Massimario di legittimità

AutoreCasa Editrice La Tribuna
Pagine447-466

Page 447

I testi dei documenti qui riprodotti sono desunti dagli Archivi del Centro elettronico di documentazione della Corte di cassazione. I titoli sono stati elaborati dalla redazione.

@Abusivo esercizio di una professione - Professione sanitaria - Configurabilità - Odontotecnico

Commette il delitto di esercizio abusivo della professione medica l'odontotecnico il quale provveda direttamente alla installazione di una protesi dentaria, operazione che, comportando manovre all'interno del cavo orale del paziente, gli è preclusa essendo riservata per legge al medico dentista.

    Cass. pen., sez. IV, 13 luglio 2007, n. 27741 (ud. 8 maggio 2007), Pelliccione ed altro. (C.p., art. 348; R.D. 31 maggio 1928, n. 1334, art. 11). [RV236799]

@Abuso d'ufficio - Elemento oggettivo - Ingiusto vantaggio patrimoniale - Dipendente di struttura sanitaria pubblica

In tema di reato di abuso d'atti d'ufficio di cui all'art. 323, comma secondo, c.p., nel testo previgente alle modifiche apportate dalla L. n. 234 del 1997, deve ritenersi finalizzata al conseguimento di un ingiusto vantaggio patrimoniale la condotta di un assistente medico dipendente di un Centro trasfusionale che, nello svolgimento delle sue funzioni presso la medesima struttura pubblica, dopo aver proceduto al prelievo, alla raccolta e alla conservazione di sangue umano, dirotta i pazienti verso una clinica privata e si fa retribuire per ogni autotrasfusione eseguita presso quest'ultima.

    Cass. pen., sez. VI, 30 luglio 2007, n. 30979 (ud. 8 febbraio 2007), Trua. (C.p., art. 323; L. 4 maggio 1990, n. 107, art. 1; L. 4 maggio 1990, n. 107, art. 17). [RV236833]

@Abuso d'ufficio - Elemento oggettivo - Violazione dell'obbligo di astensione - Requisito della doppia ingiustizia

Ai fini dell'integrazione del reato di abuso di ufficio, anche nel caso di violazione dell'obbligo di astensione, è necessario che a tale omissione si aggiunga l'ingiustizia del vantaggio patrimoniale deliberato, con conseguente duplice distinta valutazione da parte del giudice, che non può far discendere l'ingiustizia del vantaggio dalla illegittimità del mezzo utilizzato.

    Cass. pen., sez. VI, 6 luglio 2007, n. 26324 (c.c. 26 aprile 2007), P.M. in proc. Borrelli ed altri. (C.p., art. 323). [RV236857]

@Acque pubbliche e private - Inquinamento - Degrado di un fiume - Conseguenza del reato

In tema di reati di inquinamento ambientale, l'obbligazione risarcitoria per il danno da reato consistente nella situazione di degrado di un fiume non viene meno nel caso in cui un successivo fatto alluvionale determini l'irreversibile modificazione dello stato dei luoghi, facendo venire meno addirittura la traccia del danno stesso. (La Corte ha precisato che in tal caso, data l'impossibilità di una puntuale quantificazione del danno, può procedersi ad una determinazione equitativa del risarcimento).

    Cass. pen., sez. II, 25 maggio 2007, n. 20681 (ud. 28 marzo 2007), Cuzzi e altri. (C.p., art. 185; L. 8 luglio 1986, n. 349, art. 18). [RV236776]

@Acque pubbliche e private - Inquinamento - Responsabilità penale - Condanna per i reati previsti dal D.L.vo n. 152 del 1999

In tema di reati di inquinamento delle acque, il giudice, nel subordinare il beneficio della sospensione condizionale della pena all'esecuzione degli interventi di messa in sicurezza, bonifica e ripristino, ha il potere di individuare in concreto le modalità di esecuzione degli interventi ripristinatori, e non è vincolato al riferimento alla procedura indicata per le diverse ipotesi di bonifica e ripristino ambientale disposti in sede amministrativa. (La Corte ha altresì precisato che, ove non provveda a subordinare la concessione del beneficio agli indicati adempimenti limitandosi ad emettere la sentenza di condanna o di patteggiamento, il giudice deve disporre la trasmissione del provvedimento al Ministero dell'Ambiente per l'attivazione della procedura amministrativa di cui all'art. 17 D.L.vo n. 22 del 1997).

    Cass. pen., sez. II, 25 maggio 2007, n. 20681 (ud. 28 marzo 2007), Cuzzi e altri. (C.p., art. 165; D.L.vo 5 febbraio 1997, n. 22, art. 17; D.L.vo 11 maggio 1999, n. 1525, art. 58; D.L.vo 11 maggio 1999, n. 1525, art. 60). [RV236775]

@Acque pubbliche e private - Inquinamento - Scarichi - Acque reflue industriali

Lo scarico di acque reflue industriali, effettuato senza autorizzazione, integra la fattispecie penale quale che sia di tali acque il recapito finale, sicché anche lo scarico nella fognatura, mancando l'autorizzazione, è tuttora penalmente rilevante. (La Corte ha altresì precisato che le acque reflue provenienti dal sito industriale - una cartiera - mischiandosi, con l'immissione nella rete fognaria comunale, con i reflui dell'insediamento urbano non perdevano, in ragione della loro assoluta prevalenza quantitativa, la natura di reflui industriali, e non potevano pertanto rientrare nella nozione di acque reflue urbane, consistenti nel miscuglio di acque reflue domestiche e di acque reflue industriali convogliate in reti fognarie, che implica l'omogeneità quantitativa delle componenti).

    Cass. pen., sez. II, 25 maggio 2007, n. 20681 (ud. 28 marzo 2007), Cuzzi e altri. (D.L.vo 11 maggio 1999, n. 152, art. 2; D.L.vo 11 maggio 1999, n. 152, art. 54; D.L.vo 11 maggio 1999, n. 152, art. 59). [RV236774]

@Amnistia, indulto e grazia - Indulto - Reati di cui all'art. 73 D.P.R. n. 309 del 1990 - Esclusione

L'indulto di cui alla legge n. 241 del 2006 non si applica ai delitti riguardanti la produzione, il traffico e la detenzione illecita di sostanze stupefacenti o psicotrope, di cui all'art. 73 D.P.R. n. 309 del 1990 e succ. modif., in presenza delle circostanze aggravanti della consegna o comunque destinazione delle sostanze ad un minore di età e della loro in-Page 448gente quantità, anche se ricorrono circostanze attenuanti, pur dichiarate equivalenti alle indicate aggravanti.


@Appello penale - Decisioni in camera di consiglio - Procedimento - Applicazione dell'istituto della contumacia

Nel giudizio di appello contro le sentenze pronunciate con rito abbreviato non trova applicazione l'istituto della contumacia dell'imputato.

    Cass. pen., sez. I, 28 giugno 2007, n. 25097 (ud. 19 giugno 2007), Chakhsi. (C.p.p., art. 127; c.p.p., art. 420 quater; c.p.p., art. 443; c.p.p., art. 599). [RV236841]

@Atti e provvedimenti del giudice penale - Deposito - Attestazione della data - Data apposta dal magistrato

La data certa di un provvedimento, non assunto in udienza dal giudice, deriva dall'attestazione di cancelleria apposta al momento del deposito facente fede fino a querela di falso, ma nulla esclude che alla omissione di tale attestazione si possa sopperire mediante altre formalità del pari fidefacienti contenute in atti connessi senza che venga meno l'efficacia del provvedimento. (Fattispecie in cui nel decreto di convalida del sequestro emesso dal P.M. ai sensi degli artt. 354 e 355 c.p.p., mancava la certificazione della data da parte del segretario dell'ufficio giudiziario e il Tribunale del riesame ha ricavato la data certa da quella apposta sulla richiesta di notifica del decreto di convalida)

    Cass. pen., sez. II, 4 maggio 2007, n. 17229 (c.c. 4 aprile 2007), Santeramo. (C.p.p., art. 126; c.p.p., art. 128). [RV236821]

@Atti preliminari al dibattimento - Decreto di citazione - Annullamento con rinvio - A giudizio davanti alla stessa sezione

La circostanza che il decreto di citazione a giudizio indichi la fissazione del processo, giunto a seguito di annullamento con rinvio disposto dalla Corte di cassazione, davanti alla stessa sezione, mentre l'effettiva celebrazione del processo avvenga davanti a sezione diversa, non determina alcuna nullità della citazione in giudizio, in quanto l'atto ha raggiunto il suo scopo e cioè di chiamare in giudizio le parti senza alcuna compromissione dei diritti della difesa.

    Cass. pen., sez. I, 22 maggio 2007, n. 19745 (ud. 18 aprile 2007), Cariolo. (C.p.p., art. 178; c.p.p., art. 184). [RV236823]

@Atti sessuali con minorenne - Infraquattordicenne - Assenza di violenza o minaccia o abuso - Concorso del reato previsto dall'art. 609 bis c.p

In tema di reato sessuale commesso in danno di persona infraquattordicenne, punito dal primo comma dell'art. 609 quater c.p., va escluso che il mero dato anagrafico comporti la sussistenza della condizione di inferiorità fisica o psichica della persona offesa prevista dal comma secondo dell'art. 609 bis c.p., così che, una volta escluse condotte comportanti violenza, minaccia o abuso di autorità, non può trovare applicazione anche la seconda fattispecie criminosa, che è alternativa e incompatibile con la prima.

    Cass. pen., sez. III, 3 maggio 2007, n. 16843 (ud. 16 gennaio 2007), Di Oronzo e altro. (C.p., art. 609 bis; c.p., art. 609 quater). [RV236806]

@Azione penale - Querela - Presentazione della querela - Identificazione del querelante

In tema di presentazione della querela, l'identificazione del querelante prescritta dall'articolo 337, comma quarto, c.p.p., può ritenersi avvenuta, allorché l'atto sia formato dall'autorità legittimata a riceverlo, con la semplice trascrizione delle generalità del querelante nell'atto medesimo.

    Cass. pen., sez. IV, 26 giugno 2007, n. 24836 (ud. 21 marzo 2007), Orofino ed altro. (C.p.p., art. 337). [RV236849]

@Bellezze naturali (Protezione delle) - Deturpamento e distruzione - Danno - Danno ambientale

In presenza di danno ambientale derivante da inter- venti che comportino le c.d. «perdite provvisorie» come previste dalla Direttiva 2004/35/CE approvata il 21 aprile 2004, e cioè anche una temporanea perdita della disponibilità di una risorsa ambientale intatta, permane il diritto del privato al risarcimento in forma di condanna generica, essendo sufficiente...

Per continuare a leggere

RICHIEDI UNA PROVA

VLEX uses login cookies to provide you with a better browsing experience. If you click on 'Accept' or continue browsing this site we consider that you accept our cookie policy. ACCEPT