Massimario di legittimità

AutoreCasa Editrice La Tribuna
Pagine65-86

    I testi dei documenti qui riprodotti sono desunti dagli Archivi del Centro elettronico di documentazione della Corte di cassazione. I titoli sono stati elaborati dalla redazione.


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@Abusivo esercizio di una professione - Ambito di applicazione - Esercizio professionale in costanza di sospensione dall'albo - Sussistenza del reato

È configurabile il delitto di esercizio abusivo della professione anche nell'ipotesi in cui l'agente, iscritto nel relativo albo, abbia compiuto attività professionale in costanza di sottoposizione a provvedimento di sospensione adottato dai competenti organi amministrativi. (Fattispecie in tema di esercizio della professione forense).

    Cass. pen., sez. VI, 24 maggio 2007, n. 20439 (ud. 15 febbraio 2007), Pellecchia. (C.p., art. 348). [RV236419]


@Abusivo esercizio di una professione - Soggetto privato danneggiato dal reato - Mancanza della qualità di persona offesa dal reato - Conseguenze

In tema di esercizio abusivo della professione, la circostanza che il bene tutelato sia rappresentato dall'interesse generale a che determinate professioni vengano esercitate soltanto da soggetti in possesso di una speciale autorizzazione amministrativa non esclude che possano assumere la veste di danneggiati dal reato quei soggetti che, in via mediata e di riflesso, abbiano subito un pregiudizio dal reato, ma non consente di riconoscere in capo ad essi la qualità di persone offese, che spetta solo allo Stato; ne consegue che il privato danneggiato dal reato non è legittimato a proporre opposizione alla richiesta di archiviazione.

    Cass. pen., sez. VI, 4 maggio 2007, n. 17203 (c.c. 18 aprile 2007), P. (C.p., art. 348; c.p.p., art. 410). [RV236425]


@Abuso d'ufficio - Estremi - Sostituzione di scrutatore assente da parte del segretario di seggioConfigurabilità del reato

Integra il reato di abuso di ufficio la condotta del segretario di seggio elettorale che, esercitando legittimamente funzioni vicarie del presidente, nel provvedere alla sostituzione di scrutatore assente, designi all'incarico un congiunto (nella specie, la sorella), allo scopo di procurargli un ingiusto vantaggio, in violazione della disposizione contenuta nell'art. 41, comma secondo, D.P.R. 30 marzo 1957 n. 361 (testo unico per le elezioni comunali), la quale prevede che siano chiamati, in sostituzione dello scrutatore assente, alternativamente l'anziano e il più giovane tra gli elettori presenti muniti di certificato elettorale e di valido documento di identità, a nulla rilevando la circostanza della competenza funzionale alla sostituzione in capo al presidente di seggio, momentaneamente assente.

    Cass. pen., sez. VI, 10 maggio 2007, n. 17980 (ud. 6 dicembre 2006), Forte. (C.p., art. 323; D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361, art. 41). [RV236443]


@Acque pubbliche e private - Scarichi - Autorizzazione - Scarichi di frantoi oleari

Lo scarico dei liquami derivanti dalla molitura delle olive, effettuato senza la prevista autorizzazione, configura il reato di cui all'art. 59 D.L.vo n. 152 del 1999 (oggi sost. dall'art. 137 D.L.vo 3 aprile 2006 n. 152), salvo che ricorrano le condizioni di cui all'art. 28, comma settimo, lett. c), cit. D.L.vo del 1999 (oggi art. 101 D.L.vo n. 152 del 2006), atteso che i frantoi oleari costituiscono installazioni in cui si svolgono attività di produzione di beni.

    Cass. pen., sez. III, 4 aprile 2007, n. 13754 (ud. 28 febbraio 2007), Giuseppe e altro. (D.L.vo 11 maggio 1999, n. 152, art. 28; D.L.vo 11 maggio 1999, n. 152, art. 59; D.L.vo 3 aprile 2006, n. 152, art. 101; D.L.vo 3 aprile 2006, n. 152, art. 137). [RV236348]


@Ambiente - Aree protette - Parchi nazionali - Tutela

In tema di aree protette, l'operatività della previsione dell'art.13, comma primo, della L. 6 dicembre 1991, n.394, che stabilisce che «il rilascio di concessioni o autorizzazioni relative ad interventi, impianti ed opere all'interno del parco è sottoposto al preventivo nulla osta dell'Ente Parco» non è subordinata alla previa approvazione del piano e del regolamento del parco, atteso che in mancanza la valutazione spettante all'Ente Parco deve fare riferimento agli atti istitutivi del parco, alle deliberazioni ed altri provvedimenti emanati dagli organi di gestione dell'ente, alle misure di salvaguardia, ai piani paesistici territoriali o urbanistici, i quali hanno valenza fino al momento della approvazione del piano del parco.

    Cass. pen., sez. III, 5 aprile 2007, n. 14183 (ud. 13 dicembre 2006), Bronchi. (L. 6 dicembre 1994, n. 394, art. 13; L. 6 dicembre 1994, n. 394, art. 30). [RV236331]


@Ambiente - Reati ambientali - Provvedimento autorizzatorio illegittimo - Accertamento della responsabilità del beneficiario del provvedimento

In materia ambientale, al fine di configurare la responsabilità per le violazioni delle disposizioni di settore in caso di accertata illegittimità del provvedimento autorizzatorio, l'esistenza di profili assolutamente eclatanti di illegalità, anche senza la prova di collusioni dolose con gli organi dell'amministrazione, costituisce un significativo indice di riscontro dell'elemento soggettivo del reato riguardo all'apprezzamento della colpa.

    Cass. pen., sez. III, 3 aprile 2007, n. 13676 (c.c. 15 dicembre 2006), Lovato e altri. (D.L.vo 3 aprile 2006, n. 152). [RV236325]


@Appello penale - Cognizione del giudice di appello - Reformatio in peius - Ambito di applicazione

Il divieto di reformatio in peius applicabile anche al giudizio di rinvio, concerne il dispositivo e riguarda unicamente la pena complessiva e non i singoli elementi che la compongono o i calcoli effettuati per giungere alla sua determinazione, ivi compresi gli aumenti e le diminuzioni, per cui, in motivazione, il giudice può rideterminare la pena perPage 66 il reato base nel massimo edittale in senso sfavorevole all'imputato, sempre che non irroghi una pena complessiva più grave di quella precedentemente comminata.

    Cass. pen., sez. I, 3 aprile 2007, n. 13702 (ud. 13 marzo 2007), Santapaola. (C.p.p., art. 597). [RV236433]


@Appello penale - Dibattimento - Rinnovazione dell'istruzione - Assunzione di testi

Sulla base del principio della modificabilità delle ordinanze dibattimentali di ammissione della prova, prevista dall'art. 498, comma quarto, c.p.p., il giudice di appello può, in sede di rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale, da disporre eventualmente anche d'ufficio ex art. 603, comma terzo, c.p.p., modificare o revocare l'ordinanza in materia di prova emessa dal giudice di primo grado, anche se non impugnata unitamente con la sentenza. (Nel caso di specie, si trattava di un'ordinanza reiettiva della richiesta del P.M. di acquisizione delle dichiarazioni predibattimentali rese dal alcuni testimoni, sulla base del fatto che era ragionevole ritenere che gli stessi fossero stati sottoposti a pressioni e minacce per tacere su alcune circostanze a loro conoscenza, ordinanza che, in quanto non appellabile autonomamente, non era stata impugnata dal P.M. in quanto all'organo di accusa non era riconosciuto alcun interesse a proporre gravame avverso la sentenza di condanna dell'imputato).

    Cass. pen., sez. I, 2 aprile 2007, n. 13463 (ud. 2 febbraio 2007), Hassan e altro. (C.p.p., art. 498; c.p.p., art. 603). [RV236429]


@Appello penale - Provvedimenti appellabili e inappellabili - Sentenza di non luogo a procedereInapplicabilità della disciplina transitoria dettata dall'art. 10 L. n. 46 del 2006

In tema di impugnazioni, la disciplina transitoria dettata dall'art. 10, commi secondo e terzo, L. 20 febbraio 2006 n. 46 (secondo cui «l'appello proposto avverso una sentenza di proscioglimento dall'imputato o dal pubblico ministero prima dell'entrata in vigore della presente legge viene dichiarato inammissibile con ordinanza non impugnabile» e «entro 45 giorni dalla notifica del provvedimento di inammissibilità di cui al comma secondo può essere proposto ricorso per cassazione avverso la sentenza di primo grado»), non trova applicazione con riguardo alla sentenza di non luogo a procedere, per la quale provvede esclusivamente l'art. 428 c.p.p., come modificato dall'art. 4 della citata legge n. 46 del 2006. (Nella specie, in applicazione di tale principio, la Corte ha dichiarato inammissibile, per tardività, il ricorso per cassazione proposto dal pubblico ministero, ai sensi dell'art. 10, comma terzo, della legge n. 46 del 2006, avverso sentenza di non luogo a procedere nei cui confronti lo stesso ufficio aveva originariamente proposto appello, erroneamente dichiarato inammissibile dalla corte d'appello, ai sensi del secondo comma dello stesso art. 10, con ordinanza, però, non tempestivamente impugnata dall'organo dell'accusa).

    Cass. pen., sez. V, 18 aprile 2007, n. 15599 (c.c. 14 marzo 2007), P.G. in proc. Iannì. (C.p.p., art. 425; c.p.p., art. 428; L. 20 febbraio 2006, n. 46, art. 10). [RV236403]


@Applicazione della pena su richiesta delle parti - Costituzione di parte civile - Dichiarazione di inammissibilità dopo l'accordo sulla pena - Illegittimità

In tema di patteggiamento, pur dopo l'accordo delle parti sulla pena, è illegittimo il provvedimento che dichiara inammissibile la costituzione di parte civile del danneggiato dal reato, perché, quantunque in tale particolare procedura non sia apprezzabile la fondatezza della domanda risarcitoria o restitutoria, sussiste tuttavia il potere-dovere del giudice di valutare la legittimazione alla costituzione medesima, al fine della condanna dell'imputato al pagamento delle spese processuali in favore della stessa parte civile.

    Cass. pen., sez. VI, 8 maggio 2007, n. 17612 (c.c. 19 marzo 2007), P.C. in proc. Belnudo e altro. (C.p.p., art. 74; c.p.p., art. 76; c.p.p., art. 444; c.p.p., art. 445). [RV236421]


@Applicazione della pena su richiesta delle parti - Pena - Sanzione sostitutiva - Applicazione di una sanzione di specie diversa da quella concordata

In tema di patteggiamento, l'eventuale richiesta dell'imputato di...

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