Massimario

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I testi dei documenti qui riprodotti sono desunti dagli Archivi del Centro elettronico di documentazione della Corte di cassazione. I titoli sono stati elaborati dalla redazione
Rivista penale 7-8/2018
Massimario
Abuso d’ufcio
Estremi – Vantaggio patrimoniale – Nozione.
In tema di abuso d’uff‌icio, il requisito del vantaggio patrimo-
niale va riferito al complesso dei rapporti giuridici a carattere
patrimoniale e sussiste non solo quando la condotta procuri
beni materiali o altro, a favore di colui nel cui interesse l’atto è
stato posto in essere ma anche quando la stessa arrechi un ac-
crescimento della situazione giuridica soggettiva. (Fattispecie
relativa al rilascio di un permesso in sanatoria in contrasto con
lo strumento urbanistico di zona e per opere non sanabili non-
ché all’omessa revoca del permesso di costruire ed alla mancata
emissione dell’ordinanza demolitoria in cui la S.C. ha precisato
che tali provvedimenti e comportamenti consentono di realiz-
zare una situazione economicamente vantaggiosa per il privato
che, oltre a benef‌iciare del valore intrinseco del manufatto, può
locarlo, alienarlo, e comunque usufruirne. F Cass. pen., sez. III,
29 gennaio 2018, n. 4140 (ud. 13 dicembre 2017), G. e altro (c.p.,
art. 323). [RV272113]
Adulterazione e contraffazione di so-
stanze alimentari
Elemento oggettivo – Indicazione – Fattispecie di som-
ministrazione a fagiani di sostanze medicinali nocive per
la salute pubblica.
Il reato di adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari,
previsto dall’art. 440 cod. pen., è di mero pericolo e a forma libe-
ra e, pertanto, si perfeziona con la semplice condotta di adulte-
razione o contraffazione – anche non occulta o fraudolenta – di
una sostanza destinata all’alimentazione, da cui derivi un peri-
colo per la salute pubblica, senza necessità dell’avvenuto con-
sumo della sostanza stessa, essendone suff‌iciente la potenziale
utilizzabilità, mentre l’elemento soggettivo è integrato dal dolo
generico, quale coscienza e volontà della condotta e dell’even-
to ad essa ricollegabile, indipendentemente dal perseguimento
dello specif‌ico obiettivo di realizzare un attentato alla salute
pubblica. (In applicazione del principio, la S.C. ha ritenuto cor-
retta l’affermazione di penale responsabilità dell’imputato per
la somministrazione a fagiani di sostanze medicinali nocive per
la salute pubblica, riscontrate presenti nell’acqua di abbeverata,
anche se non più rinvenute nei muscoli degli animali). F Cass.
pen., sez. I, 9 gennaio 2018, n. 339 (ud. 20 giugno 2017), G. (c.p.,
art. 440). [RV271994]
Appropriazione indebita
Elemento oggettivo del reato – Appropriazione inde-
bita e non sottrazione di cose comuni – Condotta di im-
possessamento di energia elettrica per allaccio abusivo a
valle del contatore condominiale.
Integra il reato di appropriazione indebita e non quello di sottra-
zione di cose comuni la condotta del condomino il quale, mediante
allaccio abusivo a valle del contatore condominiale, si impossessa
di energia elettrica destinata all’alimentazione di apparecchi ed
impianti di proprietà comune. (In motivazione la Corte ha, altresì,
escluso l’aggravante dell’art. 61 n. 11 cod. pen., non essendo conf‌i-
gurabili relazioni di coabitazione tra inquilini di uno stesso stabile
condominiale, ma soltanto tra quelli di essi che vivono nella stessa
abitazione). F Cass. pen., sez. V, 28 dicembre 2017, n. 57749 (ud.
15 novembre 2017), M. (c.p., art. 61; c.p., art. 646). [RV271989]
Elemento oggettivo del reato – Esclusione da associa-
zione non riconosciuta in forza di delibera ritenuta inva-
lida ma non impugnata – Utilizzo e impossessamento dei
beni dell’associazione.
Risponde del delitto di appropriazione indebita il soggetto che,
escluso da un’associazione non riconosciuta in forza di delibe-
ra ritenuta invalida, ma non impugnata, si impossessa di beni
dell’associazione medesima. F Cass. pen., sez. II, 1 febbraio
2018, n. 4716 (ud. 11 gennaio 2018), L. (c.p., art. 646; c.c., art.
23; c.c., art. 2378; c.c., art. 2378). [RV272013]
Associazione per delinquere
Associazione di tipo maf‌ioso – Condanna per il reato
di cui all’art. 416 bis c.p. – Applicazione della misura di
sicurezza ai sensi dell’art. 417 c.p.
Nel caso di condanna per il reato di partecipazione ad associa-
zione di tipo maf‌ioso, l’applicazione della misura di sicurezza
prevista dall’art. 417 cod. pen. non richiede l’accertamento in
concreto della pericolosità del soggetto, dovendosi ritenere
operante, una presunzione semplice, desunta dalle caratteristi-
che del sodalizio criminoso e dalla persistenza nel tempo del
vincolo criminale, che può essere superata quando siano acqui-
siti elementi, quale la collaborazione del soggetto condannato
con l’Autorità giudiziaria, idonei ad escludere in concreto tale
pericolosità. F Cass. pen., sez. VI, 18 gennaio 2018, n. 2025 (ud.
21 novembre 2017), A. ed altri (c.p., art. 203; c.p., art. 416 bis;
c.p., art. 417). [RV272023]
Associazione di tipo maf‌ioso – Partecipazione – Prova.
Ai f‌ini della prova della partecipazione ad un’associazione di
tipo maf‌ioso, la condotta di colui che contribuisce ad un fondo
di solidarietà (cosiddetta colletta) in favore dei sodali detenuti
in carcere, pur rivestendo valenza indiziante, necessita di ulte-
riori elementi che confermino l’adesione del predetto al sodali-
zio. F Cass. pen., sez. II, 24 novembre 2017, n. 53477 (ud. 15 giu-
gno 2017), B. e altri (c.p.p., art. 192; c.p., art. 416). [RV271930]
Estremi – Reato permanente – Momento di cessazione
della permanenza.
In tema di reato associativo, l’accertamento contenuto nella
sentenza di condanna delimita la protrazione temporale della
permanenza del reato con riferimento alla data f‌inale cui si rife-
risce l’imputazione ovvero alla diversa data ritenuta in sentenza,
o, nel caso di contestazione c.d. aperta, alla data della pronun-
cia di primo grado; ne consegue che la successiva prosecuzione
della medesima condotta illecita oggetto di accertamento può
essere valutata esclusivamente quale presupposto per il ricono-
scimento del vincolo della continuazione tra i vari episodi. (In
applicazione di tale principio, la Corte ha ritenuto infondato il
motivo di ricorso con il quale l’imputato eccepiva l’insussisten-
za della continuazione tra reati di associazione per delinquere
di stampo maf‌ioso, relativi al medesimo sodalizio ed oggetto di
separate pronunce di condanna, ritenendo che, in difetto di pro-
va del suo recesso nel periodo temporale di riferimento delle
due sentenze, si trattava di un unico reato permanente). F Cass.
pen., sez. VI, 23 gennaio 2018, n. 3054 (ud. 14 dicembre 2017),
P.G. in proc. O. ed altri (c.p., art. 81; c.p., art. 416; c.p., art. 416
bis). [RV272138]

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