Massimario

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I testi dei documenti qui riprodotti sono desunti dagli Archivi del Centro elettronico di documentazione della Corte di cassazione. I titoli sono stati elaborati dalla redazione
Arch. nuova proc. pen. 1/2019
Massimario
Abitualità e professionalità nel reato
Ritenuta dal giudice – Contestazione dei presupposti
previsti dall’art. 103 c.p. – Riferimento alla stabile dedi-
zione al crimine.
L’abitualità nel reato di cui all’art. 103 cod. pen. è correttamente
contestata mediante il riferimento alla specie dei reati posti in
essere, all’arco di tempo entro cui sono stati commessi e, quin-
di, alla dedizione al crimine dell’imputato, trattandosi di ele-
menti ulteriori e diversi rispetto alla contestazione della mera
recidiva. F Cass. pen., sez. VI, 10 ottobre 2017, n. 46486 (ud. 19
settembre 2017), C. (c.p., art. 99; c.p., art. 103; c.p.p., art. 521).
[RV271356]
Appello penale
Cognizione del giudice di appello – Divieto di "refor-
matio in peius" – Rideterminazione della pena f‌inale in
misura più favorevole.
Nel giudizio di appello, il divieto di "reformatio in peius" della
sentenza impugnata dal solo imputato non riguarda unicamente
l’entità complessiva della pena, ma tutti gli elementi autonomi
che concorrono alla sua determinazione, per cui il giudice di
appello, anche quando determina un trattamento sanzionatorio
più favorevole per effetto dell’estensione del giudizio di equi-
valenza delle attenuanti generiche anche alla recidiva, non può
comunque f‌issare la pena base in misura superiore rispetto a
quella determinata in primo grado. F Cass. pen., sez. II, 14 set-
tembre 2017, n. 41933 (ud. 3 aprile 2017), B. (c.p.p., art. 597;
c.p., art. 62 bis; c.p., art. 99). [RV271182]
Cognizione del giudice di appello – Pena – Devoluzione
del punto della sentenza sulla determinazione della pena
– Possibilità del giudice d’appello di individuare un reato
più grave diverso da quello ritenuto dal primo giudice.
Il Giudice d’appello cui sia devoluto, a seguito della impugnazio-
ne del pubblico ministero, il punto della sentenza concernente
la determinazione della pena, può, pur in assenza di una spe-
cif‌ica richiesta, autonomamente qualif‌icare come più grave un
reato diverso da quello ritenuto dal primo giudice. F Cass. pen.,
sez. V, 20 aprile 2017, n. 18966 (ud. 20 dicembre 2016), D. D. e
altri (c.p.p., art. 581; c.p.p., art. 591; c.p.p., art. 597; c.p.p., art.
601; c.p.p., art. 606). [RV271113]
Dibattimento – Rinnovazione dell’istruzione – Con-
danna in appello ai soli effetti civili sulla base di un di-
verso apprezzamento di prove orali decisive.
In caso di annullamento con rinvio ai soli effetti civili per in-
tervenuta prescrizione del reato della sentenza di appello - che
dopo la pronuncia assolutoria abbia condannato l’imputato
sulla base di una differente valutazione delle prove dichiara-
tive assunte, senza aver provveduto a rinnovare l’istruzione
dibattimentale - il giudice civile del rinvio, è tenuto a valutare
la sussistenza della responsabilità dell’imputato secondo i para-
metri del diritto penale e non facendo applicazione delle regole
proprie del giudizio civile. F Cass. pen., sez. IV, 17 luglio 2017, n.
34878 (ud. 8 giugno 2017), S. (c.p.p., art. 603; c.p.p., art. 606;
c.p.c., art. 257; c.p.c., art. 359; c.p.c., art. 578; l. 4 agosto 1955,
n. 848, art. 6). [RV271065]
Dibattimento – Rinnovazione dell’istruzione – Diversa
valutazione delle prove dichiarative poste a base della de-
cisione del grado precedente.
In tema di giudizio d’appello, non sussistono i presupposti per
la rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale, in base ai prin-
cipi della sentenza della Corte EDU Dan c. Moldavia, nel caso
di riforma in senso assolutorio della sentenza di primo grado
sulla base della valutazione del medesimo compendio probato-
rio. (Nella fattispecie, la S.C. ha ritenuto immune da censure
la sentenza di appello che - valutata l’inattendibilità della parte
lesa e ritenuta superf‌lua la rinnovazione della sua testimonian-
za - aveva assolto gli imputati, affermando che non sussiste un
obbligo generalizzato di rinnovazione dell’istruttoria in appello,
operando lo stesso solo nei limiti della suddetta sentenza della
Corte EDU). F Cass. pen., sez. III, 17 luglio 2017, n. 34794 (ud. 19
maggio 2017), P.G., P.C. in proc. F. e altri (c.p.p., art. 192; c.p.p.,
art. 593; c.p.p., art. 603). [RV271344]
Dibattimento – Rinnovazione dell’istruzione – Esame
dell’imputato non assunto in primo grado.
In tema di rinnovazione dell’istruzione dibattimentale in appel-
lo, l’esame dell’imputato non assunto in primo grado può essere
ammesso soltanto ove ritenuto necessario sulla base di speci-
f‌iche esigenze, che è onere della parte instante indicare e do-
cumentare. F Cass. pen., sez. II, 28 luglio 2017, n. 37883 (ud. 20
luglio 2017), L. (c.p.p., art. 603). [RV271141]
Dibattimento – Rinnovazione dell’istruzione – Fatti-
specie relativa alla sentenza della Corte EDU del 5 luglio
2011, nel caso Dan c. Moldavia.
Il giudice d’appello, in caso di riforma in senso assolutorio della
sentenza di condanna di primo grado, sulla base di una diversa
valutazione del compendio probatorio, non è obbligato alla rin-
novazione dell’istruttoria dibattimentale, né è tenuto a struttura-
re la motivazione della propria decisione in maniera rafforzata,
non venendo in rilievo - in tal caso - il principio del superamento
del "ragionevole dubbio", potendo l’assoluzione intervenire an-
che quando manca, è insuff‌iciente o contraddittoria la prova.
F Cass. pen., sez. III, 10 ottobre 2017, n. 46455 (ud. 17 febbra-
io 2017), Pg e pc in proc. M. (c.p.p., art. 530; c.p.p., art. 593;
c.p.p., art. 603; l. 4 agosto 1955, n. 848, art. 6). [RV271110]
Effetto devolutivo – Sentenza di appello che riconosca
una o più circostanze attenuanti – Qualif‌icazione.
La sentenza di appello che riconosca la sussistenza di una o più
circostanze attenuanti si pronuncia sulla responsabilità penale
dell’imputato, giacché concorre a def‌inirne la concreta conf‌igu-
razione, e, pertanto, dispiega eff‌icacia diretta sulla quantif‌ica-
zione del risarcimento del danno pur in assenza di specif‌ico gra-
vame sul punto, comportando per il giudice, in forza dell’effetto
devolutivo dell’appello di cui all’art. 574, comma 4, cod. proc.
pen., l’obbligo di procedere alla rideterminazione della somma
liquidata a titolo risarcitorio in primo grado. (Fattispecie in cui
la Corte di cassazione ha annullato con rinvio, limitatamente
alle statuizioni civili, la sentenza d’appello che - in parziale ri-
forma di quella di primo grado, che condannava l’imputato per
il delitto di violenza sessuale - aveva ritenuto l’ipotesi di minore
gravità ex art. 609-bis, comma terzo cod. pen. e concesso le cir-
costanze attenuanti generiche equivalenti alla contestata aggra-
vante, senza diminuirne l’ammontare della somma da risarcire
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1/2019 Arch. nuova proc. pen.
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alle parti civili). F Cass. pen., sez. III, 21 luglio 2017, n. 36020 (ud.
15 febbraio 2017), R. (c.p.p., art. 185; c.p.p., art. 574; c.p., art.
62 bis; c.p., art. 609 bis). [RV271180]
Nullità (Questioni di) – Trasmissione degli atti del pro-
cedimento "senza ritardo" – Termine.
In tema di impugnazioni, la trasmissione integrale alla corte
d’appello degli atti del processo di primo grado ex art. 590 cod.
proc. pen., e la conseguente emissione del decreto di citazione
in appello ex art. 601 cod. proc. pen., deve essere effettuata im-
mediatamente a seguito della presentazione del gravame e non
dopo l’intero decorso dei termini di impugnazione, al f‌ine di as-
sicurare la ragionevole durata del processo. F Cass. pen., sez. II,
17 ottobre 2017, n. 47840 (ud. 27 settembre 2017), B. (c.p.p., art.
590; c.p.p., art. 601). [RV271201]
Applicazione della pena su richiesta
delle parti
Ambito di applicazione – Pluralità di reati contestati –
Depenalizzazione di alcune delle ipotesi contestate.
In caso di patteggiamento per una pluralità di reati, qualora nel
corso del giudizio il reato base o una delle violazioni "satellite"
vengano depenalizzati, il venir meno di uno dei termini essen-
ziali del contenuto dell’accordo che ha portato al patteggia-
mento travolge l’intero provvedimento e impone l’annullamen-
to della sentenza per una nuova valutazione delle parti, poiché
l’abolizione incide in modo signif‌icativo in ordine sia alla deter-
minazione dell’aumento in continuazione, che alla valutazione
complessiva della condotta contestata. (Fattispecie relativa al
reato previsto dell’art. 116 cod. strada, depenalizzato dall’art. 1,
comma 2, del D.L.vo 15 gennaio 2016, n. 8). F Cass. pen., sez. II,
5 settembre 2017, n. 40259 (ud. 14 luglio 2017), N. (nuovo c.s.,
art. 116; c.p.p., art. 444). [RV271035]
Ambito di applicazione – Pluralità di reati uniti dal vin-
colo della continuazione – Proscioglimento per uno dei
reati satelliti.
In caso di patteggiamento per una pluralità di reati uniti dal vin-
colo della continuazione, il venir meno, nel corso del giudizio,
per una qualsiasi causa, di un reato cosiddetto satellite non de-
termina la caducazione dell’intero accordo, ma solo l’elimina-
zione della pena prevista per suddetto reato, sempre che questa
risulti scindibile, avendo le parti specif‌icato i singoli aumenti da
applicare per ciascun reato satellite e non indicato la sola pena
f‌inale complessiva. F Cass. pen., sez. III, 29 agosto 2017, n. 39521
(c.c. 20 luglio 2017), A. (c.p.p., art. 129; c.p.p., art. 444; c.p.,
art. 81). [RV271022]
Richiesta – Giudizio immediato – Presentazione di ri-
chiesta di rito abbreviato.
In tema di riti alternativi, la richiesta di giudizio abbreviato pre-
sentata a seguito di giudizio immediato non impedisce all’im-
putato di formulare, prima che il giudice si pronunci sulla am-
missione al rito abbreviato, istanza di applicazione della pena
concordata. F Cass. pen., sez. IV, 1 giugno 2017, n. 27564 (c.c. 26
aprile 2017), N. (c.p.p., art. 438; c.p.p., art. 444; c.p.p., art. 456;
c.p.p., art. 458). [RV271092]
Sentenza – Misura di sicurezza – Limite di pena per
l’applicazione di misure di sicurezza.
Per valutare il superamento del limite di pena necessario per
l’applicabilità, con la sentenza di cui all’art. 445 cod. proc. pen.,
della misura di sicurezza dell’espulsione dello straniero dal ter-
ritorio dello Stato, ai sensi dell’art. 86, comma 1, D.P.R. 9 ottobre
1990, n. 309, nel caso di pena patteggiata quale aumento a titolo
di continuazione rispetto ad altra condanna occorre considera-
re la pena complessiva inf‌litta. (Nella specie, la S.C. ha annulla-
to con rinvio la sentenza che, pur avendo applicato in aumento
una pena che, unita a quella inf‌litta con precedente sentenza,
era complessivamente superiore a due anni di reclusione, non
si era pronunciata sulla richiesta di espulsione). F Cass. pen.,
sez. IV, 15 settembre 2017, n. 42345 (c.c. 16 maggio 2017), P.M. in
proc. T. (c.p.p., art. 444; c.p.p., art. 445; d.p.r. 9 ottobre 1990,
n. 309, art. 86; c.p., art. 81). [RV270926]
Sentenza – Spese processuali – Necessità della do-
manda della parte civile.
In tema di patteggiamento, il giudice non può liquidare d’uff‌icio
le spese processuali a favore della parte civile che non ne ab-
bia fatto domanda mediante deposito della relativa nota spese.
F Cass. pen., sez. IV, 31 maggio 2017, n. 27335 (c.c. 18 aprile
2017), B. (c.p.p., art. 444; c.p.p., art. 541; att. c.p.p., art. 153).
[RV271091]
Appropriazione indebita
Momento consumativo del reato – Individuazione – Fat-
tispecie in materia di amministrazione condominiale.
Il delitto di appropriazione indebita è reato istantaneo che si
consuma con la prima condotta appropriativa, e cioè nel mo-
mento in cui l’agente compia un atto di dominio sulla cosa con
la volontà espressa o implicita di tenere questa come propria.
(Nella specie, la Corte ha ritenuto consumato il delitto di appro-
priazione indebita delle somme relative al condominio, introi-
tate a seguito di rendiconti, da parte di colui che ne era stato
amministratore, all’atto della cessazione della carica, momento
in cui, in mancanza di restituzione dell’importo delle somme
ricevute nel corso della gestione, si verif‌ica con certezza l’inter-
versione del possesso). F Cass. pen., sez. II, 7 settembre 2017,
n. 40870 (ud. 20 giugno 2017), N. (c.p.p., art. 646). [RV271199]
Associazione per delinquere
Associazione di tipo maf‌ioso – Circostanza aggravante
di cui all’art. 7, D.L. n. 152 del 1991 – Disciplina della pre-
scrizione prevista per i reati di cui all’art. 51, comma 3 bis
e 3 quater c.p.p., dall’art. 160, comma 3, c.p.
In materia di reati aggravati ex art. 7 D.L. n. 152 del 1991, conv.
in legge n. 203 del 1991, trova applicazione la disciplina della
prescrizione disposta dall’art. 160, comma terzo, cod. pen., che
per i reati di cui all’art. 51, comma 3-bis e 3-quater, cod. proc.
pen., non prevede un termine massimo di prescrizione; ne con-
segue che in questi casi la prescrizione matura soltanto se, da
ciascun atto interruttivo, sia decorso il termine (minimo) di
prescrizione f‌issato dall’art. 157, cod. pen., e, pertanto, in pre-
senza di plurimi atti interruttivi, è potenzialmente suscettibile
di ricominciare a decorrere all’inf‌inito. F Cass. pen., sez. II, 7
settembre 2017, n. 40855 (ud. 19 aprile 2017), P.G. in proc. G. e
altri (c.p., art. 157; c.p., art. 160; c.p.p., art. 51; d.l. 13 maggio
1991, n. 152, art. 7). [RV271164]
Atti e provvedimenti del giudice penale
Atti abnormi – Nullità della notif‌icazione ad uno dei
coimputati dell’avviso ex art. 415 bis c.p.p. – Restituzione
degli atti al pubblico ministero con riguardo anche agli
altri coimputati.
Non è abnorme il provvedimento con cui il giudice dell’udienza
preliminare - rilevata la nullità della notif‌icazione dell’avviso ex
art. 415-bis cod. proc. pen. e della richiesta di rinvio a giudizio
limitatamente ad uno solo degli imputati - disponga erronea-
mente la restituzione degli atti al pubblico ministero anche con
riferimento alla posizione degli altri coimputati. (In motivazione
la S.C. ha precisato che in tali ipotesi l’abnormità va limitata
ai casi di provvedimenti che impongono al pubblico ministero
un adempimento che concretizzi un atto nullo rilevabile nel
successivo corso del processo, e che al di fuori dalle ipotesi di
abnormità, il pubblico ministero è tenuto ad osservare i provve-
dimenti emessi dal giudice, ancorché illegittimi). F Cass. pen.,
sez. II, 2 novembre 2017, n. 50135 (c.c. 10 ottobre 2017), P.M. in
proc. I. e altri (c.p.p., art. 178; c.p.p., art. 415 bis; c.p.p., art.
416). [RV271185]

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