Massimario
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I testi dei documenti qui riprodotti sono desunti dagli Archivi del Centro elettronico di documentazione della Corte di cassazione. I titoli sono stati elaborati dalla redazione
Arch. giur. circ. e sin. strad. 2/2017
Massimario
Guida in stato di ebbrezza
■ Accertamento – Modalità – Alcooltest – Scontrino – Di-
citura “Volume insufficiente” – Indicazione del tasso alco-
olemico – Assenza di segnale di errore – Configurabilità
del reato – Sussistenza.
È configurabile il reato di guida in stato di ebbrezza anche
quando lo scontrino dell’alcoltest, oltre a riportare l’indicazione
del tasso alcolemico in misura superiore alle previste soglie di
punibilità, contenga la dicitura “volume insufficiente”, qualora
l’apparecchio non segnali espressamente l’avvenuto errore. (In
motivazione la Corte ha precisato che tale principio è evinci-
bile dall’esame della disciplina relativa al funzionamento degli
strumenti di misura della concentrazione di alcool nel sangue,
inserita nell’allegato al D.M. 22 maggio 1990, n. 196, laddove
è precisato che, qualora l’apparato non dia un inequivocabile
messaggio di errore, la misurazione deve ritenersi correttamen-
te effettuata, anche nell’ipotesi in cui compaia un “messaggio di
servizio” teso ad evidenziare che l’espirazione è stata effettuata
con ridotto volume di aria). F Cass. pen., sez. IV, 29 settembre
2016, n. 40709 (ud. 15 luglio 2016), Cantagalli (nuovo c.s. art.
186; d.m. 22 maggio 1990, n. 196). [RV267779]
■ Confisca – Sostituzione della pena con il lavoro di pub-
blica utilità – Richiesta avanzata per la prima volta con
l’atto di appello – Ammissibilità.
In tema di guida in stato di ebbrezza, la richiesta di sostituzione
della pena inflitta con la sanzione del lavoro di pubblica utilità
può essere avanzata per la prima volta con l’atto di appello. F
Cass. pen., sez. IV, 13 luglio 2016, n. 29638 (ud. 23 giugno 2016),
Di Gabriele (nuovo c.s., art. 186). [RV267817]
Misure cautelari reali
■ Impugnazioni – Riesame – Richiesta – Sequestro pre-
ventivo – Indagato non titolare del bene in sequestro. –
Legittimazione – Sussistenza – Condizioni – Fattispecie
in tema di dissequestro di un veicolo usato per trasporto
di rifiuti.
L’indagato non titolare del bene oggetto di sequestro preventivo
è legittimato a presentare richiesta di riesame del titolo cautela-
re solo in quanto vanti un interesse concreto ed attuale alla pro-
posizione del gravame che va individuato in quello alla restitu-
zione della cosa come effetto del dissequestro. (Nella specie, è
stato dichiarato inammissibile per carenza di interesse il ricorso
dell’indagato per il dissequestro di un veicolo che, sebbene da
lui usato per più trasporti di rifiuti, era però risultato di prorpie-
tà di terzi). F Cass. pen., sez. III, 19 agosto 2016, n. 35072 (c.c. 12
aprile 2016) (c.p.p., art. 321; c.p.p., art. 322). [RV267672]
Possesso
■ Azione di rentegrazione da spoglio – Atto di spoglio –
Spoglio e molestia – Criterio discretivo – Qualificazione
della vicenda concreta – Valutazione discrezionale del
giudice di merito – Incensurabilità in cassazione – Fat-
tispecie in tema di apposizione, lungo una strada, di una
catena manualmente amovibile.
In tema di azioni possessorie, la distinzione tra spoglio e mole-
stia riguarda la natura dell’aggressione all’altrui possesso, nel
senso che il primo incide direttamente sulla cosa che ne costitu-
isce l’oggetto, sottraendola in tutto o in parte alla disponibilità
del possessore, mentre la seconda si rivolge contro l’attività di
godimento di quest’ultimo, disturbandone il pacifico esercizio,
ovvero rendendolo disagevole e scomodo, altresì costituendo
la qualificazione della fattispecie concreta un apprezzamento
discrezionale del giudice di merito, da effettuarsi in base alle
prove acquisite nel processo e sottratto al sindacato di legittimi-
tà ove scevro da vizi logici e di diritto. (Nella specie, la S.C. ha
condiviso la qualificazione dell’azione, ricondotta all’art. 1170
c.c., contenuta nella decisione impugnata, ritenendo che l’ap-
posizione, lungo una strada, di una catena manualmente amo-
vibile, sorretta da paletti in ferro fissi, non avesse inciso sulla
possibilità di passaggio pedonale e veicolare ivi esercitato dal
ricorrente, ma, esclusivamente, sulla sua modalità di fruizione,
resa meno agevole e comoda). F Cass. civ., sez. II, 30 settembre
2016, n. 19586, Di Gregorio c. D’Ortenzio ed altri (c.c., art. 1140;
c.c., art. 1168; c.c., art. 1170). [RV641357]
Responsabilità civile
■ Animali – Animali selvatici – Danni ad utenti della stra-
da da parte di esemplari di fauna selvatica – Poteri di
protezione e gestione attribuiti alle Province toscane –
Responsabilità delle stesse – Limiti.
In materia di responsabilità civile, i poteri di protezione e gestio-
ne della fauna selvatica attribuiti alle Province toscane ai sensi
della L.R. Toscana n. 3 del 1994, da cui discende la responsabi-
lità delle medesime per i danni cagionati da animali selvatici
anche a protezione degli utenti della strada per i rischi ricon-
ducibili al ripopolamento della fauna, non determinano l’assun-
zione di specifici doveri di diligenza, al di là di quello generale
assolto con la segnaletica stradale, non potendo discendere in
capo all’ente delegato doveri diversi da quelli previsti da speci-
fiche disposizioni normative. (In applicazione di tale principio,
la S.C. ha confermato la decisione di merito che, in relazione al
danno subito da un’autovettura a seguito dell’impatto con un
cinghiale, aveva rigettato la domanda risarcitoria proposta nei
confronti della Provincia di Siena, risultando che questa si era
attivata per l’installazione lungo la strada di un segnale stradale
di pericolo, attestante l’attraversamento di animali selvatici). F
Cass. civ., sez. III, 9 agosto 2016, n. 16642, Shaba c. Amministra-
zione Provinciale Siena (c.c., art. 2043; d.l.vo 18 agosto 2000,
n. 267, art. 19; l. 11 febbraio 1992, n. 157, art. 10; l. 11 febbra-
io 1992, n. 157, art. 10; l.r. Toscana 12 gennaio 1994, n. 3; l.r.
Toscana 3 febbraio 2010, n. 2). [RV641488]
Responsabilità da sinistri stradali
■ Concorso di colpa – Affidamento del veicolo a soggetto
munito di solo "foglio rosa".
In materia di responsabilità da sinistri stradali, colui che, in pos-
sesso di patente di guida, affidi una vettura nella propria dispo-
nibilità a un soggetto dotato solo del cd. "foglio rosa", salendo
contestualmente a bordo della stessa, non assume un ruolo di-
verso da quello di trasportato, sicché l’affidamento del veicolo,
di per sé, non lo grava di cooperazione colposa nel sinistro stra-
dale verificatosi per l’imperita condotta del guidatore affidatario
e nel quale egli abbia riportato danni. F Cass. civ., sez. III, 19 lu-
glio 2016, n. 14699, Giovannini c. Ciomei ed altri (c.c., art. 1227;
c.c., art. 1681; c.c., art. 2054; nuovo c.s., art. 170). [RV641444]
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