Massimario di legittimitá

AutoreCasa Editrice La Tribuna
Pagine83-89

    I testi dei documenti qui riprodotti sono desunti dagli Archivi del Centro elettronico di documentazione della Corte di cassazione. I titoli sono stati elaborati dalla redazione.


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@Assemblea dei condomini - Convocazione - Avviso - Ordine del giorno

Per la partecipazione informata dei condomini ad un'assemblea condominiale al fine della conseguente validità della delibera adottata (artt. 1139 e 1105, terzo comma, c.c.), è sufficiente che nell'avviso di convocazione della medesima gli argomenti da trattare siano indicati nell'ordine del giorno nei termini essenziali per esser comprensibili, secondo un apprezzamento di fatto rimesso al giudice del merito, insindacabile in Cassazione se congruamente motivato.

    Cass. civ., sez. II, 22 luglio 2004, n. 13763, Cerniglia c. Condominio via E. Duse, 7, Roma. (C.c., art. 1105; c.c., art. 1136; c.c., art. 1139). [RV574863]


@Assemblea dei condomini - Convocazione - Avviso - Ordine del giorno

In tema di deliberazioni dell'assemblea condominiale, ai fini della validità dell'ordine del giorno occorre che esso elenchi specificamente, sia pure in modo non analitico e minuzioso, tutti gli argomenti da trattare, sì da consentire a ciascun condomino di comprenderne esattamente il tenore e l'importanza, e di poter ponderatamente valutare l'atteggiamento da tenere, in relazione sia alla opportunità o meno di partecipare, sia alle eventuali obiezioni o suggerimenti da sottoporre ai partecipanti. (Nell'enunciare il principio di cui in massima, la S.C. ha confermato la sentenza impugnata, la quale aveva escluso che la delibera adottata dall'assemblea, che impegnava il condominio per l'esecuzione di opere definitive per un ammontare pari a oltre 247 milioni di lire, potesse oggettivamente riconnettersi ad un ordine del giorno che indicava come oggetto di discussione l'esecuzione di diverse e specifiche opere provvisionali urgenti, per un importo inferiore a 10 milioni di lire, ovvero, in alternativa, di opere più rilevanti, ma per un importo di 55 milioni di lire).

    Cass. civ., sez. II, 30 luglio 2004, n. 14560, Cond. Fabbricato via Pozzuoli 106 Napoli c. Rinaldi. (C.c., art. 1105; c.c., art. 1136; c.c., art. 1139). [RV575124]


@Assemblea dei condomini - Deliberazioni - Beni comuni - Trasformazione in bene di proprietà esclusiva

In tema di condominio, la trasformazione in tutto o in parte di un bene comune (nella parte, locali destinati a portineria ed alloggio del portiere) in bene di proprietà esclusiva di uno dei condomini può essere validamente deliberata - in mancanza di un valido titolo contrario alla presunzione di titolarità condominiale ex art. 1117 c.c. - soltanto all'unanimità, ossia mediante una decisione che, nella sostanza, assuma valore contrattuale.

    Cass. civ., sez. II, 30 agosto 2004, n. 17397, Fonte G c. Cond. Via Grotte Bianche 150 Catania. (C.c., art. 1102; c.c., art. 1117; c.c., art. 1136). [RV576392]


@Assemblea dei condomini - Deliberazioni - Impugnazioni - Termine

In tema di condominio di edifici, ai fini della tempestività dell'impugnazione delle deliberazioni dell'assemblea dei condomini a norma dell'art. 1137 c.c., al deposito del ricorso nel termine di trenta giorni dalla data della adozione o comunicazione della deliberazione stessa è da ritenersi equipollente, in virtù del principio generale di conservazione degli atti quando essi conseguano lo scopo cui sono destinati, la notificazione della citazione introduttiva nel medesimo termine, anche quando l'iscrizione a ruolo sia avvenuta successivamente.

    Cass. civ., sez. II, 30 luglio 2004, n. 14560, Cond. Fabbricato via Pozzuoli 106 Napoli c. Rinaldi. (C.c., art. 1137; c.p.c., art. 163; c.p.c., art. 165; att. c.p.c., art. 71). [RV575123]


@Canone - Aggiornamento - Richiesta del locatore - Necessità

In tema di locazioni di immobili destinati ad uso non abitativo, per l'aggiornamento del canone di locazione, dovuto solo se pattuito e dal mese successivo alla richiesta (non necessariamente avanzata in forma scritta), l'art. 32 della legge 392 del 1978, come modificato dall'art. 1 della legge n. 118 del 1985, ha riferimento, come dato sul quale operare annualmente l'aggiornamento, al canone iniziale, con la conseguenza che tale canone di partenza occorre considerare in occasione degli aggiornamenti predetti, valutando unitariamente la variazione verificatasi per tutto il periodo considerato. Ai soli fini di questo calcolo, deve ritenersi pertanto ininfluente la circostanza che, per qualche annualità intermedia, non sia stato richiesto in precedenza l'aggiornamento, in quanto la mancanza di tale richiesta impedisce soltanto l'accoglimento della domanda degli aggiornamenti pregressi (cd. «arretrati»).

    Cass. civ., sez. III, 5 agosto 2004, n. 15034, Impr. Negro F.lli costr. Gen. spa c. Arnaldi. (L. 30 marzo 1978, n. 392, art. 32). [RV577084]


@Canone - Determinazione - Tipologia - Atti di classificazione catastale

In materia di locazione di immobili urbani, le norme (quali quelle della legge n. 392 del 1978) dettate per la determinazione del canone con riferimento alla categoria catastale degli alloggi non attribuiscono agli atti amministrativi inerenti alla classificazione catastale un valore tassativo e vincolante, spettando al giudice ordinario il potere di disapplicare l'atto di classamento dell'unità immobiliare e di determinare, in via incidentale, la categoria catastale da attribuire all'unità immobiliare oggetto della controversia, avendo riguardo alla consistenza dell'immobile oggetto della locazione, quale risulta dal contratto dedotto in giudizio, al limitato scopo di accertare la soggezione o meno del contratto di locazione alla disciplina dell'equo canone e di quantificare il canone locatizio dovuto. (Nella specie, la S.C. ha cassato la sentenza di secondo grado, che aveva ritenuto giustificato il mancato inserimento dell'immobile locato nella catastale A/8, come villa, in quanto l'area circostante eraPage 84 classificata nel mappale come parco condominiale, omettendo di accertare se, in base al contratto, oggetto della locazione fosse invece l'abitazione con la dotazione del parco ad uso esclusivo del conduttore).

    Cass. civ., sez. III, 10 agosto 2004, n. 15422, Mengoli c. Nosetto. (L. 27 luglio 1978, n. 392, art. 16). [RV575938]


@Canone - Morosità - Autoriduzione del canone - Illegittimità

In tema di locazione di immobili urbani ad uso abitativo, la cosiddetta autoriduzione del canone (e, cioè, il pagamento di questo in misura inferiore a quella convenzionalmente stabilita, per effetto di una unilateralmente asserita esorbitanza di tale ultima misura rispetto all'importo inderogabilmente fissato per legge) costituisce fatto arbitrario del conduttore, illegittimo e contrario al principio dell'esecuzione del contratto secondo buona fede, che provoca il venir meno dell'equilibrio sinallagmatico del negozio, essendo, poi, devoluta ai poteri del giudice, ai fini dell'accertamento della gravità dell'inadempimento così realizzatosi, la valutazione dell'importanza dello squilibrio tra le prestazioni con riguardo all'interesse del locatore in relazione al suo diritto di ricevere il canone in misura legale.

    Cass. civ., sez. III, 28 luglio 2004, n. 14234, Ubaldini c. Caselli. (C.c., art. 1453; c.c., art. 1455; c.c., art. 1587). [RV575023]


@Competenza civile - Competenza per materia - Servizi del condominio - Competenza del giudice di pace

In tema di controversie tra condomini, a seguito della modifica introdotta all'art. 7 c.p.c., appartengono alla competenza per materia del giudice di pace le cause relative alla misura ed alle modalità di uso dei servizi di condominio. Rientrano tra le prime, quelle che riguardano le riduzioni o le limitazioni quantitative del diritto dei singoli condomini ed hanno ad oggetto quei provvedimenti degli organi condominiali che, esulando dalla disciplina delle modalità qualitative di uso del bene comune, incidono sulla misura del godimento riconosciuto ai singoli condomini; appartengono alle seconde, quelle che concernono i limiti qualitativi di esercizio delle facoltà comprese nel diritto di comunione ossia quelle relative al modo più conveniente ed opportuno con cui tale facoltà debbono esercitare, nel rispetto delle facoltà di godimento riservate agli altri condomini, in proporzione delle rispettive quote, secondo quanto stabilito dalla legge o dalla volontà della maggioranza oppure da eventuali disposizioni del regolamento condominiale. Restano esclude da entrambe le categorie quelle cause in cui si controverta circa l'esistenza stessa del diritto del condomino a fruire della cosa o del servizio comune. (Fattispecie relativa alla misura del godimento del servizio comune di riscaldamento, in relazione alla quale la Corte ha ritenuto che il giudice di pace avesse erroneamente declinato la propria competenza in favore di quella del tribunale).

    Cass. civ., sez. II, 2 settembre 2004, n. 17660, Laffi c. Cond. via Remorsella 13 Bologna. (C.p.c., art. 7). [RV576615]


@Contratti in genere - Requisiti (elementi del contratto) - Causa - Illiceità

La violazione della normativa fiscale non incide sulla validità o efficacia di un contratto, ma ha rilievo esclusivamente tributario. (Fattispecie, anteriore all'approvazione dello statuto del contribuente e della legge n. 431/98, relativa alla redazione per motivi fiscali di due originali del contratto di locazione recanti importi diversi).

    Cass. civ., sez. III, 22 luglio 2004, n. 13621, Forino c. Nunziato ed altri. (C.c., art. 1418; c.c., art. 1419; L. 27 luglio 2002, n. 212, art. 10). [RV574784]


@Contratti in genere - Scioglimento del contratto - Risoluzione per inadempimento - Importanza dell'inadempimento

Qualora l'inadempimento sia accertato con riguardo alle obbligazioni primarie ed essenziali del contratto, quale, in ipotesi di locazione, quella di pagamento dei canoni dovuti, la valutazione della non scarsa importanza dell'inadempimento, ai...

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