Massimario di legittimità

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I testi dei documenti qui riprodotti sono desunti dagli Archivi del Centro elettronico di documentazione della Corte di cassazione. I titoli sono stati elaborati dalla redazione.

@Appello penale - Decisioni in camera di consiglio - Richieste concordemente formulate dalle parti - Rigetto

- Qualora il giudice di appello ritenga di non accogliere la richiesta concordata delle parti sulla misura della pena, con rinunzia agli altri motivi, ai sensi dell'art. 599, comma 4 c.p.p., non è necessaria l'adozione di un provvedimento decisorio del collegio di esplicitazione della reiezione della richiesta, essendo sufficiente l'ordine di prosecuzione del dibattimento per portare a conoscenza delle parti che la rinunzia agli altri motivi deve intendersi caducata.

    Cass. pen., sez. V, 20 agosto 2002, n. 29896 (ud. 1 luglio 2002), Arienti ed altri. (C.p.p., art. 599; c.p.p., art. 602). [RV222386]

@Appello penale - Dibattimento - Rinnovazione dell'istruzione - Nuove prove sopravvenute

- Nel giudizio di appello la rinnovazione dell'istruzione dibattimentale nel caso di nuove prove sopravvenute o scoperte dopo il giudizio di primo grado non soggiace alla regola della deduzione almeno 15 giorni prima dell'udienza, prescritta dall'art. 585, comma quarto, c.p.p., trattandosi di deduzione non suscettibile - diversamente dal caso di rinnovazione dell'istruzione dibattimentale previsto dall'art. 603 primo comma - di alcuna preclusione di carattere temporale relativamente a prove la cui ammissibilità deve essere valutata solo in quanto «manifestamente superflue o irrilevanti» a norma dell'art. 495 comma 1, appositamente richiamato dall'art. 603 comma 2 c.p.p.

    Cass. pen., sez. IV, 17 novembre 2002, n. 37285 (ud. 1 ottobre 2002), Vicinanza. (C.p.p., art. 585; c.p.p., art. 603). [RV222543]

@Atti e provvedimenti del giudice penale - Avviso di deposito - Comunicazione a soggetto avente diritto all'avviso - Ricorso a forme diverse dalla notificazione

- L'utilizzazione, per la comunicazione al destinatario di atti dei quali egli abbia diritto di ricevere l'avviso, di forme diverse da quelle tipiche previste per le notificazioni è ammessa soltanto nelle ipotesi stabilite da singole disposizioni di legge e in presenza delle specifiche situazioni in esse indicate e sempre che i mezzi cui si sia fatto ricorso siano astrattamente idonei a rendere noto l'avviso medesimo, a nulla rilevando, poi, che in concreto esso non sia giunto ad effettiva conoscenza del destinatario.

    Cass. pen., sez. un., 22 novembre 2002, n. 39414 (ud. 30 ottobre 2002), Arrivoli. (C.p.p., art. 149; c.p.p., art. 390). [RV222553]

@Atti processuali penali - Processo verbale - Interrogatorio di persona in stato di detenzione - Modalità di documentazione

- L'inosservanza delle formalità di documentazione previste dall'art. 141 bis c.p.p. determina l'inutilizzabilità dell'interrogatorio solo nel caso in cui l'imputato si trovi in stato di detenzione, dovendosi intendere tale condizione nel senso di una materiale restrizione della libertà personale, per esecuzione di pena ovvero per applicazione di misura cautelare o di sicurezza o per provvedimenti custodiali temporanei (nel caso di specie la Corte ha escluso l'inutilizzabilità dell'interrogatorio reso dall'imputato a seguito della convocazione presso gli uffici della polizia giudiziaria, nei cui confronti non era stato ancora emesso alcun provvedimento coercitivo).

    Cass. pen., sez. I, 4 ottobre 2002, n. 33361 (ud. 19 giugno 2002), Richiusa ed altro. (C.p.p., art. 141 bis). [RV222380]

@Azione penale - Querela - Dichiarazione e forma - Mancata identificazione del proponente

- La mancata identificazione del soggetto che presenta la querela, da parte dell'autorità che la riceve, non genera invalidità dell'atto allorché risulti altrimenti certo che il proponente è il soggetto legittimato a proporla. (Nella specie la Corte ha ritenuto che la certezza della provenienza della querela fosse assicurata dalla conseguente rituale costituzione di parte civile).

    Cass. pen., sez. fer., 27 settembre 2002, n. 32190 (ud. 24 luglio 2002), Galliadi. (C.p.p., art. 337). [RV222546]

@Azione penale - Querela - Rinuncia - Transazione sul risarcimento dei danni civili

- Non costituisce manifestazione univoca di una volontà incompatibile con la proposizione di querela (art. 124 c.p.) la transazione sul risarcimento dei danni intervenuta con la società assicuratrice per la responsabilità civile, atteso che tale atto negoziale ha un contenuto privatistico e non implica di per sé la volontà di rinunciare alla istanza punitiva nei confronti dell'offensore e che, anche in tema di rinuncia, l'art. 339 c.p.p. tiene distinta l'ipotesi relativa alla querela da quella riguardante l'azione civile risarcitoria.

    Cass. pen., sez. VI, 25 ottobre 2002, n. 35958 (ud. 5 luglio 2002), Rossi O. (C.p., art. 124; c.p.p., art. 399). [RV222352]

@Calunnia e autocalunnia - Calunnia - Elemento oggettivo- Accusa contenuta in atto rivolto all'autorità pubblica

- In tema di calunnia, l'accusa della commissione di un reato può essere formulata in qualunque atto rivolto ad una pubblica autorità che sia tenuta, ai sensi dell'art. 331 c.p.p., a denunciare all'autorità giudiziaria la notizia di reati perseguibili d'ufficio, e non soltanto attraverso una denuncia al giudice penale. (In applicazione del principio, la Corte ha ritenuto configurabile l'elemento oggettivo della calunnia nel contenuto di una istanza di ricusazione di alcuni giudici di procedure esecutive presso il tribunale di Torino, accusati di plurime condotte di favoreggiamento della controparte, istanza che era stata ritualmente trasmessa al pubblico ministero per l'esercizio dell'azione penale).

    Cass. pen., sez. VI, 10 settembre 2002, n. 30297 (ud. 6 giugno 2002), Cometto R. (C.p., art. 368; c.p.p., art. 331). [RV222365]

@Carta di credito - Indebito utilizzo - Possesso di carta di credito contraffatta - Contestazione indipendente da quella della previa acquisizione della carta

- Il reato di possesso di carta di credito contraffatta che sia stato contestato autonomamente non può considerarsi assorbito nell'ipotesi, logicamente e cronologicamente antecedente, della sua acquisizione e pertanto deve essere considerato come fattispecie delittuosa di natura permanente, con la conseguenza che per esso si configura lo stato di flagranza secondo la previsione dell'art. 382, comma 2, c.p.p. (Fattispecie relativa a richiesta del Page 296 P.M. di convalida dell'arresto e di contestuale giudizio direttissimo, rigettata dal giudice sul rilievo che, non potendo concorrere il possesso, attuale, con la pregressa acquisizione, esso doveva considerarsi assorbito in quest'ultima, con conseguente esclusione dello stato di flagranza).

    Cass. pen., sez. I, 21 novembre 2002, n. 39348 (c.c. 31 ottobre 2002), P.M. in proc. Marchitelli. (D.L. 3 maggio 1991, n. 143, art. 12; c.p.p., art. 382; c.p.p., art. 449). [RV222535]

@Cassazione penale - Motivi di ricorso - Mancato riconoscimento delle cause di non punibilità - Condizioni

- Il patteggiamento sulla pena in appello presuppone una pronuncia affermativa di responsabilità la quale - comportando la rinuncia ai motivi di censura - fa di per sè presumere l'insussistenza di cause di non punibilità ai sensi dell'art. 129 c.p.p. Ne consegue che, pur sussistendo il potere del giudice di appello di applicare, sussistendone i presupposti, il succitato art. 129, la doglianza relativa alla mancata applicazione di tale norma, in sede di legittimità, non può risolversi in una denuncia di mera omissione formale o di genericità di tale delibazione ma deve contenere necessariamente l'indicazione degli elementi concreti che, ove rettamente considerati e valutati, avrebbero dovuto condurre ad una declaratoria d'ufficio di proscioglimento.

    Cass. pen., sez. VI, 20 settembre 2002, n. 31514 (ud. 24 aprile 2002), Durante e altro. (C.p.p., art. 129; c.p.p., art. 599; c.p.p., art. 606). [RV222572]

@Cassazione penale - Ricorso - Ricorso straordinario per errore materiale o di fatto - Procedimento

- Una volta proposto ricorso straordinario per errore di fatto a norma dell'art. 625 bis c.p.p., la Corte di cassazione deve compierne una delibazione preliminare di ammissibilità, il cui eventuale esito negativo comporta la declaratoria di ufficio dell'inammissibilità dell'impugnazione senza ritardo e senza alcun adempimento, in quanto la fissazione dell'udienza ai sensi dell'art. 127 stesso codice è esplicitamente subordinata dal citato art. 625 bis al superamento del controllo di ammissibilità del ricorso. Ne consegue che, qualora il relativo vaglio preliminare conduca al riconoscimento della sua inammissibilità, la Corte non solo non deve provvedere alla fissazione dell'udienza a norma dello stesso art. 127, ma non deve neppure procedere nelle forme di cui all'art. 611 c.p.p., né deve acquisire la requisitoria del Procuratore Generale, in quanto l'art. 76 ord. giud., nel delineare le attribuzioni di quest'ultimo, prevede che esso interviene, conclude e redige requisitorie scritte nei casi stabiliti dalla legge, tra cui non può essere compresa la declaratoria di inammissibilità ai sensi del menzionato art. 625 bis, comma 4. (Fattispecie nella quale con il ricorso si era lamentato che fosse stato omesso, per errore, l'avviso di udienza in un procedimento di ricusazione dei giudici di un collegio della Corte di cassazione e la stessa Corte ne ha dichiarato l'inammissibilità per carenza di legittimazione attiva, trattandosi di procedimento incidentale).

    Cass. pen., sez. I, 21 ottobre 2002, n. 2911 (c.c. 1 ottobre 2002), Stara. (C.p.p., art. 127; c.p.p., art. 611; c.p.p., art. 625 bis). [RV222363]

@Cassazione penale - Sentenza - Condanna - Spese relative all'azione civile

- In tema di spese sostenute dalla parte civile nel giudizio di cassazione, la condanna dell'imputato ricorrente al relativo pagamento è dovuta non solo quando si determini...

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