Massimario
Pagine | 89-100 |
89
I testi dei documenti qui riprodotti sono desunti dagli Archivi del Centro elettronico di documentazione della Corte di cassazione. I titoli sono stati elaborati dalla redazione
Rivista penale 1/2015
Massimario
Acque pubbliche e private
■ Inquinamento – Rottura della condotta di adduzione al
depuratore determinata dall’azione dei reflui sversati –
Caso fortuito e forza maggiore.
In tema di tutela penale delle acque dall’inquinamento, la rottura
della condotta di adduzione di liquami inquinanti all’impianto di
depurazione per effetto dell’azione dannosa dei reflui sversati,
in ragione della loro qualità e delle loro caratteristiche, non inte-
gra gli estremi del caso fortuito o della forza maggiore, trattan-
dosi di un accadimento che, sebbene eccezionale, può essere
in concreto previsto con l’ordinaria diligenza ed evitato con la
manutenzione e l’adeguamento degli impianti. (Fattispecie rela-
tiva al reato previsto dall’art. 137, comma primo, del d.l.vo n. 152
del 2006). F Cass. pen., sez. III, 10 giugno 2014, n. 24333 (ud. 13
maggio 2014), Soster (c.p., art. 45; d.l.vo 3 aprile 2006, n. 152,
art. 137). [RV259195]
Appropriazione indebita
■ Elemento oggettivo – Distribuzione dell’onere della
prova – Onere della prova gravante sull’imputato.
In tema di appropriazione indebita, l’imputato che neghi la sus-
sistenza della condotta ascrittagli ha l’onere di provare o allega-
re, non un fatto negativo, consistente nel mancato accadimento
di quanto gli è addebitato, e segnatamente nella mancata appro-
priazione, ma specifiche circostanze positive contrarie a quelle
provate dalla pubblica accusa, dalle quali possa desumersi che
il fatto in contestazione non è avvenuto. F Cass. pen., sez. II, 17
febbraio 2014, n. 7484 (ud. 21 gennaio 2014), P.G., P.C. in proc.
Baroni (c.p., art. 646; c.p.p., art. 546). [RV259245]
Associazione per delinquere
■ Associazione di tipo mafioso – Beni di società ammini-
strata da soggetto indagato per la partecipazione all’as-
sociazione – Sequestro funzionale alla confisca.
Ai fini del sequestro funzionale alla confisca del patrimonio di
un’azienda amministrata da un soggetto indagato del delitto di
partecipazione ad associazione di tipo mafioso, occorre dimo-
strare una correlazione, specifica e concreta, tra la gestione
dell’impresa alla quale appartengono i beni da sequestrare e le
attività riconducibili all’ipotizzato sodalizio criminale, non es-
sendo sufficiente, di per sé, il riferimento alla sola circostanza
che il soggetto eserciti le funzioni di amministrazione della
società. F Cass. pen., sez. VI, 12 febbraio 2014, n. 6766 (c.c. 24
gennaio 2014), S.D. Costruzioni S.r.l. (c.p., art. 416 bis; c.p.p.,
art. 321). [RV259073]
■ Associazione di tipo mafioso – Concorso cosiddetto
esterno nel reato – Evento del rafforzamento o consoli-
damento dell’associazione.
In tema di concorso esterno in associazione di tipo mafioso, il
rafforzamento del sodalizio, quale evento del contributo cau-
sale del concorrente, può consistere oltre che nell’incremento
della potenza finanziaria della cosca, anche nel solo aumento
del prestigio e dell’importanza di quest’ultima nell’ambito dei
rapporti con le altre consorterie criminali, indipendentemente
dai risultati economici conseguiti. F Cass. pen., sez. II, 29 aprile
2014, n. 17894 (ud. 8 aprile 2014), Alvaro e altri (c.p., art. 110;
c.p., art. 416 bis). [RV259256]
■ Associazione di tipo mafioso – Prestazioni professio-
nali rese da un avvocato – Configurabilità del concorso
esterno o della partecipazione all’associazione.
In tema di associazione di tipo mafioso, l’avvocato che - senza
limitarsi a fornire al proprio cliente-associato consigli, pareri
ecc. mantenendosi nell’ambito di quanto legalmente consentito
- si trasformi in un “consigliori” della cosca, assicurando un’as-
sistenza tecnico-legale finalizzata a suggerire sistemi e modalità
di elusione fraudolenta della legge (nella specie, diretti a far ac-
quisire agli esponenti del sodalizio il controllo di una società),
risponde del delitto di concorso esterno, ovvero di quello di
partecipazione all’associazione, qualora ricorrano gli ulteriori
presupposti della “affectio societatis” e dello stabile inserimen-
to nella struttura organizzativa del sodalizio. F Cass. pen., sez.
II, 29 aprile 2014, n. 17894 (ud. 8 aprile 2014), Alvaro e altri (c.p.,
art. 110; c.p., art. 416 bis). [RV259257]
Atti sessuali con minorenne
■ Sfruttamento di minori – Pornografia minorile – Defi-
nizione.
In tema di pornografia minorile, la definizione introdotta nel-
l’art. 600-ter c.p. dall’art. 4, comma primo lett. h) della legge n.
172 del 1.10.2012 (ratifica ed esecuzione della Convenzione di
Lanzarote del 25 ottobre 2007) si caratterizza per il suo maggior
rigore rispetto a quella precedente (desunta dalla legge n. 46
dell’11.3.2002 di ratifica del Protocollo opzionale alla Conven-
zione sui diritti dell’infanzia stipulato a New York il 6.9.2000), in
quanto si contenta della rappresentazione “per scopi sessuali”
degli organi genitali del minore e non esige più l’esibizione lasci-
va degli stessi. Pertanto essa non può trovare applicazione nelle
fattispecie realizzatesi prima dell’entrata in vigore della legge n.
20 novembre 2013), C. (c.p., art. 2; c.p., art. 600 ter; l. 11 marzo
2002, n. 46; l. 1 ottobre 2012, n. 172, art. 4). [RV259317]
■ Sfruttamento di minori – Prostituzione minorile – Igno-
ranza dell’età della persona offesa.
In tema di prostituzione minorile, il fatto tipico scusante previ-
sto dall’art. 602 quater c.p. in relazione all’ignoranza inevitabile
circa l’età della persona offesa, è configurabile solo se emerga
che nessun rimprovero, neppure di semplice leggerezza, possa
essere rivolto all’agente, per avere egli fatto tutto il possibile al
fine di uniformarsi ai suoi doveri di attenzione, di conoscenza,
di informazione e di controllo, attenendosi a uno standard di
diligenza direttamente proporzionale alla rilevanza dell’interes-
se per il libero sviluppo psicofisico dei minori. (In applicazione
del principio, la Corte ha escluso la sufficienza, ai fini della
scusante, della mera dichiarazione del minore vittima di avere
un’età superiore a quella effettiva, senza che fosse stata esperita
dall’imputato alcuna puntuale verifica circa la veridicità dell’af-
fermazione). F Cass. pen., sez. III, 27 gennaio 2014, n. 3651 (c.c.
10 dicembre 2013), R. (c.p., art. 47; c.p., art. 600 bis; c.p., art.
602 quater; c.p., art. 609 sexies). [RV259089]
■ Sfruttamento di minori – Prostituzione minorile – Som-
marie informazioni assunte da minori.
L’inosservanza della disposizione di cui all’art. 351, comma
primo ter, c.p.p., secondo cui, nei procedimenti relativi a deter-
minati delitti, la polizia giudiziaria, quando deve assumere som-
marie informazioni da persone minori, si avvale dell’ausilio di
Per continuare a leggere
RICHIEDI UNA PROVA