Massimario di legittimità

AutoreCasa Editrice La Tribuna
Pagine447-458

    I testi dei documenti qui riprodotti sono desunti dagli Archivi del Centro elettronico di documentazione della Corte di cassazione. I titoli sono stati elaborati dalla redazione.


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@Abuso d'ufficio - Estremi - Assunzione di personale dell'ente locale in violazione della disciplina di cui all'art. 9 D.P.R. n. 347 del 1983 - Sussistenza

Integra il reato di cui all'art. 323 (abuso d'ufficio) la condotta del sindaco che, avendo ricevuto l'autorizzazione ad effettuare il potenziamento dell'organico del comune provveda in violazione dell'art. 9 D.P.R. 25 giugno 1983, n. 347 - ai sensi del quale per le assunzioni a tempo determinato del personale dipendente degli enti locali, si deve ricorrere di norma, nei limiti e con le modalità previste dalle vigenti norme di legge, o a graduatorie degli uffici di collocamento o a graduatorie fatte dagli enti per prove e/o titoli - all'assunzione di numerosi dipendenti in assenza di graduatorie formate in base ad elementi oggettivi in quanto l'espressione «di norma» non può essere intesa nel senso di attribuire al destinatario della disposizione un potere discrezionale assoluto, ma piuttosto nel senso che le eventuali eccezioni alla regola debbono essere motivate, introdotte con provvedimenti amministrativi in relazione a casi particolari che, in quanto tali confermino la regola fondata sull'obbligatorietà del ricorso a graduatorie, formate dagli uffici di collocamento o dagli stessi enti che procedono all'assunzione in base a prove o titoli.

    Cass. pen., sez. VI, 25 settembre 2002, n. 31895 (c.c. 26 febbraio 2002), Marcello. (C.p., art. 323). [RV222570]


@Abuso d'ufficio - Estremi - Consiglieri comunali che abbiano collaborato alla individuazione di prossimi congiunti per l'irregolare assunzione alle dipendenze del comune - Violazione dell'obbligo di astensione

Integra l'ipotesi del concorso nel reato di abuso d'ufficio (art. 323 c.p. introdotto dalla legge 16 luglio 1997, n. 234) la condotta del sindaco che non impedisca la violazione dell'obbligo di astensione di taluni dei componenti del consiglio comunale i quali abbiano collaborato alla individuazione dei soggetti irregolarmente assunti alle dipendenze del comune allorché questi ultimi siano prossimi congiunti dei primi.

    Cass. pen., sez. VI, 25 settembre 2002, n. 31895 (c.c. 26 febbraio 2002), Marcello. (C.p., art. 323). [RV222571]


@Abuso d'ufficio - Estremi - Regola del concorso per l'assunzione nei pubblici uffici - Violazione di legge

È idonea a determinare la violazione di legge rilevante ai fini dell'integrazione del reato di abuso di ufficio (art. 323 c.p., nel testo introdotto dall'art. 1 della legge 16 luglio 1997, n. 234) la violazione dell'art. 97 Cost. che, disponendo che all'impiego pubblico si accede mediante concorso, detta una regola di autorganizzazione, avente valore precettivo e, quindi, di immediata applicazione per la pubblica amministrazione, mentre le eventuali eccezioni a detta regola sono demandate al legislatore per il quale essa riveste valore programmatico.

    Cass. pen., sez. VI, 25 settembre 2002, n. 31895 (c.c. 26 febbraio 2002), Marcello. (C.p., art. 323). [RV222569]


@Appello penale - Dibattimento - Rinnovazione dell'istruzione - Nuove prove sopravvenute

Nel giudizio di appello la rinnovazione dell'istruzione dibattimentale nel caso di nuove prove sopravvenute o scoperte dopo il giudizio di primo grado non soggiace alla regola della deduzione almeno 15 giorni prima dell'udienza, prescritta dall'art. 585, comma quarto, c.p.p., trattandosi di deduzione non suscettibile - diversamente dal caso di rinnovazione dell'istruzione dibattimentale previsto dall'art. 603 primo comma - di alcuna preclusione di carattere temporale relativamente a prove la cui ammissibilità deve essere valutata solo in quanto «manifestamente superflue o irrilevanti» a norma dell'art. 495 comma 1, appositamente richiamato dall'art. 603 comma 2 c.p.p.

    Cass. pen., sez. IV, 17 novembre 2002, n. 37285 (ud. 1 ottobre 2002), Vicinanza. (C.p.p., art. 585; c.p.p., art. 603). [RV222543]


@Appropriazione indebita - Luogo e tempo del commesso reato - Indicazione - Fattispecie

Il delitto di appropriazione indebita si consuma nel momento e nel luogo in cui l'agente tiene consapevolmente un comportamento oggettivamente eccedente la sfera delle facoltà ricomprese nel titolo del suo possesso ed incompatibile con il diritto del proprietario, in quanto significativo dell'immutazione del mero possesso in dominio (come ad esempio l'atto di disposizione del bene riservato al proprietario o l'esplicito rifiuto di restituzione della cosa posseduta). Ne consegue che il momento consumativo non è necessariamente integrato dalla mancata restituzione della cosa nel termine pattuito, potendo ad essa attribuirsi valore sintomatico di una condotta appropriativa pregressa. (Nella specie la Corte ha ritenuto che sussistesse la competenza dell'A.G. ove aveva sede la società locataria dei beni, ivi essendo esercitato il possesso dei medesimi ed ivi dovendosi, pertanto, ritenere consumata la pretesa condotta appropriativa, con inversione del titolo del possesso, stante la valenza meramente sintomatica di un pregresso comportamento illecito attribuibile alla mancata restituzione dei beni nel termine prescritto e nel luogo a ciò deputato).

    Cass. pen., sez. I, 11 luglio 2002, n. 26440 (c.c. 2 luglio 2002), Confl. in proc. Ferraioli. (C.p., art. 646). [RV222657]


@Armi e munizioni - Armi giocattolo - Distinzione - Messa in vendita in assenza della marcatura CE

Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 4, comma 1, D.L.vo 27 settembre 1991, n. 313, il quale vieta che possano essere immessi sul mercato i giocattoli privi del marchio CE, consistente nel simbolo «CE», rientrano nel novero dei giocattoli, le pistole giocattolo, mentre la destinazione di esse all'uso a fini di gioco per minori di anni 14 costituisce apprezzamento di fatto dei giudici di merito risultanti dagli accertamenti dei verbalizzanti in ordine alle caratteristiche, alle istruzioni, alle modalità di messa in vendita nonché alle indicazioni relative al bene in esame.

    Cass. pen., sez. III, 18 novembre 2002, n. 38657 (c.c. 10 ottobre 2002), Burgato. (D.L.vo 27 settembre 1991, n. 313, art. 4). [RV222625]


@Armi e munizioni - Detenzione abusiva - Di munizioni da guerra sottratte da militare al corpo militare di appartenenza - Reati configurabili

L'illegale detenzione di cartucce cal. 9 parabellum sottratte da militare al corpo militare di appartenenza integra sia il reato di ritenzione di materiali di armamento previsto dall'art. 166 c.p.m.p. sia quello di illegale detenzione di munizioni da guerra di cui all'art. 2 della L. n. 895 del 1967, i quali possono concorrere, tu-Page 448telando le rispettive norme incriminatrici beni giuridici diversi, e cioè l'integrità del patrimonio delle Forze Armate il primo e la prevenzione dei delitti contro la vita e l'incolumità personale il secondo.

    Cass. pen., sez. I, 30 ottobre 2002, n. 36418 (ud. 21 maggio 2002), Vito. (C.p.m.p., art. 166; L. 2 ottobre 1967, n. 895, art. 2). [RV222526]


@Atti e provvedimenti del giudice penale - Avviso di deposito - Comunicazione a soggetto avente diritto all'avviso - Ricorso a forme diverse dalla notificazione

L'utilizzazione, per la comunicazione al destinatario di atti dei quali egli abbia diritto di ricevere l'avviso, di forme diverse da quelle tipiche previste per le notificazioni è ammessa soltanto nelle ipotesi stabilite da singole disposizioni di legge e in presenza delle specifiche situazioni in esse indicate e sempre che i mezzi cui si sia fatto ricorso siano astrattamente idonei a rendere noto l'avviso medesimo, a nulla rilevando, poi, che in concreto esso non sia giunto ad effettiva conoscenza del destinatario.

    Cass. pen., sez. un., 22 novembre 2002, n. 39414 (ud. 30 ottobre 2002), Arrivoli. (C.p.p., art. 149; c.p.p., art. 390). [RV222553]


@Azione penale - Querela - Dichiarazione e forma - Mancata identificazione del proponente

La mancata identificazione del soggetto che presenta la querela, da parte dell'autorità che la riceve, non genera invalidità dell'atto allorché risulti altrimenti certo che il proponente è il soggetto legittimato a proporla. (Nella specie la Corte ha ritenuto che la certezza della provenienza della querela fosse assicurata dalla conseguente rituale costituzione di parte civile).

    Cass. pen., sez. fer., 27 settembre 2002, n. 32190 (ud. 24 luglio 2002), Galliadi. (C.p.p., art. 337). [RV222546]


@Beni immateriali - Diritti di autore (proprietà intellettuale) - Reato di cui all'art. 171 bis legge n. 633 del 1941Duplicazione abusiva di programmi per elaboratore

La fattispecie di duplicazione abusiva di programmi per elaboratore comprende non soltanto la produzione non autorizzata di copie perfette del programma interessato, ma anche la realizzazione di programmi ricavati dallo sviluppo o da modifiche del prodotto originale, quando di quest'ultimo sia replicata una parte funzionalmente autonoma e costituente, comunque, il nucleo centrale dell'opera protetta.

    Cass. pen., sez. III, 24 aprile 2002, n. 15509 (ud. 27 febbraio 2002), Masala G. (L. 22 aprile 1941, n. 633, art. 171 bis; L. 22 aprile 1941, n. 633, art. 64 bis; L. 22 aprile 1941, n. 633, art. 64 ter). [RV222550]


@Beni immateriali - Diritti di autore (proprietà intellettuale) - Software - Duplicazione abusiva di programmi finalizzata a produrre un programma simile a quello originale

La fattispecie di duplicazione abusiva di programmi per elaboratore comprende non soltanto la produzione di copie non autorizzate del programma interessato, ma anche la condotta di indebita utilizzazione del programma stesso al fine di realizzare, mediante modifiche e sviluppi, un diverso prodotto per elaboratore, atteso che l'art. 171 bis della L. 22 aprile 1941 n. 633 sanziona ogni attività di riproduzione che contrasti con la volontà del titolare del...

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