Massimario di legittimità

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I testi dei documenti qui riprodotti sono desunti dagli Archivi del Centro elettronico di documentazione della Corte di cassazione. I titoli sono stati elaborati dalla redazione.

@Appello civile - Appellabilità (provvedimenti appellabili) - Sentenza non definitiva - Riserva facoltativa di gravame

-- La riserva di appello relativa alle sentenze non definitive si può formulare in forma libera purchè espressa, entro il termine per appellare o, sempre che questo non sia ancora scaduto, non oltre la prima udienza dinanzi al giudice istruttore successiva alla comunicazione della sentenza stessa, e deve essere sciolta quando viene emanata la sentenza definitiva. L'inammissibilità dell'appello proposto, ove tardivo, può essere dichiarata anche d'ufficio dal giudice d'appello, o in mancanza, può essere rilevata in Cassazione.

    Cass. civ., sez. III, 14 luglio 2004, n. 13085, Mobili AB Sas c. Cond. Via Ercolano 24 Ragusa. (C.p.c., art. 325; c.p.c., art. 340; c.p.c., art. 361; c.p.c., art. 339). [RV574596]

@Appello civile - Citazione di appello - Specificità dei motivi - Inosservanza dell'onere di specificazione

-- L'inosservanza dell'onere della specificazione dei motivi di appello, determina la inammissibilità dell'atto d'appello, la quale non è sanabile per effetto della costituzione dell'appellato.

    Cass. civ., sez. V, 8 luglio 2004, n. 12589, Stt di Trombetta e C. Sas c. Min. Finanze. (D.L.vo 31 dicembre 1992, n. 546; c.p.c., art. 163; c.p.c., art. 164; c.p.c., art. 342). [RV574350]

@Appello civile - Citazione di appello - Specificità dei motivi - Requisiti

-- Ancorchè il richiamo per relationem a precedenti scritti difensivi non sia compatibile con l'onere di specificazione dei motivi di appello imposto dall'art. 342 c.p.c., tuttavia detto richiamo deve ritenersi consentito allorchè l'impugnazione investa una pronuncia per motivi di rito che abbia negato il diritto alla pronuncia di merito, poichè dall'accoglimento dell'impugnazione discenderebbe l'integrale devoluzione al giudice dell'appello del compito di decidere su tutte le questioni dedotte nel giudizio di primo grado.

    Cass. civ., sez. lav., 1 luglio 2004, n. 12092, Scaglia c. Min. Affari Esteri. (C.p.c., art. 342). [RV574009]

@Appello civile - Giudice dell'appello - Organo della giurisdizione ordinaria diverso da quello competente ex lege - Effetto conservativo

-- In caso di appello proposto dinanzi ad un organo della giurisdizione ordinaria diverso da quello che sarebbe stato competente secondo legge, può riconoscersi al medesimo un effetto conservativo a condizione che l'organo adito, benchè territorialmente incompetente, sia egualmente giudicante in secondo grado e possa quindi disporre la rimessione della causa al giudice competente, davanti al quale potrà essere effettuata apposita riassunzione a norma dell'art. 50 c.p.c.; il medesimo effetto conservativo, invece, deve escludersi qualora l'appello sia stato proposto davanti allo stesso giudice che ha pronunciato la sentenza oggetto del gravame, oppure davanti ad altro giudice di primo grado, mancando in questi casi uno strumento legislativo che legittimi il passaggio del rapporto processuale dal primo al secondo grado, neanche potendo spiegare effetti sananti la costituzione in giudizio dell'appellato. Nè può rilevare, nei predetti casi, che il giu- dice non correttamente adito in appello sia peraltro competente in tale grado per altre controversie, alla stregua della disciplina transitoria di cui al D.L.vo n. 51 del 1998, trattandosi di una previsione temporanea e valevole in casi eccezionali, come tale inidonea a configurare una generale competenza di quel giudice come giudice di secondo grado.

    Cass. civ., sez. lav., 2 luglio 2004, n. 12155, Arrighi Ass. ed c. Sas c. Arrighi. (C.p.c., art. 50; c.p.c., art. 341; D.L.vo 19 febbraio 1998, n. 51). [RV574064]

@Appello civile - Incidentale - Convenuto vittorioso in primo grado nei confronti dell'attore - Chiamata del terzo in garanzia

-- Nell'ipotesi di chiamata in causa del terzo a titolo di garanzia, qualora il convenuto, pur essendo risultato nel giudizio di primo grado vittorioso nei confronti dell'attore intenda riproporre la domanda nei confronti del terzo ha l'onere di formulare l'appello incidentale per l'ipotesi di riforma in suo danno della sentenza impugnata dall'attore.

    Cass. civ., sez. II, 1 luglio 2004, n. 12005, Fiore c. Colletti ed altri. (C.p.c., art. 343; c.p.c., art. 346; c.p.c., art. 106). [RV573962]

@Applicazione della pena su richiesta delle parti - Presupposti - Accordo con il P.M. - Poteri del procuratore generale

-- Il Procuratore Generale non può sostituire la propria volontà a quella già manifestata, in forza della conoscenza diretta degli elementi concreti acquisiti al processo, dal P.M. che ha partecipato al patteggiamento e non può proporre, come motivi di ricorso, censure che si sostanziano in un recesso dall'accordo.

    Cass. pen., sez. IV, 29 aprile 2004, n. 20165 (c.c. 22 dicembre 2003), P.M. in proc. Malla ed altro. (C.p.p., art. 444). [RV228567]

@Applicazione della pena su richiesta delle parti - Richiesta - Termine - Scadenza

-- È inammissibile nel giudizio di cassazione la richiesta di Applicazione della pena formulata in base all'art. 5 della Legge 12 giugno 2003 n. 134 (modifiche al codice di procedura penale in materia di applicazione della pena su richiesta delle parti), in quanto tale richiesta, ammessa nei processi penali in corso di dibattimento nei quali risulti decorso il termine di cui all'art. 446, comma primo, c.p.p., è dettata esclusivamente per il giudizio di primo grado e, pertanto, non può trovare applicazione in quelli di impugnazione. Page 622

    Cass. pen., sez. II, 31 marzo 2004, n. 15393 (ud. 13 febbraio 2004), Di Summa. (C.p.p., art. 444; c.p.p., art. 446; L. 12 giugno 2003, n. 134, art. 5). [RV228775]

@Applicazione della pena su richiesta delle parti - Sentenza - Dispositivo - Contrasto con il verbale di udienza

-- In tema di applicazione della pena su richiesta delle parti, il contrasto sulla misura della pena tra dispositivo della sentenza e verbale di udienza nel quale è consacrato l'accordo, non comporta alcuna nullità: tale divergenza va eliminata con la procedura della correzione degli errori materiali.

    Cass. pen., sez. VI, 18 febbraio 2004, n. 06857 (c.c. 27 gennaio 2004), P.M. in proc. Echi. (C.p.p., art. 130; c.p.p., art. 180; c.p.p., art. 444). [RV228606]

@Assicurazione (Contratto di) - Assicurazione contro i danni - Surrogazione legale dell'assicuratoreEffetti

-- Poichè nessuno può rivestire contemporaneamente la posizione di danneggiante e di danneggiato, gli eredi del soggetto deceduto in un sinistro stradale di cui era corresponsa- bile non possono essere considerati solidalmente responsabili - con gli altri soggetti chiamati a rispondere del sinistro - dei danni da essi stessi patiti. Pertanto, come a norma dell'art. 1916 l'assicuratore che ha pagato l'indennità è surrogato, fino alla concorrenza dell'ammontare di essa, nei diritti dell'assicurato soltanto verso i terzi responsabili, così l'Inail che abbia pagato l'indennità ai congiunti del proprio assicurato non ha titolo per ripeterla contro l'assicuratore della responsabilità civile del de cuius, il quale non può essere considerato - a questi fini - terzo responsabile.

    Cass. civ., sez. III, 13 luglio 2004, n. 12907, Riunione Adriatica di Sicurtà Spa c. Inail ed altri. (C.c., art. 1916; L. 24 dicembre 1969, n. 990, art. 18). [RV574494]

@Assicurazione obbligatoria - Risarcimento danniAzione diretta nei confronti dell'assicuratore

-- Nell'ipotesi di omessa impugnazione nei confronti di tutte le parti di sentenza pronunciata in causa inscindibile, da riferirsi oltre che al litisconsorzio necessario sostanziale anche a quello processuale, il giudice di appello, in applicazione dell'art. 331 c.p.c., deve disporre l'integrazione del contraddittorio; la mancata ottemperanza all'ordine di integrazione del contraddittorio comporta l'inammissibilità dell'appello, ancorché l'omissione riguardi, nel sistema di cui alla legge n. 990 del 1969, l'impresa designata dal Fondo di garanzia per le vittime della strada sull'appello proposto dal commissario liquidatore della compagnia in liquidazione coatta amministrativa, posto che la presenza di più parti nel giudizio di primo grado deve necessariamente persistere in sede di impugnazione al fine di evitare giudicati contrastanti nella stessa materia e tra soggetti già parti del giudizio, non rilevando che all'impresa designata sia stato notificato l'appello incidentale proposto dagli attori, mirante ad ottenere una riforma in senso più favorevole della pronunzia di primo grado, atteso che tale adempimento non vale ad evitare il pericolo di contrasto di giudicati (che si verificherebbe con il passaggio in giudicato di una sentenza di condanna in primo grado dell'impresa designata ove in secondo grado l'appello del commissario liquidatore fosse accolto) e la conseguente impossibilità del Fondo di garanzia di recuperare il proprio credito in sede concorsuale.

    Cass. civ., sez. III, 14 luglio 2004, n. 13083, Tirrena Assicurazioni Spa in l.c.a c. Blasetti ed altri. (C.p.c., art. 331; L. 24 dicembre 1969, n. 990, art. 23; L. 24 dicembre 1969,n. 990, art. 25). [RV574594]

@Assicurazione obbligatoria - Risarcimento danni - Azione per il risarcimento dei danni

-- L'art. 22 della legge n. 990 del 1969 subordina la proponibilità della domanda risarcitoria alla (esclusiva) condizione del decorso del termine di sessanta giorni dal ricevimento, da parte dell'assicuratore, della lettera raccomandata contenente la richiesta risarcitoria del danneggiato, sul quale non incombe, peraltro, alcun onere di indicazione analitica dei danni e della somma richiesta, ben potendo il contenuto della missiva limitarsi a far riferimento esclusivamente (ed esaustivamente) ad un sinistro delle cui conseguenze l'assicuratore debba rispondere ai...

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