Massimario di legittimità

AutoreCasa Editrice La Tribuna
Pagine209-212

    I testi dei documenti qui riprodotti sono desunti dagli Archivi del Centro elettronico di documentazione della Corte di cassazione. I titoli sono stati elaborati dalla redazione.


Page 209

@Alberghi - Locazione di immobili adibiti ad uso di albergo, pensione e locanda - Oggetto - Natura

Il contratto di albergo, che ha per oggetto una molteplicità di prestazioni che si estendono dalla locazione dell'alloggio alla fornitura dei servizi, senza che la preminenza da riconoscere alla locazione dell'alloggio possa valere a fare assumere alle altre prestazioni carattere accessorio sotto il profilo causale, è un contratto atipico consensuale ad effetti obbligatori, che si perfeziona, anche verbalmente, normalmente con la conferma, da parte dell'albergatore, della disponibilità dell'alloggio, indipendentemente dall'assegnazione (e, a maggior ragione, dall'occupazione) della camera, ma si può concludere anche fra persone lontane mediante scambio di proposta ed accettazione, nel qual caso si considera concluso nel momento in cui il proponente, che può essere indifferentemente l'albergatore o il cliente, viene a conoscenza dell'accettazione, e, ove sorgano contestazioni sulle obbligazioni vicendevolmente assunte, occorre avere riguardo alla proposta, quale si è delineata anche nel corso di eventuali trattative orali, tenuto conto che l'accettazione che contenga modifiche o integrazioni si trasforma in nuova proposta, bisognevole, a sua volta, di accettazione da parte dell'originario proponente.

    Cass. civ., sez. III, 22 gennaio 2002, n. 707, Ergife Palace Hotel Srl c. Leahy's Travel Ltd.. (C.c., art. 1323; c.c. art. 1332). [RV551727]


@Amministratore del condominio - Legittimazione - Diritto del terzo nei confronti di un condominio - Onere di citare l'amministratore

Ai sensi dell'art. 1131 c.c. il terzo che vuol far valere in giudizio un diritto nei confronti del condominio ha l'onere di chiamare in giudizio colui che ne ha la rappresentanza sostanziale secondo la delibera dell'assemblea dei condomini, e pertanto non può tener conto di risultanze derivanti da documenti diversi dal relativo verbale: ciò in quanto il principio dell'apparenza del diritto è inapplicabile alla rappresentanza nel processo, essendo in quest'ultimo escluso sia il mandato tacito, sia l'utile gestione. Ne deriva che la notifica di un atto processuale ad un soggetto che non sia stato nominato amministratore del condominio, è giuridicamente inesistente, mancando il presupposto della sua legittimazione processuale.

    Cass. civ., sez. III, 4 gennaio 2002, n. 65, Paravia Spa c. Cozzi. (C.c., art. 1129; c.c., art. 1131; c.p.c., art. 75; c.p.c., art. 101). [RV551385]


@Assemblea dei condomini - Deliberazioni - Diritto di voto - Computo del quorum

In tema di condominio, le maggioranze necessarie per approvare le delibere sono inderogabilmente quelle previste dalla legge in rapporto a tutti i partecipanti ed al valore dell'intero edificio, sia ai fini del conteggio del quorum costitutivo sia di quello deliberativo, compresi i condomini in potenziale conflitto di interesse con il condominio, i quali possono (non debbono) astenersi dall'esercitare il diritto di voto. Pertanto, anche nell'ipotesi di conflitto d'interesse, la deliberazione deve essere presa con il voto favorevole di tanti condomini rappresentano la maggioranza personale e reale fissata dalla legge ed, in caso di mancato raggiungimento della maggioranza necessaria per impossibilità di funzionamento del collegio, ciascun partecipante può ricorrere all'autorità giudiziaria.

    Cass. civ., sez. II, 30 gennaio 2002, n. 1201, Grasso c. Cond. Via Serretto 2 D Genova. (C.c., art. 1105; c.c., art. 1135; c.c., art. 1136; c.c., art. 2373). [RV551968]


@Assemblea dei condomini - Deliberazioni - Supercondominio - Partecipazione

È nulla, per contrarietà a norme imperative, la clausola del regolamento contrattuale di condominio prevedente che l'assemblea di un c.d. supercondominio sia composta dagli amministratori dei singoli condomini o da singoli condomini delegati a partecipare in rappresentanza di ciascun condominio, anziché da tutti i comproprietari degli edifici che lo compongono, atteso che le norme concernenti la composizione e il funzionamento dell'assemblea non sono derogabili dal regolamento di condominio.

    Cass. civ., sez. II, 6 dicembre 2001, n. 15476, Cons. Cond. Via Monte Cervialto 125 Roma c. De Tuddo. (C.c., art. 1136; c.c., art. 1138). [RV550934]


@Azienda - Affitto - Norme sulla locazione di cose - Applicabilità

Nel codice civile tra le norme sulla locazione e quelle sull'affitto, compreso l'affitto di azienda, corre il rapporto tipico tra norme generali e norme speciali, per cui se la fattispecie non è regolata da una norma specificamente prevista per l'affitto dovrà farsi ricorso alla disciplina generale sulla locazione di cose, salva l'incompatibilità con la relativa normazione speciale. Consegue che la violazione da parte dell'affittuario dell'obbligo di restituzione all'affittante dell'azienda per scadenza del termine dà luogo a carico del primo a responsabilità a norma dell'art. 1591 c.c. dettato in tema di locazione, mancando nella disciplina dell'affitto una norma che regoli i danni per ritardata restituzione e non essendo incompatibile con la normazione speciale sull'affitto l'art. 1591 c.c.

    Cass. civ., sez. III, 28 gennaio 2002, n. 993, Delladio ed altri c. Ferri. (C.c., art. 1591; c.c., art. 2562). [RV551892]


@Canone - Aggiornamento - Decorrenza - Fondamento

L'aggiornamento del canone, stabilito dal primo comma dell'art. 24 della legge 27 luglio 1978 n. 392 nella misura del 75 per cento della variazione accertata dall'Istat dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati verificatasi nell'anno precedente, costituisce, per gli immobili ultimati dopo il 31 dicembre 1975, un aggiornamento del costo base di produzione, che il legislatore, ha fissato con riferimento a detta data, indipendentemente dal mese effettivo di ultimazione della costruzione; il suddetto aggiornamento, pertanto, va effettuato a partire dal 31 dicembre dell'anno successivo a quello di costruzione, con scatto al primo gennaio dell'anno dopo, e non dall'entrata in vigore della legge sull'equo canone, né dalla data di conclusione del contratto di locazione.

    Cass. civ., sez. III, 22 gennaio 2002, n. 699, Zanini c. Occhipinti. (L. 27 luglio 1978, n. 392, art. 22; L. 27 luglio 1978, n. 392, art. 24). [RV551725]


@Canone - Determinazione - Costo base - Prova del locatore

Nella vigenza della legge 27 luglio 1978 n. 392, per determinare l'equo canone nelle locazioni di immobili ultimati dopo il 31 dicembre 1975, il locatore può dimostrare il maggior costo di produzione, rispetto a quello annualmente fissato con D.P.R. a normaPage 210 dell'art. 22, primo...

Per continuare a leggere

RICHIEDI UNA PROVA

VLEX uses login cookies to provide you with a better browsing experience. If you click on 'Accept' or continue browsing this site we consider that you accept our cookie policy. ACCEPT