Massimario

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I testi dei documenti qui riprodotti sono desunti dagli Archivi del Centro elettronico di documentazione della Corte di cassazione. I titoli sono stati elaborati dalla redazione
Arch. nuova proc. pen. 6/2016
Massimario
Appello penale
Cognizione del giudice di appello – Reformatio in peius
– Impugnazione del solo imputato.
Nel giudizio di appello, il divieto di reformatio in peius della
sentenza impugnata dall’imputato non riguarda solo l’entità
complessiva della pena, ma tutti gli elementi autonomi che con-
corrono alla sua determinazione, per cui il giudice di appello,
anche quando esclude una circostanza aggravante e per l’effetto
irroga una sanzione inferiore a quella applicata in precedenza,
non può f‌issare la pena base in misura superiore rispetto a quel-
la determinata in primo grado. (Fattispecie in cui il giudice di
appello ha escluso la recidiva determinando la pena base in sei
anni e tre mesi di reclusione oltre la pena pecuniaria, laddove
il giudice di primo grado aveva determinato la pena base in sei
anni di reclusione, ancorché la pena complessivamente irroga-
ta risultasse inferiore a quella inf‌litta in primo grado). F Cass.
pen., sez. IV, 29 aprile 2015, n. 18086 (ud. 24 marzo 2015), Carota
(c.p.p., art. 597). [RV263449]
Applicazione della pena su richiesta
delle parti
Richiesta – Sopravvenienza di legge più favorevole – Re-
voca del consenso prima della pronuncia della sentenza.
In tema di patteggiamento, il consenso prestato alla richiesta
di applicazione della pena è sempre revocabile qualora, dopo
la stipulazione del patto e prima della pronuncia della sentenza
ex art. 444 c.p.p. sopravvenga una legge più favorevole. F Cass.
pen., sez. IV, 13 aprile 2015, n. 15231 (c.c. 8 aprile 2015), Azzali
(c.p.p., art. 444; c.p.p., art. 447). [RV263151]
Sentenza – Irrituale f‌issazione di un termine per il de-
posito della motivazione – Decorrenza del termine per
l’impugnazione.
Il "dies a quo" per l’impugnazione della sentenza di applicazione
della pena, nel caso di irrituale f‌issazione di un termine per il
deposito comunicato alle parti mediante lettura del dispositi-
vo, decorre dal giorno di scadenza dello stesso, come f‌issato
dal giudice, e non dalla notif‌ica o comunicazione del provve-
dimento, sempre che il deposito di questo intervenga entro la
data stabilita nel dispositivo. F Cass. pen., sez. IV, 29 aprile 2015,
n. 18081 (ud. 24 marzo 2015), Ricci (c.p.p., art. 444; c.p.p., art.
448; c.p.p., art. 544; c.p.p., art. 585). [RV263595]
Sentenza – Motivazione – Richiamo all’art. 129 c.p.p..
Nella motivazione della sentenza di patteggiamento il richiamo
all’art. 129 c.p.p. è suff‌iciente a far ritenere che il giudice abbia
verif‌icato ed escluso la presenza di cause di proscioglimento,
non occorrendo ulteriori e più analitiche disamine al riguardo.
F Cass. pen., sez. VI, 16 aprile 2015, n. 15927 (c.c. 1 aprile 2015),
Benedetti (c.p.p., art. 129; c.p.p., art. 444). [RV263082]
Atti e provvedimenti del giudice penale
Correzione di errori materiali – Sentenza di patteg-
giamento – Sostituzione della statuizione relativa alla
sospensione della patente di guida con quella di revoca
della stessa – Correzione mediante il ricorso alla proce-
dura ex art. 130 c.p.p. – Illegittimità.
È illegittimo il ricorso alla procedura di correzione di errori
materiali ex art. 130 c.p.p. per la sostituizione, nella sentenza
di patteggiamento, della statuizione concernente la sospensio-
ne della patente di guida con quella della revoca della stessa. F
Cass. pen., sez. IV, 7 maggio 2015, n. 19144 (c.c. 14 ottobre 2014),
Marinelli (nuovo c.s., art. 186; c.p.p., art. 130; c.p.p., art. 444).
[RV263489]
Correzione di errori materiali – Sentenza di patteggia-
mento – Sostituzione della statuizione relativa alle moda-
lità di pubblicazione della sentenza.
È illegittimo il ricorso alla procedura di correzione di errori ma-
teriali ex art. 130 c.p.p. per modif‌icare la statuizione della sen-
tenza di patteggiamento, concernente la pubblicazione a spese
dell’imputato dell’estratto della sentenza, conformemente alla
volontà delle parti documentata da verbale di udienza preve-
dendo la pubblicazione dell’estratto su un determinato quotidia-
no nazionale anziché (come convenuto nell’accordoi) sul sito
internet del Ministero della giustizia, poiché il provvedimento
che ne consegue costituisce non un rimedio ad un errore mate-
riale, bensì un atto che altera un dato essenziale dal contenuto
dell’accordo. F Cass. pen., sez. VI, 8 maggio 2015, n. 19210 (c.c.
23 aprile 2015), La Vista (c.p.p., art. 130). [RV263566]
Atti processuali penali
Lingua italiana – Conoscenza della lingua italiana – No-
mina di un difensore di f‌iducia.
In tema di traduzione degli atti, la nomina di un difensore di
f‌iducia non integra la prova che l’imputato alloglotta conosca
la lingua italiana, in assenza di ulteriori elementi che ne riveli-
no il suo impiego nei contatti intercorsi con il difensore o nel
compimento delle altre attività processuali. F Cass. pen., sez. III,
22 aprile 2015, n. 16794 (ud. 25 marzo 2015), Peleckiene e altri
(c.p.p., art. 143). [RV263392]
Lingua italiana – Indagato alloglotta – Ordinanza del
Tribunale del riesame.
L’omessa traduzione dell’ordinanza del tribunale del riesame
nella lingua madre dell’indagato alloglotta non determina l’inef-
f‌icacia della misura cautelare, poichè il decreto legslativo n. 32
del 2014 non ha inserito tale provvedimento tra gli atti di cui è
obbligatoria la traduzione, nè detto adempimento deve ritenersi
necessario, a norma dell’art. 143, comma terzo, c.p.p., in assen-
za di specif‌iche indicazioni dell’interessato, al f‌ine di assicurare
a quest’ultimo la conoscenza delle accuse a suo carico non es-
sendo un atto che limita "ab origine" la libertà personale, ma
solo una conferma del provvedimento attraverso il quale detta
limitazione è stata determinata. F Cass. pen., sez. I, 29 aprile
2015, n. 17905 (c.c. 19 gennaio 2015), Koval (c.p.p., art. 143;
c.p.p., art. 309; d.l.vo 4 marzo 2014, n. 32). [RV263318]
Lingua italiana – Interprete – Dispositivo di sentenza
letto in udienza.
In tema di assistenza linguistica, non sussiste il diritto dell’im-
putato alloglotta alla traduzione del dispositivo della sentenza
letto in udienza, trattandosi di atto non ricompreso tra quelli
per i quali l’art. 143, comma secondo, c.p.p., anche nel testo vi-
gente introdotto dall’art. 1, comma primo, lett. b) d.l.vo 4 marzo
2014, n. 32, prevede tale obbligo. F Cass. pen., sez. III, 8 maggio
2015, n. 19195 (c.c. 4 febbraio 2015), Ismail Ezz (c.p.p., art. 143;
c.p.p., art. 544). [RV263465]
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6/2016 Arch. nuova proc. pen.
MASSIMARIO
Cassazione penale
Giudizio di rinvio – Inutilizzabilità di atti – Rilevabilità.
Nel giudizio di rinvio possono essere dedotti e rilevati i vizi di
inutilizzabilità "patologica" concernenti gli atti formati nelle
fasi anteriori del procedimento, salvo che sul punto non sia
intervenuto il giudicato parziale secondo il disposto dell’art.
624, comma primo, c.p.p.. F Cass. pen., sez. III, 16 aprile 2015,
n. 15828 (ud. 26 novembre 2014), Solano Abreu e altri (c.p.p.,
art. 178; c.p.p., art. 179; c.p.p., art. 191; c.p.p., art. 624).
[RV263343]
Motivi di ricorso – Contestuale denuncia dei tre vizi
della motivazione ex art. 606 c.p.p. in relazione al mede-
simo capo o punto della decisione impugnata – Oneri del
ricorrente.
Il ricorrente che intende denunciare contestualmente, con ri-
guardo al medesimo capo o punto della decisione impugnata,
i tre vizi della motivazione deducibili in sede di legittimità ai
sensi dell’art. 606, comma primo, lett. e), c.p.p., ha l’onere – san-
zionato a pena di a-specif‌icità, e quindi di inammissibilità, del
ricorso – di indicare su quale prof‌ilo la motivazione asserita-
mente manchi, in quali parti sia contraddittoria, in quali manife-
stamente illogica. F Cass. pen., sez. II, 13 maggio 2015, n. 19712
(ud. 6 febbraio 2015), Alota e altri (c.p.p., art. 606). [RV263541]
Motivi di ricorso – Motivi riguardanti il solo errore ma-
teriale della sentenza soggetta a gravame – Inammissibi-
lità.
È inammissibile il ricorso per cassazione volto ad ottenere
unicamente la correzione dell’errore materiale della sentenza
impugnata, potendo lo stesso essere fatto valere in sede di im-
pugnazione, per ragioni di economia processuale, solo se de-
dotto congiuntamente ad altri, e diversi, motivi di censura. F
Cass. pen., sez. V, 16 aprile 2015, n. 16000 (c.c. 5 febbraio 2015),
Dumitrascu e altro (c.p.p., art. 130; c.p.p., art. 547; c.p.p., art.
606; c.p.p., art. 609). [RV263268]
Motivi di ricorso – Motivi riguardanti l’inutilizzabilità
delle dichiarazioni indirette dei collaboratori di giustizia
– Mancata indicazione specif‌ica delle ragioni del vizio de-
dotto.
È inammissibile il ricorso con il quale ci si dolga "dell’inutilizza-
bilità delle dichiarazioni indirette dei collaboratori di giustizia"
per violazione dell’art. 192, commi 2 e 3, c.p.p., senza l’indicazio-
ne specif‌ica delle ragioni, riferite ai singoli collaboratori esami-
nati ed ai relativi punti della motivazione della sentenza impu-
gnata, per le quali detto vizio sarebbe sussistente. F Cass. pen.,
sez. II, 13 maggio 2015, n. 19712 (ud. 6 febbraio 2015), Alota e
altri (c.p.p., art. 192; c.p.p., art. 606). [RV263542]
Motivi di ricorso – Omessa pronuncia del giudice di me-
rito sulla sospensione condizionale della pena – Declara-
toria di estinzione del reato per prescrizione maturata
nel corso del giudizio di legittimità.
L’omessa statuizione sulla sospensione condizionale della pena
da parte del giudice di merito costituisce vizio della decisione
tale da consentire, nel giudizio di legittimità, la declaratoria di
estinzione del reato per intervenuta prescrizione maturata dopo
la pronuncia impugnata, soltanto qualora nel giudizio di merito
sia stata chiesta e rigettata l’applicazione del predetto benef‌icio,
mentre, in caso contrario, il ricorso per cassazione deve essere
dichiarato inammissibile. F Cass. pen., sez. III, 29 maggio 2015,
n. 23259 (ud. 29 aprile 2015), Richichi (c.p., art. 157; c.p., art.
163; c.p., art. 606; c.p.p., art. 129). [RV263649]
Motivi di ricorso – Vizi della motivazione – Illogicità.
In tema di ricorso per cassazione, sono inammissibili, per viola-
zione del principio di autosuff‌icienza e per genericità, quei moti-
vi che, deducendo il vizio di manifesta illogicità o di contraddit-
torietà della motivazione, riportano meri stralci di singoli brani
di prove dichiarative, estrapolati dal complessivo contenuto
dell’atto processuale al f‌ine di trarre rafforzamento dall’indebi-
ta frantumazione dei contenuti probatori, o, invece, procedono
ad allegare in blocco ed indistintamente le trascrizioni degli atti
processuali, postulandone la integrale lettura da parte della Su-
prema Corte. F Cass. pen., sez. I, 29 maggio 2015, n. 23308 (ud.
18 novembre 2014), Savasta e altri (c.p.p., art. 581; c.p.p., art.
591; c.p.p., art. 606). [RV263601]
Poteri della Cassazione – Cause di non punibilità, di
improcedibilità, di estinzione del reato o della pena – Par-
ticolare tenuità del fatto.
La esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto, di
cui all’art. 131 bis c.p., ha natura sostanziale ed è applicabile ai
procedimenti in corso alla data di entrata in vigore del d.l.vo 16
marzo 2015, n. 28, ivi compresi quelli pendenti in sede di legit-
timità, nei quali la Suprema Corte può rilevare di uff‌icio ex art.
609, comma secondo, c.p.p. la sussistenza delle condizioni di
applicabilità del predetto istituto, fondandosi su quanto emerge
dalle risultanze processuali e dalla motivazione della decisio-
ne impugnata. (Nella specie, la Corte ha escluso l’esistenza dei
presupposti per il riconoscimento della causa di non punibili-
tà, rilevando dalla sentenza impugnata elementi indicativi della
gravità dei fatti addebitati all’imputato, incompatibili con un
giudizio di particolare tenuità degli stessi). F Cass. pen., sez. IV,
27 maggio 2015, n. 22381 (ud. 17 aprile 2015), Mauri (c.p.p., art.
131 bis; c.p.p., art. 609). [RV263496]
Poteri della Cassazione – Edif‌icazione abusiva – Sen-
tenza di patteggiamento priva dell’ordine di demolizione.
L’omessa irrogazione dell’ordine di demolizione di manufatto
abusivo in sede di sentenza di patteggiamento comporta, in
caso di ricorso per cassazione, l’annullamento senza rinvio della
stessa limitatamente a tale omissione, potendo la Corte adotta-
re direttamente il provvedimento dovuto in quanto obbligatorio
"ex lege". F Cass. pen., sez. III, 5 maggio 2015, n. 18509 (c.c. 15
gennaio 2015), P.G. in proc. Gioffrè (c.p.p., art. 444; c.p.p., art.
n. 380, art. 95). [RV263557]
Poteri della Cassazione – Illegalità della sanzione am-
ministrativa accessoria – Inammissibilità del ricorso.
L’inammissibilità del ricorso per cassazione – nella specie per
intempestività – non impedisce alla Suprema Corte di proce-
dere all’annullamento della sentenza impugnata nella parte in
cui ha irrogato una sanzione amministrativa accessoria illegale,
stante il principio di legalità previsto per le sanzioni ammini-
strative dall’art. 1 legge 24 novembre 1981, n. 689. (Fattispecie
relativa all’erronea applicazione della sanzione amministrativa
accessoria della revoca patente di guida in luogo di quella della
sospensione della stessa). F Cass. pen., sez. IV, 29 aprile 2015,
n. 18081 (ud. 24 marzo 2015), Ricci (l. 24 novembre 1981, n.
689, art. 1; c.p.p., art. 585; c.p.p., art. 606; c.p.p., art. 609).
[RV263596]
Poteri della Cassazione – Questioni rilevabili d’uff‌icio
– Questione relativa alla violazione dell’art. 6 della cedu.
È rilevabile d’uff‌icio in sede di giudizio di legittimità ai sensi
dell’art. 609, comma secondo, c.p.p., la questione relativa alla
violazione dell’art. 6 della CEDU, così come interpretato dalla
sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo del 5 giugno
2013 nel caso Hanu c. Romania, nel caso in cui il giudice di appel-
lo riforma la sentenza di assoluzione di primo grado sulla base
di una diversa valutazione di attendibilità di testimoni di cui non
procede a nuova escussione. (In motivazione, la Corte ha preci-
sato che tale violazione non è rilevabile d’uff‌icio quando è neces-
sario un giudizio di fatto sulla rilevanza della prova dichiarativa
che richiede attestazioni o allegazioni di merito non compatibi-
li con il giudizio di legittimità). F Cass. pen., sez. III, 11 maggio
2015, n. 19322 (ud. 20 gennaio 2015), Ruggeri (c.p.p., art. 530;
c.p.p., art. 603; c.p.p., art. 605; c.p.p., art. 609). [RV263513]

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