Massimario
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I testi dei documenti qui riprodotti sono desunti dagli Archivi del Centro elettronico di documentazione della Corte di cassazione. I titoli sono stati elaborati dalla redazione
Rivista penale 3/2017
Massimario
Appello penale
■ Cognizione del giudice di appello – Reformatio in peius
– Diversa qualificazione giuridica del fatto da parte del
giudice di appello.
In assenza di impugnazione da parte del pubblico ministero,
viola il divieto di "reformatio in peius" la diversa qualificazione
giuridica del fatto da parte del giudice del gravame, qualora a
ciò consegua la configurazione di un delitto procedibile di uf-
ficio, escluso dal primo giudice, in luogo di uno procedibile a
querela. (Fattispecie in cui il giudice di appello aveva ritenuto
configurabile il reato di violenza privata in luogo di quello di
esercizio arbitrario delle proprie ragioni per il quale difettava
la querela). F Cass. pen., sez. V, 7 ottobre 2016, n. 42577 (ud. 20
luglio 2016), Anetrini (c.p.p., art. 597; c.p., art. 392; c.p., art.
610). [RV267782]
Applicazione della pena su richiesta
delle parti
■ Ambito di applicazione – Reato continuato – Fattispe-
cie di condanna per reati di omesso versamento di ritenu-
te fiscali per due annualità consecutive, di cui la seconda
per un importo inferiore alla soglia di punibilità.
Nell’ipotesi di patteggiamento per una pluralità di reati uniti dal
vincolo della continuazione, il venir meno nel corso del giudizio,
per una qualsiasi causa, di un reato cosiddetto satellite non de-
termina la caducazione dell’intero accordo, ma soltanto l’elimi-
nazione della pena stabilita per detto reato, a condizione che la
misura sia determinata dall’accordo medesimo o sia comunque
ricavabile dall’interpretazione della volontà delle parti. (Fatti-
specie di condanna per reati di omesso versamento di ritenute
fiscali per due annualità consecutive - di cui la seconda per un
importo inferiore alla soglia di punibilità introdotta dal D.Lgs. n.
158 del 2015 - nella quale la Corte ha ribadito che la caducazione
dell’intero patto è inevitabile solo in caso di travolgimento del
reato base oppure quando, pur venendo meno il reato satellite,
le parti si siano limitate ad indicare solamente la pena finale
complessiva). F Cass. pen., sez. III, 28 settembre 2016, n. 40320
(ud. 22 giugno 2016), Seren Gai (c.p.p., art. 129; c.p.p., art. 444;
c.p., art. 81). [RV267758]
Atti e provvedimenti del giudice penale
■ Atti abnormi – Giudizio immediato instaurato a seguito
di opposizione a decreto penale di condanna – Erronea re-
stituzione degli atti al P.M. da parte del giudice per man-
canza dell’udienza preliminare.
È abnorme il provvedimento del giudice del dibattimento che
disponga la restituzione degli atti al pubblico ministero, in base
all’errato convincimento della necessità dell’udienza prelimi-
nare, nel caso di giudizio immediato per il reato di cui all’art.
495 cod. pen., sorto a seguito di opposizione a decreto penale.
F Cass. pen., sez. V, 25 luglio 2016, n. 32160 (c.c. 7 marzo 2016),
Galifuoco (c.p.p., art. 550; c.p.p., art. 552; c.p.p., art. 568; c.p.,
art. 495). [RV267715]
Cassazione penale
■ Declaratoria immediata di determinate cause di non
punibilità – Abolitio criminis – Fattispecie in materia di
ingiuria.
La Corte di cassazione deve rilevare la "abolitio criminis", so-
pravvenuta alla sentenza impugnata, anche nel caso di ricorso
inammissibile ed indipendentemente dall’oggetto dell’impugna-
zione, atteso il principio della ragionevole durata del processo,
che impone di evitare una pronunzia di inammissibilità che
avrebbe quale unico effetto un rinvio della soluzione alla fase
esecutiva. (Fattispecie in tema di ingiuria). F Cass. pen., sez. V,
18 ottobre 2016, n. 44088 (ud. 2 maggio 2016), Pettinaro e altri
(c.p., art. 2; c.p., art. 594; c.p.p., art. 129; c.p.p., art. 606).
[RV267751]
■ Motivi di ricorso – Prescrizione del reato – Sentenza
inappellabile.
È inammissibile il ricorso per cassazione proposto avverso la
sentenza inappellabile, che sia diretto unicamente a far valere
la prescrizione del reato maturata dopo la sentenza. F Cass.
pen., sez. III, 23 agosto 2016, n. 35278 (ud. 25 febbraio 2016),
Bottaro e altro (c.p.p., art. 129; c.p.p., art. 606; c.p., art. 157).
[RV267741]
Concorso di persone nel reato
■ Attività del correo – Valutazione delle circostanze – Co-
municabilità ai correi.
In tema di circostanze, sono estendibili ai concorrenti, e sempre
che questi ne fossero consapevoli, le sole aggravanti soggetti-
ve che, oltre a non essere "inerenti alla persona del colpevo-
le", a norma dell’art. 70, secondo comma, cod. pen., abbiano
in qualche modo agevolato la realizzazione del reato, dovendo
procedersi ad una interpretazione costituzionalmente orientata
dell’art. 118 cod. pen. (Fattispecie relativa alla comunicabilità ai
correi dell’aggravante speciale prevista dall’art. 600-sexies cod.
pen.). F Cass. pen., sez. IV, 1 luglio 2016, n. 27046 (ud. 1 marzo
2016), M. (c.p., art. 70; c.p., art. 118; c.p., art. 600 sexies).
[RV267731]
Danneggiamento
■ Elemento materiale – Depenalizzazione per effetto del
D.L.vo n. 7 del 2016 – Fatti precedentemente commessi.
In tema di danneggiamento - poiché il D.L.vo 15 gennaio 2016, n.
7, prevede a carico dell’imputato obblighi accessori e sanzioni
per fatti commessi anteriormente all’entrata in vigore della leg-
ge di depenalizzazione - l’assoluzione con la formula perché "il
fatto non costituisce reato" è più favorevole di quella "perché il
fatto non è preveduto dalla legge come reato", per cui, assolto in
primo grado l’imputato con la prima formula, il giudice dell’ap-
pello, intervenuta nelle more la depenalizzazione degli illeciti
e in assenza di impugnazione del pubblico ministero, non può
pronunciare proscioglimento mediante adozione della seconda,
altrimenti violando il divieto di "reformatio in peius". F Cass.
pen., sez. III, 14 aprile 2016, n. 15460 (ud. 10 febbraio 2016), In-
gegneri (c.p., art. 2; c.p., art. 635; c.p.p., art. 530; c.p.p., art.
597; c.p.p., art. 605). [RV267825]
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