Massimario di legittimità

AutoreCasa Editrice La Tribuna
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I testi dei documenti qui riprodotti sono desunti dagli Archivi del Centro elettronico di documentazione della Corte di cassazione. I titoli sono stati elaborati dalla redazione.

@Amnistia, indulto e grazia - Indulto - Applicazione - Preventiva adozione dell’ordine di esecuzione da parte del P.M

In tema di applicazione del condono, il provvedimento del giudice dell’esecuzione non è subordinato alla preventiva adozione dell’ordine di esecuzione da parte del pubblico ministero.

    Cass. pen., sez. I, 15 aprile 2008, n. 15609 (c.c. 28 marzo 2008), Tattic. (C.p., art. 174; c.p.p., art. 667; c.p.p., art. 672). [RV240149]

@Appello penale - Decisioni in camera di consiglio - Concordato sui motivi di appello - Motivazione sul mancato proscioglimento

In tema di c.d. patteggiamento in appello il giudice d’appello nell’accogliere la richiesta avanzata a norma dell’art. 599, comma quarto, c.p.p., non è tenuto a motivare sul mancato proscioglimento dell’imputato per taluna delle cause previste dall’art. 129 c.p.p. nè sull’insussistenza di cause di nullità assoluta o di inutilizzabilità della prova, in quanto a causa dell’effetto devolutivo, una volta che l’imputato abbia rinunciato ai motivi d’impugnazione, la cognizione del giudice deve limitarsi ai motivi non rinunciati, essendovi peraltro una radicale diversità tra l’istituto dell’applicazione della pena su richiesta delle parti e quello disciplinato dal citato art. 599 c.p.p.

    Cass. pen., sez. I, 15 aprile 2008, n. 15601 (c.c. 28 marzo 2008), Caldarelli. (C.p.p., art. 129; c.p.p., art. 599). [RV240146]

@Appello penale - Decisioni in camera di consiglio - Presupposti - Richiesta delle parti

Deve essere annullata con rinvio la sentenza con la quale, dopo l’entrata in vigore dell’art. 2, comma primo, lettera i), D.L. 23 maggio 2008, n. 92 che ha abrogato i commi quarto e quinto, dell’art. 599, c.p.p., il giudice d’appello, su accordo delle parti, perfezionatosi prima dell’entrata in vigore della norma abrogatrice, ha accolto i motivi d’impugnazione, in tutto o in parte e con rinuncia agli altri eventuali motivi. (In motivazione, la S.C. ha affermato che la sentenza è viziata, costituendo esercizio di un potere non più attribuito all’organo giurisdizionale).

    Cass. pen., sez. I, 16 luglio 2008, n. 29500 (ud. 11 luglio 2008), P.G. in proc. Bonaffini e altro. (C.p.p., art. 599). [RV240194]

@Appello penale - Dibattimento - Rinnovazione dell’istruzione - Casi

Ai fini della valutazione dell’istanza di rinnovazione dell’istruzione dibattimentale, mediante l’assunzione della testimonianza di una minore vittima d’abusi sessuali già sentito in dibattimento o in sede d’incidente probatorio, è necessario che nell’atto d’appello siano indicate specificamente le circostanze su cui dovrebbe vertere l’esame ai sensi dell’art. 190 bis c.p.p., non essendo sufficiente evidenziare genericamente l’utilità di assumerne la testimonianza.

    Cass. pen., sez. III, 16 maggio 2008, n. 19728 (ud. 3 aprile 2008), Ranzini. (C.p.p., art. 190 bis; c.p., art. 609 bis; c.p., art. 609 ter; c.p., art. 609 quater). [RV240041]

@Appello penale - Nullità (Questioni di) - Trasmissione degli atti - Mancata trasmissione degli atti del processo di primo grado

In tema di impugnazioni, la mancata trasmissione alla corte d’appello degli atti del processo di primo grado, oltre a costituire violazione dell’art. 590 c.p.p. (di per sè sfornita di sanzione processuale), integra una nullità di ordine generale a regime intermedio, a condizione che la parte che la invoca ne fornisca prova rigorosa mediante specifica allegazione documentale ovvero mediante trascrizione degli atti processuali rilevanti. (Fattispecie nella quale la Corte ha rigettato il ricorso difettando l’allegazione da parte della difesa del certificato della cancelleria del giudice di primo grado attestante la mancata trasmissione degli atti processuali in Corte d’appello).

    Cass. pen., sez. III, 30 maggio 2008, n. 21922 (ud. 7 marzo 2008), Bugianesi. (C.p.p., art. 177; c.p.p., art. 178; c.p.p., art. 590). [RV240236]

@Appello penale - Provvedimenti appellabili e inappellabili - Sentenze di proscioglimento - Inappellabilità da parte dell’imputato

A seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 85 del 2008, dichiarativa dell’illegittimità costituzionale dell’art. 1 L. n. 46 del 2006, nella parte in cui, sostituendo l’art. 593 c.p.p., escludeva che l’imputato potesse appellare avverso sentenze di proscioglimento relative a delitti, nonché dell’art. 10, comma secondo, della cit. L. n. 46 del 2006, nella parte in cui prevedeva che l’appello proposto prima della sua entrata in vigore fosse dichiarato inammissibile, con possibilità di successiva proposizione del ricorso per cassazione, è da ritenere che, qualora l’imputato si sia avvalso di tale possibilità, la corte di cassazione, previa verifica della formale ammissibilità del ricorso, debba annullare senza rinvio l’ordinanza di inammissibilità e disporre la restituzione degli atti al giudice d’appello per il giudizio di secondo grado; qualora invece il ricorso sia stato proposto dopo l’entrata in vigore «a regime» della legge n. 46 del 2006, è da ritenere che esso vada trattato come ricorso per saltum secondo la disciplina di cui all’art. 569 c.p.p., e, quindi, ove con il medesimo risultino denunciati vizi inquadrabili nelle previsioni di cui all’art. 606, comma primo, lett. d) ed e), c.p.p., vada convertito in appello mentre, ove risultino denunciati altri vizi e questi comportino l’annullamento con rinvio, gli atti vadano trasmessi al giudice d’appello ai sensi dell’ultimo comma del citato art. 569.

    Cass. pen., sez. I, 16 maggio 2008, n. 19782 (ud. 29 aprile 2008), Corridori e altri. (C.p.p., art. 569; c.p.p., art. 593; L. 20 febbraio 2006, n. 46, art. 1). [RV240024]

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@Applicazione della pena su richiesta delle parti - Richiesta - Nelle indagini preliminari - Udienza per la decisione

In tema di patteggiamento, è ammissibile la costituzione di parte civile all’udienza per la decisione sulla richiesta di applicazione concordata della pena, proposta nel corso delle indagini preliminari, atteso che anche nell’udienza disciplinata dall’art. 447 c.p.p. vengono adottati provvedimenti che possono essere pregiudizievoli per la parte lesa, così come avviene nell’udienza ex art. 444 c.p.p.

    Cass. pen., sez. III, 13 maggio 2008, n. 19188 (c.c. 26 marzo 2008), Rosa e altro. (C.p.p., art. 74; c.p.p., art. 79; c.p.p., art. 444; c.p.p., art. 447). [RV239860]

@Applicazione della pena su richiesta delle parti - Richiesta - Procura speciale rilasciata al difensore - Declaratoria di contumacia

Nel caso in cui l’imputato abbia rilasciato procura speciale al difensore per procedere all’applicazione della pena su richiesta delle parti nella fase preliminare al dibattimento, non può farsi luogo alla declaratoria di contumacia, sicchè la lettura della sentenza equivale a notificazione e da essa decorre il termine per proporre impugnazione.

    Cass. pen., sez. I, 3 aprile 2008, n. 14015 (c.c. 7 marzo 2008), Pizzo. (C.p.p., art. 420 quater; c.p.p., art. 444; c.p.p., art. 446; c.p.p., art. 484). [RV240140]

@Applicazione della pena su richiesta delle parti - Richiesta - Richiesta di applicazione di cause di estinzione del reato o della pena - Conseguente obbligo del giudice

In tema di applicazione della pena su richiesta delle parti, elemento fondamentale e immodificabile dell’accordo è soltanto la determinazione della misura e della specie della pena, da esso esulando, pertanto, la declaratoria di cause di estinzione della pena o del reato. (In applicazione di tale principio la Corte ha annullato senza rinvio la sentenza di patteggiamento impugnata limitatamente all’applicazione contra legem dell’indulto al reato di cui all’art. 609 quinquies c.p.).

    Cass. pen., sez. III, 21 maggio 2008, n. 20274 (ud. 14 marzo 2008), P.G. in proc. Allegra. (C.p.p., art. 444). [RV239870]

@Applicazione della pena su richiesta delle parti - Richiesta - Termine - Richiesta ex art. 5 L. n. 134 del 2003

È inammissibile la proposizione nel giudizio di appello della richiesta di applicazione della pena formulata in base all’art. 5 L. n. 134 del 2003.

    Cass. pen., sez. II, 11 aprile 2008, n. 15430 (ud. 9 aprile 2008), Fierro. (C.p.p., art. 444; L. 12 giugno 2003, n. 134, art. 5). [RV239797]

@Applicazione della pena su richiesta delle parti - Sentenza - Dichiarazione di delinquente abituale - Legittimità

La dichiarazione di delinquente abituale non può essere pronunciata con la sentenza che applica la pena su richiesta delle parti, in quanto tale dichiarazione richiede una valutazione discrezionale sulla stessa indole dei reati e, inoltre, può comportare, da parte del magistrato di sorveglianza, l’applicazione di una misura di sicurezza, cui osta la pronuncia ex art. 445 c.p.p.

    Cass. pen., sez. V, 16 maggio 2008, n. 19623 (c.c. 1 aprile 2008), Levacovig. (C.p., art. 102; c.p.p., art. 444; c.p.p., art. 445). [RV240079]

@Applicazione della pena su richiesta delle parti - Sentenza - Ratifica del patto sulla pena applicata per più reati in continuazione - Necessità di indicazione degli aumenti per i reati satelliti

Una volta che le parti abbiano raggiunto l’accordo sulla pena da applicare ai sensi dell’art. 444 c.p.p., per più reati in continuazione, non può essere attribuito alcun rilievo alla mancata specificazione, in sentenza, degli aumenti imputabili a ciascuna delle violazioni satelliti.

    Cass. pen., sez. I, 5 maggio 2008, n. 17815 (c.c. 9 aprile 2008), Marino. (C.p., art. 81; c.p.p., art. 444; c.p.p., art. 445). [RV239854]

@Applicazione della pena su richiesta delle parti - Sentenza - Reato in materia di armi - Confisca obbligatoria

In base al combinato disposto degli artt. 240, comma secondo, c.p., 4 L. 18 aprile 1975, n. 110, 6 L. 22 maggio 1975, n. 152, e 445 c.p.p., la confisca deve essere disposta con la sentenza di applicazione della pena per qualunque reato...

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