Massimario

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I testi dei documenti qui riprodotti sono desunti dagli Archivi del Centro elettronico di documentazione della Corte di cassazione. I titoli sono stati elaborati dalla redazione
Arch. giur. circ. e sin. strad. 11/2015
Massimario
Assicurazione obbligatoria
Ambito di applicabilità – Operatività della r.c.a. – Sosta
di veicolo – Inclusione – Condizioni – Fattispecie relativa
a mezzo in sosta, munito di un braccio meccanico di sol-
levamento.
Il concetto di circolazione stradale di cui all’art. 2054 cod. civ.
include anche la posizione di arresto del veicolo e ciò in relazio-
ne sia all’ingombro da esso determinato sugli spazi addetti alla
circolazione, sia alle operazioni propedeutiche alla partenza o
connesse alla fermata, sia, ancora, rispetto a tutte le operazioni
che il veicolo è destinato a compiere e per il quale può circolare
sulle strade. Ne consegue che per l’operatività della garanzia per
R.C.A. è necessario che il veicolo, nel suo trovarsi sulla strada
di uso pubblico o sull’area ad essa parif‌icata, mantenga le carat-
teristiche che lo rendano tale in termini concettuali e, quindi, in
relazione alle sue funzionalità non solo sotto il prof‌ilo logico ma
anche delle eventuali previsioni normative, risultando invece
indifferente l’uso che in concreto se ne faccia, sempreché esso
rientri nelle caratteristiche del veicolo medesimo. (Nella specie le
S.U., hanno ricondotto all’art. 2054 cod. civ., e alla disciplina della
R.C.A. il sinistro mortale determinato dall’imperita manovra da
parte del conducente di un mezzo in sosta, munito di un braccio
meccanico di sollevamento, per effetto della quale un cassone
metallico, in fase di caricamento, era scivolato travolgendo la
vittima). F Cass. civ., sez. un., 29 aprile 2015, n. 8620, Ugf Assicu-
razioni Spa c. INAIL ed altro (c.c., art. 2054; nuovo c.s., art. 2; l.
24 dicembre 1969, n. 990, art. 1; l. 24 dicembre 1969, n. 990,
art. 18; d.l.vo 7 settembre 2005, n. 209, art. 122). [RV635401]
Risarcimento danni – Richiesta di risarcimento all’as-
sicuratore – "Mandatario per la liquidazione dei sinistri"
ex art. 152 D.L.vo n. 209/2005 – Rappresentante "ex lege"
dell’assicuratore – Conseguenze processuali.
Il "mandatario per la liquidazione del sinistri" di cui all’art. 152
del D.L.vo 7 settembre 2005, n. 209, è un mandatario con rap-
presentanza "ex lege" dell’assicuratore del responsabile, sicché
- nel rispetto delle regole sulla giurisdizione e sulla competenza
- può agire o essere convenuto in giudizio in nome e per con-
to del mandante, al f‌ine di ottenere una sentenza eseguibile da
o nei confronti di costui. F Cass. civ., sez. III, 18 maggio 2015,
n. 10124, Bolis c. Italia Assicurazioni S.p.A (d.l.vo 7 settembre
2005, n. 209, art. 152). [RV635437]
Risarcimento danni – Risarcimento diretto – Risarcibi-
lità dei compensi legali – Divieto posto dall’art. 9, comma
2, D.P.R. n. 254/2006 – Limiti.
In tema di risarcimento diretto dei danni derivanti dalla circo-
lazione stradale, l’art. 9, comma 2, del D.P.R. 18 luglio 2006, n.
254, emanato in attuazione dell’art. 150, comma 1, del D.L.vo 7
settembre 2005, n. 209, il quale, per l’ipotesi di accettazione della
somma offerta dall’impresa di assicurazione, esclude che siano
dovuti al danneggiato i compensi di assistenza professionale di-
versi da quelli medico-legali per i danni alla persona, si interpreta
nel senso che sono comunque dovute le spese di assistenza le-
gale sostenute dalla vittima perché il sinistro presentava partico-
lari problemi giuridici, ovvero quando essa non abbia ricevuto la
dovuta assistenza tecnica e informativa dal proprio assicuratore,
dovendosi altrimenti ritenere nulla detta disposizione per con-
trasto con l’art. 24 Cost., e perciò da disapplicare, ove volta ad
impedire del tutto la risarcibilità del danno consistito nell’eroga-
zione di spese legali effettivamente necessarie. F Cass. civ., sez.
III, 29 maggio 2015, n. 11154, Hdi Assicurazioni Spa c. Varrocchi
(d.p.r. 18 luglio 2006, n. 254, art. 9; d.l.vo 7 settembre 2005, n.
209, art. 148; d.l.vo 7 settembre 2005, n. 209, art. 149; d.l.vo 7
settembre 2005, n. 209, art. 150). [RV635465]
Risarcimento danni – Scontro tra veicoli – Azione risar-
citoria del danneggiato nei confronti di uno solo dei con-
ducenti – Richiesta dell’intero risarcimento – Conseguen-
ze – Remissione del debito – Conf‌igurabilità – Esclusione
– Rinunzia alla solidarietà – Conf‌igurabilità – Esclusione.
In tema di risarcimento dei danni derivanti dalla circolazione
stradale, l’azione giudiziaria per il conseguimento dell’intero
risarcimento, proposta dal danneggiato nei confronti del con-
ducente di uno solo dei veicoli coinvolti in uno scontro, non im-
plica di per sé una remissione tacita del debito nei confronti del
corresponsabile del danno, né una rinuncia alla solidarietà, pre-
supponendo la prima un comportamento inequivoco che riveli
la volontà del creditore di non avvalersi del credito, e la seconda
che il creditore agisca nei confronti di uno dei condebitori soli-
dali solo per la parte del debito gravante su quest’ultimo. F Cass.
civ., sez. III, 29 maggio 2015, n. 11179, F. C. ed altri c. I. A. spa ed
altri (c.c., art. 1292; c.c., art. 1301; c.c., art. 2055). [RV635566]
Atti e provvedimenti del giudice penale
Correzione di errori materiali – Sentenza di patteg-
giamento – Sostituzione della statuizione relativa alla
sospensione della patente di guida con quella di revoca
della stessa – Correzione mediante il ricorso alla proce-
dura ex art. 130 c.p.p. – Illegittimità.
È illegittimo il ricorso alla procedura di correzione di errori
materiali ex art. 130 cod. proc. pen. per la sostituizione, nella
sentenza di patteggiamento, della statuizione concernente la
sospensione della patente di guida con quella della revoca della
stessa. F Cass. pen., sez. IV, 7 maggio 2015, n. 19144 (c.c. 14 otto-
bre 2014), Marinelli (nuovo c.s., art. 186; c.p.p., art. 130; c.p.p.,
art. 444). [RV263489]
Cassazione penale
Sentenza – Annullamento – Parziale – "Parti" della sen-
tenza – Nozione – Fattispecie relativa a ricorso proposto
avverso sentenza d’appello di condanna per il reato di
guida in stato di ebbrezza.
In tema di annullamento parziale da parte della Corte di cas-
sazione, l’espressione "parti della sentenza", impiegata dall’art.
624 cod. proc. pen. al f‌ine di individuare le disposizioni della de-
cisione che acquistano autorità di cosa giudicata, si riferisce a
qualsiasi statuizione avente un’autonomia giuridico-concettuale
e, quindi, non solo alle decisioni che concludono il giudizio in
relazione ad un determinato capo d’imputazione, ma anche a
quelle che, nell’ambito di una stessa contestazione, individuano
aspetti non più suscettibili di riesame. (In applicazione del prin-
cipio, la S.C. ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto av-
verso la sentenza d’appello che, pronunciando condanna per il
reato di guida in stato di ebbrezza, aveva ritenuto ormai coperto
da giudicato il punto relativo alla sussistenza della aggravante di
aver provocato un incidente stradale, dopo che, in precedenza,
la medesima Corte di cassazione aveva annullato la sentenza di

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