisi in termini di frammenti testuali e, correlativamente, la ricostruzione tramite algoritmi.

Suggerimenti in questa direzione sono emersi nel corso di una' ricerca (Gallizia, Maretti e Mollame, 1966) sul tema della caseificazione automatica di documenti giuridici: qui alcune raccolte di documenti di varia provenienza (leggi, sentenze, massime, atti notarili, ecc.) sono state analizzate nell'intento di identificare i nuclei giuridicamente significanti e le loro modalità espressive.

L'esame di questi documenti, condotto seguendo strettamente i vincoli posti dall'ipotesi, ha portato all'attestazione su basi empiriche di questi fatti:

  1. l'elevata ricorrenza di formule giuridiche (significati) e di espressioni paradigma tiche (significanti);

  2. l'elevata stabilità terminologica nello spaccato sincronico.

    Complementarmente appare un terzo fatto, meno atteso dei precedenti: l'apparizione di strutture stilistiche raggruppantesi in poli argomentali (protocollo, escatocollo, ecc).Page 371

    Da questa situazione, in parte già nota almeno come linea di tendenza, in parte -nuova riguardo ai vai-ori incidenti, si è tratta la convinzione dell'utilità di passare ad una fase applicativa (una specie di verifica intermedia) come momento di possibile verifica e di riflessione per ulteriori affinamenti dei criteri di analisi, tesi soprattutto' alla ricerca di. moduli di frammentazione per quanto possibile indipendenti dai vincoli semantici. L'alternativa dilemmatica vigente da circa un secolo nelle forme di comunicazione create dall'uomo, assume nel diritto, ove il linguaggio è più vicino ai moduli della quotidianità che nel discorso scientifico costruito ad hoc, un valore essenziale, condensabile nella domanda: quali criteri di analisi sono riducibili alla sintassi e quali invece si caratterizzano per l'appartenenza al mondo dei significati?

    È evidente l'interesse pratico della riduzione alla sintassi; è d'altra parte, ancor più evidente, per chi abbia seguito con la partecipazione od anche con la conoscenza, lo sviluppo della linguistica moderna che questo canone riduttivo è piuttosto elusivo se applicato ai linguaggi naturali.

    Nell'analisi per frammenti testuali questa aitemativa è evitata usando come criterio di frammentazione la ricomponibilità con altri frammenti in un insieme finito dì testi (vedi Gallizia À. e Maretti E., 1974, pp. 52 ss.).

    Esso è linguisticamente meno accettabile, soprattutto perché le regole di costruzione non sono interne al frammento- ed indipendenti dal contesto di situazione: non ha quindi validità generale per testi qualsiasi (e qui sta il suo limite teorico) ma assume un ruolo determinante per insiemi omogenei di testi. Il grado di generalità, sotto cui va riguardato, non sta in un'infinita .virtualità ricostrattiva, ma nella completezza (volta a volta definibile con- un criterio, ad esempio, l'unità argomentale) dell'insieme di testi ricostruibili.

    Nell'analisi per frammenti si ritrovano quindi due limiti; il primo nella restrizione alla validità su insiemi, canonicamente definiti, di testi e non su testi in generale (in cui essa può, quindi, pretendere ad uno status di teoria linguistica), il secondo nella problematicità di esaurire un insieme di testi definito secondo un criterio di raggruppamenti. Mentre il primo limite è inerente al metodo il secondo varierà in dipendenza delle caratteristiche dell'insieme di testi: ha quindi carattere sperimentale. Può venir inoltre usato come « indice di falsicabilità » del. metodo in determinati ambiti testuali e per ognuno di questi dell'accuratezza dell'analisi.

    In conclusione, la componente sperimentale, vista anche come uso concreto di una procedura, è uè elemento non sostituibile di questa realizzazione.

    Poiché nel corso di anni recenti si -è assistito ad un proliferare di modelli analitici d'ogni genere a base linguistica incentrati su varie categorie delPage 372 discorso - testi scientifici, miti, teatro, note biografiche, ecc. - ricorrenti come strumentario ai calcolatori, va precisata una essenziale differenza; questi modelli di analisi hanno come fine principale il mettere in luce il significato dei documenti scritti, relazionandolo a schemi di indagine anche non linguistici, secondo modelli analitici meno letterati e più scientifici. Il nostro modello di analisi è antitetico non solo come scopi ma anche come metodi.

    Scopo primario infatti è l'algoritmo ricostruttivo dei testi» le cui direttive (e quindi il peso semantico) ricade sull'uomo e non algoritmi di analisi volgenti alla chiarificazione dei significati intesi come riduzione al sintattico o a metalinguaggi in certo modo relazionati ad elementi semantici del linguaggio di partenza, in questo metodo poi l'analisi per frammenti non può prescindere dalla semantica, ma i risultati non intendono porre categorie semantiche bensì categorie pragmatiche legate al processo costruttivo.

    Con piena evidenza, quindi, questa metodologia non modella i propri cri-teri sui canoni _ delle scienze di natura postulanti la ripetibilità e l'esaustività delle « parti » di un « tutto »; in conseguenza non può porsi come traguardo l'essenza del linguaggio ma la soluzione di un problema sul linguaggio. Insistiamo su questo aspetto riduttivQ? al fine di evitare possibili confusioni (sollecitate dai risvolti applicativi) con la tendenza, oggi sentita e di' cui citiamo uno dei più sottili cultori, Montague (vedi Monta-gue? 1964, 1970), a riportare come strumenti teoretici di indagine le strutture tipiche del formalismo logico-matematico, nell'ansia di chiudere il circolo iniziato da Aristotele, e vigorosamente ripreso dagli studiosi di Port-Royal.

    La componente pragmatica appare evidente in questa prima realizzazione: il sistema generatore di documenti notarili.

    Un analisi pie approfondita in vista di algoritmi ricostrettivi più generali « potrebbe » condurre all'instaurazione di un metalinguaggio sintatticamente descrittivo della struttura dei testi, in cui, evidentemente, sì dovrebbe considerare la componente semantica ; anche in questo caso però la 'componente sintattica sarebbe legata al metalinguaggio e non al linguaggio entro cui si articola il testo ricostruito.

    In questo senso? non si può parlare, nel nostro caso, di un'indagine sul linguaggio, ma mediante il linguaggio, in ogni caso, indipendentemente dai significati attribuibili ad una metodologia, la coppia analisi/sintesi su cui si fonda li procedura costruttiva, è adeguata allo scopo: « La preuve de l'analyse est daes la synthèse » (Lèvi-Strauss, 1960» La structure et la forme),Page 373

    @2. I Documenti notarili

    I documenti prodotti dall'attività notarile sono principalmente gli atti: ogni atto acquista la completezza formale e quindi l'intero valore giuridico, -allorché completato eoe tutte le formalità (trascrizione, repertorio, ecc).

    Definiremo atto l'insieme di documenti scritturali costituiti dall'atto vero e proprio e da tutte le correlative formalità.

    Gli atti sono raggnippati in tipi a seconda del loro contenuto giuridico (vendita, costituzione di società, testamento» procure, ecc); l'insieme di documenti (valutati per categorie di tipi formali) costituenti un atto si articola in due sezioni, una costante per tutti i tipi d'atto, l'altra variabile in funzione del tipo. Poiché l'architettura strutturale dei documenti è uguale per Tatto principale e per le formalità, la descrizione verrà dedicata all'atto segnalando per le formalità soltanto le differenze procedurali di formazione.

    Ad un primo livello di analisi Fatto è segmentabile in due classi di stringhe di caratteri: le costanti, identificanti nel loro complesso il tipo d'atto, le variabili, che concretano, integrandosi con le costanti, la situazione giuridica (astrattamente definita nel tipo d'atto) in un caso di vita. Questo stadio dell'analisi, metaforicamente riferibile come stadio della fotocopia, con la sua estrema povertà strutturale, non si presta ad alcuna sintesi verso una generalizzazione di un algoritmo (seppur limitato alla ricostruzione): in realtà si traduce nel modo d'azione dei...

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