Massimario di legittimità

AutoreCasa Editrice La Tribuna
Pagine1081-1095

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I testi dei documenti qui riprodotti sono desunti dagli Archivi del Centro elettronico di documentazione della Corte di cassazione. I titoli sono stati elaborati dalla redazione.

@Abuso d'ufficio - Estremi - Carattere residuale dell'incriminazione del concorso con i reati di minaccia e lesioni aggravanti - Esclusione

In tema di abuso di ufficio, atteso il carattere residuale del reato previsto dall'art. 323 c.p., deve escludersi, in applicazione della regola della specialità prevista dall'art. 15 c.p., il concorso formale di tale reato con quelli, più gravi, di minaccia e lesioni, aggravati entrambi ai sensi dell'art. 61, n. 9, c.p.

    Cass. pen., sez. VI, 18 gennaio 2008, n. 2974 (ud. 13 dicembre 2007), Guerriero. (C.p., art. 15; c.p., art. 61; c.p., art. 323; c.p., art. 582). [RV238410]


@Applicazione della pena su richiesta delle parti - Sentenza - Spese processuali - Omessa condanna dell'imputato al pagamento delle spese di parte civile

In tema di applicazione della pena su richiesta delle parti, laddove il giudice abbia omesso di condannare l'imputato alla rifusione delle spese sostenute dalla parte civile, può farsi ricorso alla procedura di correzione dell'errore materiale, sempre che non emergano specifiche circostanze idonee a giustificare l'esercizio della facoltà di compensazione, totale o parziale, delle stesse.

    Cass. pen., sez. un., 20 febbraio 2008, n. 7945 (c.c. 31 gennaio 2008), Boccia. (C.p.p., art. 130; c.p.p., art. 444; c.p.p., art. 541). [RV238426]


@Armi e munizioni - Distrazione e sottrazione - Confisca - Consegna alla competente direzione dell'artiglieria

Le armi e gli oggetti atti ad offendere di cui è disposta la confisca ai sensi dell'art. 6 L. 22 maggio 1975 n. 152 devono essere versati alla competente direzione dell'artiglieria; pertanto deve essere annullata la sentenza di condanna per il reato di cui all'art. 697 c.p. nella parte in cui, oltre a disporre la confisca dell'arma in sequestro, ne ha ordinato la distruzione.

    Cass. pen., sez. I, 29 novembre 2007, n. 44622 (ud. 22 novembre 2007), P.G. in proc. Isufaj. (C.p., art. 240; L. 22 maggio 1975, n. 152, art. 6). [RV238479]


@Armi e munizioni - Munizioni da guerra - Bossoli - Criteri di qualificazione

Sono munizioni da guerra i bossoli per armi da guerra di cui sia accertata concretamente l'idoneità al reimpiego per cartucce da utilizzare in arma da guerra, né tale qualificazione è esclusa con riferimento ai bossoli già esplosi perché, data la possibilità di sostituzione delle capsule di accensione, dalla precedente esplosione non deriva sempre e necessariamente la loro inutilizzabilità.

    Cass. pen., sez. I, 29 novembre 2007, n. 44626 (ud. 22 novembre 2007), Agugiaro. (C.p., art. 697; L. 18 aprile 1975, n. 110, art. 1). [RV238480]


@Associazione per delinquere - Partecipazione - Responsabilità per i reati - Condizioni

In materia di reati associativi, il ruolo di partecipe rivestito da taluno nell'ambito della struttura organizzativa criminale non è di per sè solo sufficiente a far presumere la sua automatica responsabilità per ogni delitto compiuto da altri appartenenti al sodalizio, anche se riferibile all'organizzazione e inserito nel quadro del programma criminoso, giacchè dei reati-fine rispondono soltanto coloro che materialmente o moralmente hanno dato un effettivo contributo, causalmente rilevante, volontario e consapevole all'attuazione della singola condotta criminosa, alla stregua dei comuni principi in tema di concorso di persone nel reato, essendo teoricamente esclusa dall'ordinamento vigente la configurazione di qualsiasi forma di anomala responsabilità di «posizione» o da «riscontro d'ambiente». (Fattispecie in tema di associazione dedita al traffico di stupefacenti).

    Cass. pen., sez. VI, 21 gennaio 2008, n. 3194 (c.c. 15 novembre 2007), P.M. in proc. Saltalamacchia. (C.p., art. 416; D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, art. 74). [RV238402]


@Azione penale - Querela - Dichiarazione e forma - Formalità relative alla ricezione della querela

In tema di formalità relative alla ricezione della querela, ove non risulti dagli atti la identificazione, da parte dell'autorità ricevente, del soggetto incaricato dalla persona offesa di depositare l'atto di querela, è condizione necessaria per la validità dell'atto medesimo che questo sia sottoscritto dal querelante e la firma sia autenticata nelle forme di legge, non potendosi supplire a tali formalità con la dichiarazione resa in giudizio dall'ufficiale di P.G. sulla avvenuta ratifica della querela.

    Cass. pen., sez. VI, 14 gennaio 2008, n. 1706 (ud. 20 novembre 2007), P.G. in proc. Fasino e altro. (C.p.p., art. 337). [RV238386]

@Cassazione penale - Declaratoria immediata di cause di non punibilità - Rilevabilità d'ufficio - Fattispecie in tema di omessa prestazione dei mezzi di sussistenza in danno di più congiunti conviventi

Allorché non tutti i motivi di ricorso per cassazione siano inammissibili, sono rilevabili di ufficio le questioni inerenti all'applicazione della declaratoria delle cause di non punibilità di cui all'art. 129, comma primo, c.p.p. che non comportino la necessità di accertamenti in fatto o di valutazioni di merito incompatibili con i limiti del giudizio di legittimità. (In applicazione del principio, la S.C. ha esaminato d'ufficio la questione relativa alla configurabilità dell'unità o pluralità di reati ex art. 570, comma secondo, c.p., in presenza dell'omessa prestazione dei mezzi di sussistenza in danno di più congiunti conviventi).

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    Cass. pen., sez. un., 26 febbraio 2008, n. 8413 (ud. 20 dicembre 2007), Cassa. (C.p.p., art. 129; c.p.p., art. 609; c.p., art. 570). [RV238467]

@Corte di assise - Composizione e costituzione - Giudici popolari - Sostituzione

Nel corso dell'istruttoria dibattimentale in Corte d'Assise, la sostituzione di un giudice popolare effettivo con un giudice popolare aggiunto non determina la violazione del principio di immutabilità del giudice e non impone la rinnovazione del dibattimento.

    Cass. pen., sez. VI, 23 ottobre 2007, n. 39067 (ud. 6 luglio 2007), De Maio e altri. (C.p.p., art. 179; c.p.p., art. 511; c.p.p., art. 525; L. 10 aprile 1951, n. 287, art. 26). [RV238397]

@Corte di assise - Composizione e costituzione - Giudici popolari - Sostituzione per temporaneo impedimento di un giudice popolare effettivo

Nel corso del dibattimento in Corte d'Assise, la sostituzione temporanea di un giudice popolare effettivo cui abbia fatto seguito, prima della decisione finale in camera di consiglio, il rientro del giudice popolare sostituito, determina la nullità prevista dall'art. 525, comma secondo, c.p.p., solo qualora risulti dagli atti che la rinnovazione del dibattimento sia stata deliberatamente esclusa o rifiutata. (Fattispecie in cui il giudice popolare sostituito per temporaneo impedimento è rientrato a far parte del collegio dopo alcune udienze ed è infine entrato in camera di consiglio per la decisione).

    Cass. pen., sez. VI, 23 ottobre 2007, n. 39067 (ud. 6 luglio 2007), De Maio e altri. (C.p.p., art. 179; c.p.p., art. 511; c.p.p., art. 525; L. 10 aprile 1951, n. 287, art. 26). [RV238398]

@Cosa giudicata penale - Effetti - Inammissibilità di un secondo giudizio - Reato di abbandono o deposito incontrollato di rifiuti su una determinata area

In tema di divieto di secondo giudizio, non sussiste identità del fatto tra la condotta di abbandono o deposito incontrollato di rifiuti su una determinata area (art. 51, comma secondo, D.L.vo 5 febbraio 1997, n. 22) e quella consistente nella inosservanza del provvedimento del Sindaco con cui si ordina il ripristino del decoro e del corretto stato igienico - ambientale della medesima area interessata dai rifiuti (art. 50, comma secondo, in relazione all'art. 14 del medesimo decreto), in quanto mentre la prima attiene alla contestazione di un illecito, la seconda, conseguendo all'accertamento del persistere di quella condizione di illiceità, è relativa alla eliminazione di quello stesso illecito.

    Cass. pen., sez. III, 4 dicembre 2007, n. 44982 (ud. 7 novembre 2007), Patti. (C.p.p., art. 649; D.L.vo 5 febbraio 1997, n. 22, art. 14; D.L.vo 5 febbraio 1997, n. 22, art. 50; D.L.vo 5 febbraio 1997, n. 22, art. 51). [RV238466]

@Cosa giudicata penale - Limiti - Identità del fatto - Fattispecie di concorso formale

La preclusione di cui all'art. 649 c.p.p. non può essere invocata qualora il fatto, in relazione al quale sia già intervenuta una pronuncia irrevocabile, configuri un'ipotesi di concorso formale di reati, in quanto la condotta, già definitivamente valutata in un precedente giudizio penale, può essere riconsiderata come elemento di fatto e inquadrata, con valutazione diversa o anche alternativa, in una più ampia fattispecie incriminatrice. (Nel caso di specie, la S.C. ha ritenuto che l'assoluzione con sentenza definitiva del trasportatore di un corriere di droga dal concorso nel reato di detenzione di stupefacenti per fini di spaccio, non preclude la possibilità di riconsiderare la medesima condotta - ossia, l'attività di trasporto di corrieri - come penalmente rilevante nell'ambito della fattispecie di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti).

    Cass. pen., sez. VI, 10 gennaio 2008, n. 1157 (c.c. 9 ottobre 2007), Nocchiero. (C.p., art. 81; c.p.p., art. 649; D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, art. 74). [RV238442]

@Edilizia e urbanistica - Contravvenzioni - Ricostruzione di un rudere preesistente - Reato di esecuzione di lavori in assenza del permesso di costruire

In tema di reati edilizi, è configurabile il reato previsto dall'art. 44 del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 (esecuzione di lavori in assenza del permesso di costruire) in ipotesi di ricostruzione di un rudere preesistente (nella specie, un trullo o pajara), non rientrando tale intervento né nell'ambito della «ristrutturazione edilizia» né nell'ambito della «manutenzione straordinaria».

    Cass. pen., sez. III, 5 dicembre...

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