Massimario

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I testi dei documenti qui riprodotti sono desunti dagli Archivi del Centro elettronico di documentazione della Corte di cassazione. I titoli sono stati elaborati dalla redazione
Arch. giur. circ. e sin. strad. 12/2015
Massimario
Appello penale
Cognizione del giudice di appello – Potere del giudice
di appello di concedere d’uff‌icio le sanzioni sostitutive –
Sussistenza.
In tema di cognizione del giudice di appello, una volta devolu-
to il punto relativo al trattamento sanzionatorio, il giudice di
appello ha il potere di intervenire sulla pena e, quindi, di con-
cedere anche sanzioni sostitutive. Ne consegue che è illegittima
la declaratoria di inammissibilità della richiesta di sostituzione
della pena con il lavoro di pubblica utilità, ex art. 186, comma
nono bis. c.d.s., formulata in sede di discussione orale del giu-
dizio di appello, motivata sulla base di una pretesa tardività. F
Cass. pen., sez. IV, 28 maggio 2015, n. 22789 (ud. 9 aprile 2015),
Ligorio (c.p.p., art. 597; nuovo c.s., art. 186). [RV263894]
Assicurazione obbligatoria
Risarcimento danni – Cause risarcitorie conseguenti a
sinistri stradali – Entrata in vigore della L. n. 102/2006
dopo la pubblicazione della sentenza di primo grado e
prima della proposizione dell’appello – Applicazione in
appello del rito ordinario – Necessità – Sopravvenienza
dell’art. 53 L. n. 69/2009 – Irrilevanza – Condizioni.
In materia di appello, nelle cause relative al risarcimento dei
danni per morte o lesioni personali conseguenti ad incidenti
stradali, instaurate prima della data di entrata in vigore della
legge 21 febbraio 2006, n. 102 (che prevedeva l’applicabilità alle
stesse del rito del lavoro, senza però dettare una disciplina tran-
sitoria), il gravame deve essere proposto con le forme e nei ter-
mini del rito ordinario allorché tali cause siano state trattate e
decise in primo grado secondo tale rito, non ostando a tale esito
neppure la sopravvenienza, nel corso delle stesse, dell’art. 53
della legge 18 giugno 2009, n. 69, il quale - nel disporre l’abroga-
zione dell’art. 3 della legge n. 102 del 2006, ma sancendo la per-
sistente applicabilità del rito del lavoro alle cause "de quibus",
pendenti alla data della propria entrata in vigore - ha, tuttavia,
sottratto al regime dell’ultrattività del rito del lavoro i giudizi
introdotti con rito ordinario per i quali, a tale data, non fosse
stata ancora disposta la modif‌ica del rito ai sensi dell’art. 426
cod. proc. civ. F Cass. civ., sez. III, 30 giugno 2015, n. 13311, Al-
lianz Spa c. Penzo ed altro (c.p.c., art. 426; l. 21 febbraio 2006,
n. 102, art. 3; l. 18 giugno 2009, n. 69, art. 53). [RV635802]
Cassazione penale
Poteri della Cassazione – Illegalità della sanzione am-
ministrativa accessoria – Inammissibilità del ricorso.
L’inammissibilità del ricorso per cassazione - nella specie per
intempestività - non impedisce alla Suprema Corte di procedere
all’annullamento della sentenza impugnata nella parte in cui ha
irrogato una sanzione amministrativa accessoria illegale, stante
il principio di legalità previsto per le sanzioni amministrative
dall’art. 1 legge 24 novembre 1981, n. 689. (Fattispecie relativa
all’erronea applicazione della sanzione amministrativa accesso-
ria della revoca patente di guida in luogo di quella della sospen-
sione della stessa). F Cass. pen., sez. IV, 29 aprile 2015, n. 18081
(ud. 24 marzo 2015), Ricci (l. 24 novembre 1981, n. 689, art.
1; c.p.p., art. 585; c.p.p., art. 606; c.p.p., art. 609). [RV263596]
Fallimento ed altre procedure concor-
suali
Passivo fallimentare – Formazione dello stato passivo –
Rivendicazione, restituzione, separazione di cose – Terzo
rivendicante – Onere probatorio – Limiti ex art. 621 c.p.c.
– Applicabilità anche in caso di prova presuntiva – Inte-
stazione del veicolo presso il P.R.A. – Presunzione sempli-
ce – Ammissibilità della rivendica – Esclusione – Limiti.
In tema di rivendicazione di beni mobili rinvenuti nella casa o
nell’azienda del fallito ed acquisiti dal curatore, incombe sul ri-
corrente, ex art. 103 legge fall., l’onere di dimostrare il proprio
diritto sui medesimi beni, trovando peraltro applicazione le limi-
tazioni probatorie previste dall’art. 621 cod. proc. civ., operanti
anche in caso di prova presuntiva in virtù del richiamo contenu-
to nell’art. 2729 cod. civ. Pertanto, salvo il caso in cui la presun-
zione non trovi fondamento nella specif‌ica natura dell’attività
esercitata, la prova dell’intestazione in favore del rivendicante
presso il P.R.A. di un veicolo, asseritamente trasferito a quest’ul-
timo da parte della società fallita a seguito di un’operazione di
leasing, non è suff‌iciente per l’accoglimento della domanda di
rivendica, derivando dall’iscrizione nel pubblico registro una
presunzione semplice quanto all’effetto traslativo del negozio,
come tale cedevole rispetto alla preclusione di cui alla citata
disposizione. F Cass. civ., sez. I, 6 luglio 2015, n. 13884, Neos
Finance Spa c. Fallimento DEA VI Srl (c.c., art. 2729; c.p.c., art.
621; r.d. 16 marzo 1942, n. 267, art. 103). [RV635791]
Guida in stato di ebbrezza
Accertamento – Esecuzione del test alcolimetrico.
In tema di guida in stato di ebbrezza, in presenza di un accerta-
mento strumentale del tasso alcolemico conforme alla previsio-
ne normativa, grava sull’imputato l’onere di dare dimostrazione
di circostanze in grado di privare quell’accertamento di valenza
dimostrativa della sussistenza del reato, fermo restando che non
integra circostanza utile a tal f‌ine il solo intervallo temporale
intercorrente tra l’ultimo atto di guida e l’espletamento dell’ac-
certamento. F Cass. pen., sez. IV, 5 giugno 2015, n. 24206 (ud. 4
marzo 2015), Mongiardo (nuovo c.s., art. 186). [RV263725]
Accertamento – Modalità – Elementi sintomatici – Ri-
levanza.
Nel reato di guida in stato di ebbrezza, poiché l’esame strumen-
tale non costituisce una prova legale, l’accertamento della con-
centrazione alcolica può avvenire in base ad elementi sintoma-
tici per tutte le ipotesi di reato previste dall’art. 186 cod. strada.
F Cass. pen., sez. IV, 24 giugno 2015, n. 26562 (ud. 26 maggio
2015), Bertoldo (nuovo c.s., art. 186). [RV263876]
Applicazione del lavoro di pubblica utilità – Discipli-
na prevista dall’art. 186 comma nono bis c.d.s. – Deroga
alla durata edittale del lavoro di pubblica utilità indicata
dall’art. 54, comma secondo, D.L.vo n. 274/2000 – Sussi-
stenza – Deroga al criterio di computo stabilito dall’art.
54, comma quinto, D.L.vo n. 274/2000 – Esclusione.
In tema di reato di guida in stato di ebbrezza, l’art. 186, comma
nono bis, c.d.s. introduce una deroga alla durata edittale della
pena del lavoro di pubblica utilità indicata dall’art. 54, comma
secondo, d.l.vo n. 274 del 2000, ma non anche al criterio di com-
puto della pena stessa sostitutiva stabilito dal comma quinto

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