Massimario di legittimità

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I testi dei documenti qui riprodotti sono desunti dagli Archivi del Centro elettronico di documentazione della Corte di cassazione. I titoli sono stati elaborati dalla redazione.

@Alberghi - Locazione di immobili adibiti ad uso di albergo, pensione e locanda- Presunzione di cui all'art. 9 septies del D.L. n. 118 del 1985 - Configurabilità

L'art. 1, n. 9 "septies" del D.L. 7 febbraio 1985, n. 12, conv. in legge 5 aprile 1985, n. 118 pone una presunzione di riconducibilità al tipo della locazione alberghiera dell'affitto di azienda alberghiera per il solo caso in cui il titolare dell'azienda la abbia affittata per la prima volta, cosicché l'attività alberghiera venga ad essere svolta inizialmente da parte del concessionario del godimento. Diversamente, una volta cessato l'originario rapporto, con conseguente riacquisto della disponibilità dell'azienda nel suo complesso da parte dell'avente diritto, la conclusione di un altro contratto, avente il medesimo contenuto e lo stesso oggetto di quello precedentemente risolto, non integra altra locazione d'immobile a destinazione alberghiera, ma consiste in un affitto di azienda in tutte quelle ipotesi in cui, pur nell'eventuale mutata consistenza dell'originario complesso aziendale, il valore aggiunto dell'avviamento continui ad essere la conseguenza dell'attività d'impresa del primo conduttore.

    Cass. civ., sez. III, 11 gennaio 2001, n. 330, Vescia c. Carnevale. (D.L. 7 febbraio 1985, n. 12, art. 1).

@Avviamento commerciale- Indennità - Credito del conduttore- Opposizione in compensazione

Il credito del conduttore per l'indennità per la perdita dell'avviamento commerciale non può essere opposto nel giudizio relativo alla risoluzione del rapporto di locazione, in compensazione di crediti del locatore derivante dal medesimo contratto, essendo esso privo, al momento del provvedimento che ne determina la comples- siva entità, del requisito dell'esigibilità di cui all'art. 1243 c.c. atteso che diviene esigibile solo quando il locatore provveda ad eseguire la sentenza di rilascio dell'immobile locato. Quando invece il rilascio dell'immobile sia già avvenuto e il credito del conduttore per l'indennità sia divenuto di conseguenza esigibile, non sussistono ragioni ostative alla opponibilità ad esso, in compensazione, di crediti del locatore, il quale perciò può dedurre l'operatività della compensazione anche nel giudizio di opposizione all'esecuzione ex art. 615 c.p.c. quale causa estintiva del credito di cui al titolo esecutivo azio- nato in suo danno e quindi dell'azione esecutiva nei suoi confronti introdotta o minacciata.

    Cass. civ., sez. III, 17 gennaio 2001, n. 580, Codicè c. Castaldo. (C.c., art. 1243; c.p.c., art. 615; L. 27 luglio 1978, n. 392, art. 34; L. 27 luglio 1978, n. 392, art. 35).

@Avviamento commerciale - Indennità- Esecuzione dei provvedimenti di rilascio - Condizioni

Nel giudizio di risoluzione del rapporto di locazione di un immobile ad uso non abitativo, le obbligazioni di pagamento delle indennità per la perdita dell'avviamento commerciale e quella di rilascio dell'immobile sono fra loro in rapporto di reciproca dipendenza in quanto ciascuna prestazione è inesigibile in difetto di contemporaneo adempimento dell'altra, con la conseguenza che la legge, subordinando il rilascio dell'immobile al pagamento dell'indennità, specularmente condiziona il pagamento dell'indennità al rilascio e instaura così tra le due obbligazioni una interdipendenza che costituisce fondamento per un'eccezione di inadempimento ai sensi dell'art. 1460 c.c. o per un'eccezione alla stessa assimilabile.

    Cass. civ., sez. III, 17 gennaio 2001, n. 580, Codicè c. Castaldo. (C.c., art. 1453; c.c., art. 1460; L. 27 luglio 1978, n. 392, art. 34; L. 27 luglio 1978, n. 392, art. 35).

@Avviamento commerciale- Indennità- Limiti - Locali destinati a deposito

Per il disposto degli artt. 34 e 35 della legge n. 392/78, l'indennità per la perdita dell'avviamento commerciale non è dovuta in caso di cessazione di un rapporto di locazione di un immobile adibito dal conduttore a deposito ed esposizione di mobili, non trattandosi di attività comportante contatti diretti con il pubblico degli utenti e dei consumatori, a meno che non sia fornita la prova da parte del conduttore, che nei locali a ciò adibiti il pubblico abbia libero accesso senza l'ausilio di intermediari o di accompagnatori, in tal caso integrandosi l'uso dell'immobile nell'attività aziendale, ancorché la vendita si concluda in locali vicini funzionalmente collegati.

    Cass. civ., sez. III, 15 gennaio 2001, n. 505, Mobilnova Ciro Telese Sas c. Aricò. (L. 27 luglio 1978, n. 392, art. 34; L. 27 luglio 1978, n. 392, art. 35).

@Avviamento commerciale - Indennità - Rilascio del locale al termine della locazione - Continuazione dell'attività

Perché sorga il diritto all'indennità per la perdita dell'avviamento prevista dall'art. 34 della legge 27 luglio 1978, n. 392 occorre che vi sia il rilascio dell'immobile locato, il quale è il fatto causativo della perdita dell'avviamento. Se alla cessazione del rapporto locatizio non si accompagna il rilascio del locale e quindi l'attività economica ivi svolta continua ad esservi esercitata, non vi può essere perdita di avviamento e quindi pregiudizio economico da compensare, sia pure con quel particolare meccanismo automatico introdotto dalla legge n. 392 del 1978. (La Corte ha affermato il principio in un caso in cui la cessazione del rapporto di locazione conseguiva all'acquisto in proprietà da parte del conduttore dell'immobile, a seguito di esercizio della prelazione).

    Cass. civ., sez. III, 11 gennaio 2001, n. 339, Maogima Sas c. Kuwait Petroleum Italia SpA. (L. 27 luglio 1978, n. 392, art. 34).

@Avviamento commerciale - Indennità- Rilascio della cosa locata - Offerta di restituzione

Ad integrare l'adempimento dell'obbligazione del conduttore di rilascio dell'immobile locato all'atto dell'estinzione del rap- porto di locazione, non è necessario che l'obbligazione anzidetta sia eseguita nel rispetto di tutte le modalità descritte nell'art. 1590 c.c., giacché anche l'offerta di restituzione non conforme allo schema di esatto adempimento, stabilito detta norma cit., una volta accettata dal locatore, abilita quest'ultimo all'eventuale azione risarcitoria, ma non impedisce, nel caso di locazione di immobile non abitativo, l'esigibilità dell'indennità per la perdita dell'avviamento commerciale nella misura determinata da valido titolo.

    Cass. civ., sez. III, 17 gennaio 2001, n. 580, Codicè c. Castaldo. (C.c., art. 1590; L. 27 luglio 1978, n. 392, art. 34; L. 27 luglio 1978, n. 392, art. 35).

@Azioni giudiziarie del condominio - Scrittura privata intervenuta tra un terzo e il condominio - Disconoscimento- Potere del condomino

Il condomino - attore per la tutela di un bene comune - non può, in contrapposizione alla volontà, espressa o tacita, dell'amministratore del condominio, anch'esso parte del giudizio, disconoscere la scrittura privata intervenuta tra il condominio, in persona del precedente amministratore, ed un terzo, perché il singolo condomino non può sostituirsi a colui che rappresenta gli interessi della collettività secondo la delibera della maggioranza assembleare, ma può contestare il potere dell'amministratore di agire in nome e per Page 286 conto dei condomini nella stipula del negozio racchiuso dalla scrittura.

    Cass. civ., sez. II, 11 gennaio 2001, n. 343, Albanese c. Russo ed altri....

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