Massimario di legittimità

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I testi dei documenti qui riprodotti sono desunti dagli Archivi del Centro elettronico di documentazione della Corte di cassazione. I titoli sono stati elaborati dalla redazione.

@Abusivo esercizio di una professione - Professione sanitaria - Configurabilità - Prescrizione di farmaci acquistabili anche in assenza di ricetta medica

-- La prescrizione di farmaci integra il delitto di esercizio abusivo di una professione, ancorchè si tratti di prodotti liberamente venduti in farmacia, quando effettuata in un contesto complessivamente idoneo ad accreditare una qualificazione professionale medica in realtà non conseguita, posto che le circostanze della prescrizione possono influire sulle modalità e la durata dell'assunzione del medicinale, e sulla valutazione dei relativi risultati da parte dell'interessato. (Fattispecie nella quale, qualificandosi ´dottoreª esperto ´naturopataª ed ´iridologoª l'imputato aveva rilasciato ricette su carta intestata, con riguardo a farmaci che non richiedevano prescrizione medica).

    Cass. pen., sez. VI, 4 maggio 2005, n. 16626 (ud. 4 aprile 2005), Di Lorenzo. (C.p., art. 348). [RV231464]

@Abuso d'ufficio - Estremi - Dovere di astensione per i pubblici ufficiali e incaricati di pubblico servizio in caso di interesse proprio o di un pros- simo congiunto - Integrazione del reato

-- La norma che incrimina l'abuso di ufficio, nella parte relativa all'omessa astensione in presenza di un interesse proprio dell'agente o di un prossimo congiunto, ha introdotto nell'ordinamento, in via diretta e generale, un dovere di astensione per i pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio che si trovino in una situazione di conflitto di interessi. Dunque l'inosservanza di tale dovere comporta l'integrazione del reato anche quando faccia difetto, per il procedimento ove l'agente è chiamato ad ope- rare, una specifica disciplina dell'astensione, o nei casi in cui la disciplina eventualmente esistente riguardi un numero piú ridotto di ipotesi o sia priva di carattere cogente. (In applicazione di tale principio la Corte ha ritenuto la responsabilità di un magistrato del P.M. che aveva agito in una situazione di conflitto di interessi, sebbene l'art. 52 c.p.p. preveda, per questa come per altre gravi ragioni di convenienza, una mera facoltà di astensione).

    Cass. pen., sez. VI, 2 marzo 2005, n. 7992 (ud. 19 ottobre 2004), Evangelista. (C.p.p., art. 36; c.p.p., art. 52; c.p., art. 323). [RV231477]

@Abuso dei mezzi di correzione o di disciplina - Elemento oggettivo - Malattia nella mente - Nozione

-- In tema di abuso dei mezzi di correzione o di disciplina, la nozione di malattia nella mente (il cui rischio di causazione implica la rilevanza penale della condotta) è piú ampia di quelle concernenti l'imputabilità o i fatti di lesione personale, estendendosi fino a comprendere ogni conseguenza rilevante sulla salute psichica del soggetto passivo, dallo stato d'ansia all'insonnia, dalla depressione ai disturbi del carattere e del comportamento.

    Cass. pen., sez. VI, 3 maggio 2005, n. 16491 (ud. 7 febbraio 2005), Cagliano ed altro. (C.p., art. 88; c.p., art. 89; c.p., art. 571; c.p., art. 582). [RV231452]

@Cassazione penale - Motivi di ricorso - Impugnazione della sentenza che definisce il concordato in appello - Impugnabilità

-- La procedura fondata sull'accordo tra le parti circa l'accoglimento totale o parziale dei motivi di appello, una volta intervenuta la sentenza che recepisce l'accordo, comporta che detta sentenza non possa essere impugnata, in sede di legittimità, con riguardo alle questioni concernenti i motivi oggetto di rinuncia, ad eccezione di quelle rilevabili in ogni stato e grado del procedimento (oltre che di quelle relative al giudizio di appello e all'eventuale applicazione dell'art. 129 c.p.p.).

    Cass. pen., sez. VI, 4 maggio 2005, n. 16623 (ud. 15 marzo 2005), Bernea ed altri. (C.p.p., art. 179; c.p.p., art. 599; c.p.p., art. 606). [RV231463]

@Cassazione penale - Motivi di ricorso - Inutilizzabilità della prova - Rilevabilità

-- La regola per cui la inutilizzabilità può essere rilevata in ogni stato e grado del procedimento deve essere raccor- data alla norma che limita la cognizione della corte di cassazione, oltre i confini del devolutum alle sole questioni di puro diritto, sganciate da ogni accertamento sul fatto. Ne consegue che non possono essere proposte per la prima volta, nel giudizio di legittimità, questioni di inutilizzabilità la cui valutazione richieda accertamenti di merito, che come tali devono essere necessariamente sollecitati nel giudizio di appello, salva la possibilità di sindacare i relativi provvedimenti, mediante un successivo ricorso per cassazione, nei limiti segnati dall'art. 606, comma primo lett. b), c.p.p.. (Nella specie la Corte ha per altro ritenuto ammissibile, perchè non condizionata da accertamenti di fatto, una questione di inutilizzabilità formulata, per la presunta violazione dell'art. 63 c.p.p., in relazione ad informazioni testimoniali asseritamente raccolte presso soggetti già indiziati di reato).

    Cass. pen., sez. VI, 29 marzo 2005, n. 12175 (ud. 21 gennaio 2005), Tarricone ed altri. (C.p.p., art. 63; c.p.p., art. 191; c.p.p., art. 606; c.p.p., art. 609). [RV231484]

@Cassazione penale - Motivi di ricorso - Per errore di fatto - Mancata specificazione

-- Il ricorso straordinario per errore di fatto è inammissibile per genericità dei motivi quando, riguardando il presunto errore la percezione di senso del provvedimento di merito, il ricorrente si limiti a descrivere il travisamento asseritamente compiuto dalla Corte di cassazione, senza indicare la parte del provvedimento in relazione alla quale, per omessa o carente lettura, l'errore stesso si sarebbe determi- nato. Page 466

    Cass. pen., sez. VI, 31 maggio 2005, n. 20480 (c.c.. 13 maggio 2005), Mazzagatti. (C.p.p., art. 581; c.p.p., art. 591; c.p.p., art. 606; c.p.p., art. 625 bis). [RV231454]

@Circostanze del reato - Attenuanti - Danno patrimoniale di speciale tenuità - Reati contro la pubblica amministrazione

-- In tema di delitti contro la P.A., la speciale attenuante prevista per i fatti di particolare tenuità ricorre quando il reato presenti gravità contenuta nella sua globalità, dovendosi allo scopo considerare ogni caratteristica della condotta, dell'atteggiamento soggettivo dell'agente e dell'evento da questi determinato. (In applicazione di tale principio la Corte ha censurato l'intervenuto riconoscimento dell'attenuante in base al solo fattore della scarsa entità delle conseguenze patrimoniali dell'azione criminosa).

    Cass. pen., sez. VI, 21 gennaio 2005, n. 1898 (ud. 29 settembre 2004), P.G. e Nicolosi. (C.p., art. 323 bis). [RV231444]

@Concorso di persone nel reato - Reato diverso da quello voluto da taluno dei concorrenti - Responsabilità del compartecipe - Fattispecie

-- La componente psichica del cd. ´concorso anomaloª - per il quale il concorrente di un reato ne risponde anche quando sia diverso da quello voluto, se l'evento è conseguenza della sua condotta - si colloca in un'area compresa tra la mancata previsione di uno sviluppo in effetti imprevedibile (situazione nella quale la responsabilità resta esclusa), e l'intervenuta rappresentazione dell'eventualità che il diverso evento potesse verificarsi, anche in termini di mera possibilità o scarsa probabilità (situazione nella quale si realizza un'ordinaria fattispecie concorsuale su base dolosa). La norma dell'art. 116 c.p. si applica dunque quando l'imputato, pur non avendo previsto la commissione del diverso illecito da parte dei concorrenti, avrebbe potuto rappresentarsene l'eventualità se, alla luce di tutte le circostanze del caso concreto, avesse fatto uso della dovuta diligenza. (Fattispecie concernente la responsabilità per concorso in una strage, realizzata provocando il deragliamento di un treno mediante cariche esplosive, d'un soggetto che aveva genericamente concordato con i correi azioni dimostrative consistenti in attentati a mezzi di trasporto o ad elettrodotti. La Corte ha annullato la sentenza assolutoria del giudice di merito, fondata sulla carenza di prova che l'imputato avesse maturato una qualche ´volizione, conoscenza, accettazione o ipotizzazione di una strageª).

    Cass. pen., sez. VI, 25 febbraio 2005, n. 7388 (ud. 13 gennaio 2005), P.G. in proc. Lauro. (C.p., art. 43; c.p., art. 110; c.p., art. 116). [RV231460]

@Concussione - Elemento oggettivo - Abuso dei poteri pubblici - Necessità

-- La sussistenza del delitto di concussione non è esclusa nel caso che il soggetto passivo sia inconsapevole della qualità di pubblico ufficiale oggettivamente propria del suo interlocutore, purchè ricorra il rapporto di causa ad effetto configurato nella norma incriminatrice, e cioè il concreto influsso sulla volontà della vittima della condotta realizzata dall'agente mediante un abuso del potere o della qualità rivestiti. (Fattispecie relativa al componente di un organismo collegiale, designato da una associazione di categoria, del quale le persone offese del reato di concussione, appartenenti alla categoria in questione, avrebbero ignorato la qualità di pubblico ufficiale, e presunto un ruolo fiduciario di ´rappresentanzaª presso l'istituzione pubblica).

    Cass. pen., sez. VI, 29 marzo 2005, n. 12175 (ud. 21 gennaio 2005), Tarricone ed altri. (C.p., art. 317; c.p., art. 357). [RV231482]

@Difesa e difensori - Patrocinio dei non abbienti - Istanza - Omessa o tardiva decisione del giudice

-- In tema di patrocinio a spese dello Stato, la nullità prevista per il caso che il giudice non deliberi nei termini di legge sull'istanza di ammissione avanzata dall'imputato (e cioè immediatamente, nel caso della domanda presentata in udienza, o entro dieci giorni negli altri casi, così come attualmente previsto dall'art. 96 D.P.R. 30 maggio 2002, n. 115) non opera quando l'omissione nel provvedimento resti priva di concreti effetti pregiudizievoli per la...

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