Massimario di legittimitá

AutoreCasa Editrice La Tribuna
Pagine99-108

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I testi dei documenti qui riprodotti sono desunti dagli Archivi del Centro elettronico di documentazione della Corte di cassazione. I titoli sono stati elaborati dalla redazione.

@Abitualità e professionalità nel reato - Abitualità - Abitualità nel reato non dichiarata dal giudice della cognizione - Competenza del magistrato di sorveglianza

* Allorché l'abitualità nel reato non sia stata dichiarata con la sentenza del giudice della cognizione, è competente a provvedere in ordine ad essa il magistrato di sorveglianza.

    Cass. pen., sez. I, 12 febbraio 2008, n. 6646 (c.c. 5 febbraio 2008), P.G. in proc. Cicero. (C.p., art. 102; c.p., art. 103; c.p.p., art. 679). [RV239307]


@Amnistia, indulto e grazia - Indulto - Applicazione - Ammissibilità in caso di pena già espiata

* L'indulto può essere applicato a pena già espiata, purché il condannato ne possa conseguire un effetto favorevole.

    Cass. pen., sez. I, 12 febbraio 2008, n. 6649 (c.c. 5 febbraio 2008), Reale. (C.p., art. 174; c.p.p., art. 672). [RV239309]


@Amnistia, indulto e grazia - Indulto - Applicazione - Applicazione in misura maggiore rispetto al precedente computo

* Qualora per difetto di conoscenza dell'effettiva ed attuale posizione esecutiva del condannato l'indulto sia stato applicato, sia pure in sede esecutiva, in misura inferiore a quella consentita, è possibile disporne l'applicazione in misura maggiore rispetto al precedente computo.

    Cass. pen., sez. I, 14 febbraio 2008, n. 7133 (c.c. 29 gennaio 2008), Tanoni. (C.p., art. 174; c.p.p., art. 672; L. 31 luglio 2006, n. 241). [RV239213]


@Amnistia, indulto e grazia - Indulto - Applicazione - Esclusione di formale richiesta da parte dei soggetti legittimati

* L'art. 672, comma primo, c.p.p. prevede l'applicazione dell'amnistia e dell'indulto da parte del giudice dell'esecuzione «senza formalità» e, quindi, senza necessità di formale richiesta da parte dei soggetti interessati. Solo nel caso in cui la esecuzione della pena sia terminata è necessaria, ai sensi del quarto comma del suddetto art. 672, la richiesta del condannato, in conseguenza dell'interesse meramente morale ad ottenere il beneficio e quindi dell'assenza di una qualsiasi concreta incidenza sulla esecuzione della pena.

    Cass. pen., sez. I, 23 novembre 2007, n. 43684 (c.c. 13 novembre 2007), Conflitto comp. (C.p.p., art. 672; L. 31 luglio 2006, n. 241). [RV238691]


@Amnistia, indulto e grazia - Indulto - Applicazione - In sede di cognizione

* Non è proponibile, per la prima volta, in sede di legittimità, la richiesta di applicazione dell'indulto, presupponendo l'art. 174 c.p. («nel concorso di più reati, l'indulto si applica una sola volta dopo cumulate le pene, secondo le norme concernenti il concorso dei reati») che l'applicazione dello stesso, in tal caso, vada fatta in sede esecutiva.

    Cass. pen., sez. III, 7 gennaio 2008, n. 179 (ud. 15 novembre 2007), Di Donato ed altri. (C.p., art. 174; L. 31 luglio 2006, n. 241; c.p.p., art. 606; c.p.p., art. 609). [RV238604]


@Appello penale - Cognizione del giudice di appello - Circostanze - Applicazione di attenuanti

* Il giudice che, sull'appello del solo imputato, rico- nosca la sussistenza di una nuova circostanza attenuante deve bilanciare le circostanze concorrenti, ben potendo peraltro ribadire il giudizio di equivalenza già espresso dal primo giudice, poiché, ai sensi dell'art. 69 c.p., il riconoscimento di una nuova circostanza attenuante non rende automaticamente prevalenti le circostanze attenuanti.

    Cass. pen., sez. II, 21 dicembre 2007, n. 47483 (ud. 19 dicembre 2007), D'Angelo. (C.p.p., art. 597; c.p., art. 69). [RV239325]


@Appello penale - Cognizione del giudice di appello - Pena patteggiata - Omessa motivazione sul mancato proscioglimento e sull'insussistenza di cause di nullità assoluta o di inutilizzabilità della prova

* In tema di «patteggiamento in appello» il giudice, nell'accogliere la richiesta avanzata a norma dell'art. 599 comma quarto c.p.p., non è tenuto a motivare sul mancato proscioglimento dell'imputato per taluna delle cause previste dall'art. 129 c.p.p. né sull'insussistenza di cause di nullità assoluta o di inutilizzabilità della prova, in quanto, a causa dell'effetto devolutivo, una volta che l'imputato abbia rinunciato ai motivi d'impugnazione, la cognizione del giudice deve limitarsi ai motivi non rinunciati.

    Cass. pen., sez. I, 23 novembre 2007, n. 43721 (ud. 15 novembre 2007), Grillo e altro. (C.p.p., art. 129; c.p.p., art. 599). [RV238686]


@Appello penale - Cognizione del giudice di appello - Reformatio in peius - Ambito di operatività dal divieto

* Il divieto di reformatio in peius riguarda esclusivamente il dispositivo della sentenza ed il suo concreto contenuto afflittivo, ma non anche la motivazione, che può contenere una valutazione più grave della violazione commessa, sia in termini di fatto che di diritto.

    Cass. pen., sez. IV, 23 gennaio 2008, n. 3447 (ud. 3 ottobre 2007), Podda. (C.p.p., art. 597). [RV238738]


@Appello penale - Cognizione del giudice di appello - Reformatio in peius - Applicazione d'ufficio da parte del giudice d'appello delle pene accessorie previste dall'art. 609 nonies c.p

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* In tema di reati sessuali, l'applicazione d'ufficio da parte del giudice d'appello delle pene accessorie previste dall'art. 609 nonies c.p. non comporta alcuna violazione del divieto di reformatio in peius in quanto tale applicazione è prevista espressamente dalla richiamata disposizione come conseguenza necessaria della condanna per «alcuno dei delitti previsti» nella medesima norma.

    Cass. pen., sez. III, 25 febbraio 2008, n. 8381 (ud. 22 gennaio 2008), Valentini. (C.p., art. 609 bis; c.p., art. 609 ter; c.p., art. 609 quater; c.p.p., art. 597). [RV239283]


@Appello penale - Cognizione del giudice di appello - Reformatio in peius - Revoca di benefici

* È illegittima, in assenza di richiesta dell'imputato, la revoca di ufficio da parte del giudice di appello del beneficio della sospensione condizionale della pena, concesso dal primo giudice in sede di condanna a pena detentiva sostituita con la corrispondente pena pecuniaria sulla base dell'erroneo convincimento del favor rei in quanto tale statuizione viola il divieto di reformatio in peius.

    Cass. pen., sez. III, 8 febbraio 2008, n. 6313 (ud. 20 dicembre 2007), Pagano. (C.p., art. 163; c.p., art. 168; L. 24 novembre 1981, n. 689, art. 53; c.p.p., art. 597). [RV238831]


@Appello penale - Decisioni in camera di consiglio - Accoglimento della richiesta - Rinunzia dei motivi attinenti all'applicazione delle pene accessorie

* All'istituto del patteggiamento in appello non si applica la disposizione di cui all'art. 445 c.p.p., prevista esclusivamente per il patteggiamento concordato in primo grado. Ne consegue che una volta concordata la pena, con contestuale rinunzia a tutti i motivi di impugnazione, oggetto di rinunzia devono essere ritenuti anche i motivi attinenti all'applicazione delle pene accessorie.

    Cass. pen., sez. IV, 21 gennaio 2008, n. 2988 (ud. 22 novembre 2007), Campisi e altri. (C.p.p., art. 445; c.p.p., art. 599). [RV238746]


@Appello penale - Decisioni in camera di consiglio - Mancato accoglimento dell'accordo - Conseguenze dell'omesso ordine di prosecuzione del dibattimento nelle forme ordinarie

* Il giudice di appello, qualora non accolga l'accordo ex art. 599, comma quarto, c.p.p., deve disporre la prosecuzione del dibattimento nelle forme ordinarie, allo scopo di restituire alle parti le facoltà e i diritti relativi alla discussione e alle conclusioni nel merito; qualora ciò non avvenga e il giudice pronunci immediatamente il dispositivo, l'intero procedimento e la sentenza sono nulli ai sensi degli artt. 178, lettera c) e 180, c.p.p., per violazione dei diritti della difesa e dell'accusa.

    Cass. pen., sez. I, 13 marzo 2008, n. 11315 (ud. 5 marzo 2008), Deiana. (C.p.p., art. 178; c.p.p., art. 180; c.p.p., art. 599; c.p.p., art. 602). [RV239168]


@Appello penale - Decisioni in camera di consiglio - Omesso ritiro di consiglio dei giudici per la decisione subito dopo la chiusura della discussione - Conseguenze

* Non è causa di nullità della sentenza nel giudizio d'appello l'omesso ritiro in camera di consiglio dei giudici per la decisione subito dopo la chiusura della discussione, essendo il principio dell'immediatezza della deliberazione, volto a garantire continuità tra il momento della formazione della prova e quello della decisione, non riferibile al giudizio d'appello, di natura essenzialmente cartolare. (La Corte ha comunque rilevato, in motivazione, che per l'inosservanza del principio in oggetto non è prevista alcuna sanzione).

    Cass. pen., sez. III, 30 gennaio 2008, n. 4721 (ud. 12 dicembre 2007), Muselli e altro. (C.p.p., art. 525). [RV238793]


@Appello penale - Decisioni in camera di consiglio - Patteggiamento in appello e contestuale rinunzia ai motivi sull'incompetenza per territorio - Rilevabilità dell'incompetenza per territorio

* Qualora l'imputato concordi la pena in appello, rinunziando contestualmente al motivo di impugnazione sulla incompetenza per territorio, questa non è rilevabile d'ufficio dal giudice.

    Cass. pen., sez. IV, 21 gennaio 2008, n. 2988 (ud. 22 novembre 2007), Campisi e altri. (C.p.p., art. 21; c.p.p., art. 599). [RV238745]


@Appello penale - Decisioni in camera di consiglio - Richieste concordemente formulate dalle partiApplicazione della pena nella misura negoziata ed omessa pronuncia sui benefici

* È illegittima la decisione del giudice di appello, che, a fronte dell'accordo delle parti di cui all'art. 599, comma quarto c.p.p., subordinato alla concessione dei benefici di legge ovvero anche solo accompagnato dalla richiesta degli stessi, accolga detto accordo solo in ordine alla pena concor- data senza concedere i benefici suddetti, non potendo il giu- dice fuoriuscire dall'alternativa tra l'accogliere il patto nella sua...

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