Massimario
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I testi dei documenti qui riprodotti sono desunti dagli Archivi del Centro elettronico di documentazione della Corte di cassazione. I titoli sono stati elaborati dalla redazione
Rivista penale 2/2016
Massimario
Abuso d’ufcio
■ Estremi – Requisito della violazione di norme di legge o
di regolamento – Norme inserite in un bando di concorso.
Ai fini della configurabilità del delitto di abuso d’ufficio, deve
escludersi che possa costituire violazione di norme di legge o
di regolamento l’inosservanza delle disposizioni inserite in un
bando di concorso, trattandosi di atto amministrativo e quindi
di fonte normativa non riconducibile a quelle tassativamente in-
dicate nell’art. 323 c.p. (Fattispecie in cui la Corte ha ritenuto
corretta la pronuncia di non luogo a procedere nei confronti
del dirigente di un Comune che, a seguito dello svolgimento di
un concorso per due posti di funzionario dell’ente, e dopo che
uno di questi era stato lasciato libero dal vincitore per motivi
di mobilità interna, aveva disposto lo "scorrimento" della gra-
duatoria degli idonei, in violazione delle disposizioni contenute
nel bando, le quali prescrivevano di utilizzare la graduatoria una
sola volta, per l’assunzione dei vincitori). F Cass. pen., sez. VI,
1 luglio 2015, n. 27823 (c.c. 17 giugno 2015), P.M. in proc. Feola
(c.p., art. 323). [RV264088]
Atti sessuali con minorenne
■ Tentativo del reato di cui all’art. 609 quater c.p. – Con-
figurabilità – Condizioni.
È configurabile il tentativo del reato di atti sessuali con mino-
renne quando, pur in mancanza di un contatto fisico tra i sog-
getti coinvolti, la condotta tenuta dall’imputato presenta i re-
quisiti della idoneità e della univocità dell’invito a compiere atti
sessuali, in quanto la stessa è specificamente diretta a raggiun-
gere l’appagamento degli istinti sessuali dell’agente attraverso
la violazione della libertà di autodeterminazione della vittima
nella sfera sessuale. (Fattispecie in cui la Corte ha ritenuto im-
mune da censure la sentenza impugnata che aveva ravvisato gli
estremi del reato di cui agli artt. 56 e 609 quater c.p.p., avendo
riguardo ad una richiesta rivolta dal padre alla figlia minore di
toccargli gli organi genitali, anche facendo riferimento al pre-
gresso compimento di atti sessuali). F Cass. pen., sez. III, 30 giu-
gno 2015, n. 27123 (ud. 18 marzo 2015), S. (c.p., art. 56; c.p., art.
609 quater). [RV264036]
Azione penale
■ Querela – Omessa documentazione attestante la data di
presentazione della querela – Acquisizione d’ufficio.
Spetta al giudice, nel caso in cui, nel fascicolo del dibattimen-
to, sia presente la querela ma non la documentazione attestante
la data della sua presentazione, disporne, anche d’ufficio ed in
qualsiasi momento, l’acquisizione, in quanto, per la sua funzione
tipica di impulso processuale, l’esistenza ed effettiva presenta-
zione della querela non sono profili che possono essere rimessi
alla disponibilità delle parti. F Cass. pen., sez. V, 8 aprile 2015,
n. 14242 (ud. 23 marzo 2015), Subashi (c.p., art. 120; c.p.p., art.
336; c.p.p., art. 337; c.p.p., art. 431). [RV264081]
Circolazione stradale
■ Veicoli – Targhe di riconoscimento – Circolazione con
autoveicolo con targa originale parzialmente modificata
– Integrazione del reato di cui agli artt. 477 e 482 c.p. –
Sussistenza – Ragioni.
Integra il reato di falsità materiale commessa dal privato in
certificati o autorizzazioni amministrative (artt. 477 e 482 cod.
pen), la condotta di colui che modifica la targa della propria au-
tovettura , atteso che le ipotesi previste dall’art. 100 del C.d.S. ai
commi 12 e 14 si distinguono tra loro in quanto la prima dispo-
sizione sanzione in via amministrativa l’atto di circolazione con
veicolo munito di targa non propria o contraffatta, laddove non
sia contestata all’agente la contraffazione, mentre la seconda
sanziona la contraffazione da parte dell’agente della targa quale
certificazione amministrativa dei dati di immatricolazione del
veicolo. (Fattispecie in cui la Corte ha ritenuto immune da vizi
la sentenza che aveva ravvisato il reato indicato nella condotta
consistita nella modifica del numero della targa di una autovet-
tura mediante l’apposizione di strisce di nastro adesivo al fine
di evitare che il numero originale potesse essere rilevato dagli
apparecchi automatici per il controllo di velocità, realizzando
così una durevole, anche se non definitiva, falsa realtà docu-
mentale). F Cass. pen., sez. V, 18 giugno 2015, n. 25766 (ud. 7
aprile 2015), Zibra (c.p., art. 477; c.p., art. 482; nuovo c.s., art.
100). [RV264006]
Circostanze del reato
■ Aggravanti – Aggravante ex art. 7 del d.l. n. 152 del
1991 – Finalità di agevolazione di organizzazione mafiosa.
La circostanza aggravante ad effetto speciale prevista dall’art. 7
del D.L. 13 maggio 1991, n. 152, conv. con mod. dalla L. 12 luglio
1991, n. 203, nella sua forma agevolativa, è configurabile anche
quando lo scopo di favorire il gruppo criminale costituisce un
movente solo concorrente dell’azione criminosa, mentre non
è sufficiente che il risultato di vantaggio per la cosca si pon-
ga esclusivamente come una conseguenza accettata della con-
dotta. (Nella specie, relativa al delitto di corruzione contestato
ad un sottufficiale dei Carabinieri per aver rivelato notizie su
indagini in corso e aver prestato consulenze su come eludere
queste ultime, a fronte della dazione di danaro ed altri beni, la
S.C. ha annullato con rinvio la sentenza di merito che aveva mo-
tivato la sussistenza dell’aggravante sulla sola base della consa-
pevolezza, in capo all’agente, della caratura criminale del suo
interlocutore). F Cass. pen., sez. VI, 9 luglio 2015, n. 29311 (ud. 3
dicembre 2014), Cioffo (c.p., art. 319; d.l. 13 maggio 1991, n.
152, art. 7). [RV264082]
Falsità in atti
■ Falsità materiale – Alterazione della copia informale di
un documento – Rilevanza penale.
L’alterazione della copia informale di una bolletta di pagamento
non integra il reato di cui agli artt. 476 - 482 c.p., che sussiste solo
in presenza dell’alterazione di copie autentiche di atti pubblici,
né il meno grave reato di cui all’art. 485 c.p., che ha ad oggetto
la falsificazione delle scritture private. (Fattispecie relativa a co-
pia digitale falsificata di una bolletta di pagamento rinvenuta nel
computer dell’indagato in sede di perquisizione). F Cass. pen.,
sez. V, 19 febbraio 2015, n. 7714 (ud. 4 novembre 2014), Spataro
(c.p., art. 476; c.p., art. 482; c.p., art. 485). [RV264057]
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