Massimario di legittimità

AutoreCasa Editrice La Tribuna
Pagine987-1040

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I testi dei documenti qui riprodotti sono desunti dagli Archivi del Centro elettronico di documentazione della Corte di cassazione. I titoli sono stati elaborati dalla redazione.

@Abusivo esercizio di una professione - Professione sanitaria - Configurabilità - Infermiere

Integra il delitto di abusivo esercizio della professione di infermiere l’attività, svolta senza il prescritto titolo abilitante, consistente nel praticare una «stimolazione oculare» attraverso l’effettuazione di punture sottocutanee all’altezza degli occhi, infiltrando sostanze nei tessuti allo scopo di ottenere effetti lato sensu benefici per la funzionalità della vista.

    Cass. pen., sez. VI, 5 novembre 2008, n. 41183 (ud. 16 ottobre 2008), Borno. (C.p., art. 348; D.L.vo 1991, n. 502, art. 6; L. 23 ottobre 1992, n. 421, art. 1). [RV241492]

@Abuso d’ufficio - Elemento oggettivo - Violazione di legge - Configurabilità

In tema di abuso di ufficio, integra la violazione di legge, rilevante ai fini della configurabilità del reato, il rilascio, da parte del responsabile del settore urbanistico del Comune, di una concessione edilizia in sanatoria per un’opera non conforme agli strumenti urbanistici generali in vigore nel territorio comunale. (Fattispecie in tema di rilascio di concessione edilizia in sanatoria per opere realizzate in zona inedificabile, nella quale la Corte ha altresì affermato che costituisce ingiusto vantaggio patrimoniale l’incremento del valore commerciale dell’immobile).

    Cass. pen., sez. VI, 18 settembre 2008, n. 35856 (ud. 6 maggio 2008), Morelli. (C.p., art. 323). [RV241248]

@Abuso d’ufficio - Elemento psicologico - Dolo - Necessità

In tema di abuso d’ufficio, per la configurabilità dell’elemento soggettivo è richiesto il dolo intenzionale, ossia la rappresentazione e la volizione dell’evento come conseguenza diretta e immediata della condotta dell’agente e obiettivo primario da costui perseguito. (Fattispecie in cui è stata esclusa l’intenzionalità del dolo nel comportamento di un funzionario del servizio di riscossione dei tributi, che aveva proceduto, pur in presenza della sospensione della cartella esattoriale impugnata, all’iscrizione ipotecaria sui beni immobili del debitore a garanzia di un credito dell’I.N.P.S.).

    Cass. pen., sez. VI, 18 settembre 2008, n. 35859 (ud. 7 maggio 2008), P.G. in proc. Pro. (C.p., art. 43; c.p., art. 323). [RV241210]

@Acque pubbliche e private - Inquinamento - Acque reflue domestiche - Nozione

Rientrano nella nozione di acque reflue domestiche i reflui derivanti da insediamenti di tipo residenziale e da servizi, purché provenienti prevalentemente dal metabolismo umano e da attività domestiche. (Nella specie, sono state considerate acque reflue domestiche e non acque industriali quelle provenienti dalle docce e dai servizi igienici di campi di calcetto e di tennis).

    Cass. pen., sez. III, 7 novembre 2008, n. 41850 (ud. 30 settembre 2008), Margarito e altro. (L. 11 maggio 1999, n. 152, art. 2; L. 3 aprile 2006, n. 152, art. 74). [RV241506]

@Alterazione di stato - Falsità nella formazione di un atto di nascita - Configurabilità - Esclusione

Il reato di alterazione di stato di cui all’art. 567, comma secondo c.p. non è configurabile in relazione alle false dichiarazioni incidenti sullo stato civile di una persona, rese quando l’atto di nascita è già formato, potendo tale condotta rientrare invece nella previsione dell’art. 495, comma terzo, n. 1 c.p. (Fattispecie nella quale la Corte ha qualificato ai sensi dell’art. 495 c.p. la falsa dichiarazione di paternità naturale resa all’ufficiale di stato civile a distanza di due anni dalla nascita della bambina).

    Cass. pen., sez. VI, 18 settembre 2008, n. 35806 (c.c. 5 maggio 2008), P.G. in proc. Giusti e altro. (C.p., art. 495; c.p., art. 567). [RV241254]

@Amnistia, indulto e grazia - Indulto - Applicazione - A pena dichiarata interamente espiata

È ammissibile l’applicazione dell’indulto a pena dichiarata interamente espiata per effetto del principio di fungibilità, purché sussista un concreto interesse del condannato al conseguimento di qualche effetto favorevole (nella specie, la riparazione per ingiusta detenzione, che discende dalla illegittimità del titolo detentivo dopo l’entrata in vigore del provvedimento di clemenza).

    Cass. pen., sez. I, 18 novembre 2008, n. 43055 (c.c. 23 ottobre 2008), Zeni. (C.p.p., art. 314; c.p.p., art. 672; c.p., art. 174). [RV241566]

@Amnistia, indulto e grazia - Indulto - Applicazione - Condanna all’estero ed espiazione in Italia

L’indulto si applica anche alle persone condannate all’estero e trasferite in Italia per l’espiazione della pena con la procedura stabilita dalla Convenzione di Strasburgo del 21 marzo 1983 sul trasferimento delle persone condannate, ratificata e resa esecutiva con legge 25 luglio 1988 n. 334.

    Cass. pen., sez. I, 16 ottobre 2008, n. 38943 (c.c. 1 ottobre 2008), Pedrini. (T.I. 21 marzo 1983, art. 9; T.I. 21 marzo 1983, art. 10; c.p.p., art. 672; c.p.p., art. 738). [RV241307]

@Amnistia, indulto e grazia - Indulto - Applicazione - Esclusione

Sono esclusi dall’applicazione dell’indulto concesso con L. n. 241 del 2006 i delitti per i quali «ricorre» la circostanza aggravante prevista dall’art. 7 D.L. 13 maggio 1991 n. 152, restando irrilevante l’incidenza della predetta circostanza sulla pena.

    Cass. pen., sez. I, 8 ottobre 2008, n. 38325 (c.c. 25 settembre 2008), P.G. in proc. Massaro. (D.L. 13 maggio 1991, n. 152, art. 7; c.p., art. 174). [RV241306]

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@Antichità e belle arti - Cose di interesse artistico e storico - Reato di danneggiamento - Soggetto attivo

In tema di tutela penale delle cose di antichità e d’arte, la qualifica di soggetto attivo del reato di danneggiamento (art. 733 c.p.) compete anche a chi riveste la carica pubblica di sindaco nel caso in cui i beni danneggiati costituiscano «monumento» e rivestano un rilevante interesse culturale, tale da rendere incontrovertibile la loro appartenenza al patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale. (Fattispecie nella quale il danneggiamento era stato causato da un’ordinanza sindacale con cui si disponeva il taglio di alcuni alberi facenti parte di un giardino pubblico, tutelato quale complesso di particolare interesse storico ed artistico con provvedimento del Ministero dei BB.CC.AA.).

    Cass. pen., sez. III, 18 novembre 2008, n. 42893 (ud. 24 ottobre 2008), Domenici. (C.p., art. 733). [RV241543]

@Antichità e belle arti - Cose di interesse artistico e storico - Tutela diretta sui beni immobili - Violazione

In tema di tutela penale delle cose di antichità e d’arte, ai fini della operatività della cosiddetta tutela «diretta» sui beni immobili, qualificati come beni culturali, appartenenti allo Stato ed agli altri Enti pubblici, la cui violazione integra il reato di esecuzione di opere illecite (artt. 10, 21 e 169, D.L.vo 22 gennaio 2004, n. 42), è necessario che siano soddisfatte tre condizioni: a) che i predetti beni siano stati realizzati da oltre cinquanta anni; b) che il loro autore non sia più vivente; c) che abbia dato esito positivo la verifica dell’interesse culturale secondo la procedura di cui all’art. 12 del D.L.vo citato.

    Cass. pen., sez. III, 18 novembre 2008, n. 42899 (ud. 24 ottobre 2008), Valente. (D.L.vo 22 gennaio 2004, n. 42, art. 10; D.L.vo 22 gennaio 2004, n. 42, art. 12; D.L.vo 22 gennaio 2004, n. 42, art. 21; D.L.vo 22 gennaio 2004, n. 42, art. 169). [RV241618]

@Antichità e belle arti - Cose di interesse artistico e storico - Tutela penale - Violazione dell’obbligo di denuncia del trasferimento della proprietà o detenzione del bene

In tema di tutela penale dei beni culturali, anche a seguito dell’entrata in vigore dell’art. 2 decies, L. 25 giugno 2005, n. 109 (di conversione del D.L. 26 aprile 2005, n. 63, recante «Disposizioni urgenti per lo sviluppo e la coesione territoriale, nonchè per la tutela del diritto d’autore, e altre misure urgenti»), integra il reato di cui agli artt. 59 e 173 D.L.vo 22 gennaio 2004, n. 42 la violazione dell’obbligo di denunciare il trasferimento della proprietà o della detenzione di collezioni numismatiche, salvo che si tratti di monete antiche e moderne di modesto valore o ripetitive, o conosciute in molti esemplari o non considerate rarissime, ovvero di cui esiste un notevole numero di esemplari tutti uguali, per le quali è escluso sia l’obbligo di denuncia sia ogni altro obbligo di notificazione alle autorità competenti.

    Cass. pen., sez. III, 14 novembre 2008, n. 42516 (ud. 21 ottobre 2008), Baldaro. (D.L.vo 22 gennaio 2004, n. 42, art. 59; D.L.vo 22 gennaio 2004, n. 42, art. 173; L. 25 giugno 2005, n. 109, art. 2 decies). [RV241540]

@Appello penale - Cognizione del giudice di appello - Cessazione della pericolosità sociale dell’imputato - Esclusione

La cessazione della pericolosità sociale dell’imputato prosciolto per vizio totale di mente sopravvenuta alla sentenza di proscioglimento non può essere fatta valere in sede di appello contro il capo concernente la misura di sicurezza contestualmente applicata – dovendo il tribunale di sorveglianza, in tale giudizio, limitarsi a una verifica di correttezza dell’operato del giudice – ma solo in sede esecutiva, nella quale la competenza a deliberare su richieste aventi ad oggetto la sua sospensione, trasformazione o revoca, appartiene al magistrato di sorveglianza le cui decisioni sono appellabili nel merito.

    Cass. pen., sez. I, 3 novembre 2008, n. 40991 (c.c. 14 ottobre 2008), Milani. (C.p.p., art. 679; L. 26 luglio 1975, n. 354, art. 69). [RV241429]

@Appello penale - Cognizione del giudice di appello - Reformatio in peius - Divieto

In caso di appello presentato dal solo imputato per il mancato riconoscimento della continuazione tra i reati per cui è intervenuta condanna, il divieto di reformatio in peius riguarda ogni componente che concorre alla determinazione della pena complessiva e pertanto il giudice d’appello non può rideterminare la...

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