Massimario

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I testi dei documenti qui riprodotti sono desunti dagli Archivi del Centro elettronico di documentazione della Corte di cassazione. I titoli sono stati elaborati dalla redazione
Rivista penale 2/2013
Massimario
Abusivo esercizio di una professione
Natura del reato – Compimento di un solo atto tipico di
una professione – Suff‌icienza.
L’esercizio abusivo della professione è un reato solo eventual-
mente abituale, in quanto lo stesso può essere integrato dal
compimento anche di un solo atto tipico o proprio della pro-
fessione. Ne consegue che per tale tipo di reati - i quali, per la
loro stessa conf‌igurazione giuridica, postulano una ripetizione
di condotte analoghe, distinte tra loro, ma sorrette da un unico
elemento soggettivo ed unitariamente lesive del bene giuridico
tutelato - è possibile operare una scissione della condotta del
soggetto in singoli episodi delittuosi, i quali ben possono rien-
trare fra i reati scopo di un’associazione per delinquere. F Cass.
pen., sez. II, 24 novembre 2011, n. 43328 (ud. 15 novembre 2011),
Giorgini e altri (c.p., art. 348; c.p., art. 416). [RV251376]
Professione sanitaria – Svolgimento dell’attività di psi-
coterapeuta – Conf‌igurabilità del reato.
Integra il reato di esercizio abusivo della professione lo svol-
gimento dell’attività di psicoterapeuta in assenza dei necessari
titoli, essendo lo stesso subordinato ad una specif‌ica formazio-
ne professionale e all’inserimento negli albi degli psicologi o dei
medici. F Cass. pen., sez. II, 24 novembre 2011, n. 43328 (ud. 15
novembre 2011), Giorgini e altri (c.p., art. 348). [RV251375]
Abuso d`ufcio
Elemento oggettivo – Violazione di legge – Nozione.
Ai f‌ini della conf‌igurabilità del reato di abuso d’uff‌icio, sussiste
il requisito della violazione di legge non solo quando la condotta
del pubblico uff‌iciale sia svolta in contrasto con le norme che
regolano l’esercizio del potere, ma anche quando la stessa ri-
sulti orientata alla sola realizzazione di un interesse collidente
con quello per il quale il potere è attribuito, realizzandosi in tale
ipotesi il vizio dello sviamento di potere, che integra la viola-
zione di legge poichè lo stesso non viene esercitato secondo
lo schema normativo che ne legittima l’attribuzione. (Fatti-
specie relativa all’omessa riunione di trentacinque procedure
esecutive complessivamente identiche quanto ai soggetti ed
all’oggetto, in ciascuna delle quali partecipavano in forma di
intervento le medesime trentacinque associazioni pignoranti,
con conseguente abnorme lievitazione delle spese processuali
liquidate dal Giudice dell’esecuzione in favore delle associazioni
creditrici facenti capo al coimputato, che agiva in proprio, quale
difensore, e a nome delle predette associazioni di cui era rap-
presentante e titolare). F Cass. pen., sez. un., 10 gennaio 2012,
n. 155 (ud. 29 settembre 2011), Rossi e altri (c.p., art. 110; c.p.,
art. 323). [RV251498]
Antichità e belle arti
Cose di interesse artistico e storico – Uso illecito di
beni culturali – Fattispecie.
È illecito, e quindi integra il reato di cui all’art. 170 del D.L.vo 22
gennaio 2004, n. 42, l’uso di un bene culturale attuato mediante
interventi incidenti sulla sua conservazione od integrità, ove gli
stessi non siano f‌inalizzati a valorizzarne la natura storica od a
garantirne un migliore utilizzo quanto, piuttosto, a soddisfare
beni ed interessi privi di relazione con tale natura e con la de-
stinazione pubblica. (Fattispecie in cui la Corte ha considerato
incompatibile l’uso di un bene culturale, costituito da un parco
pubblico, al cui interno erano in corso lavori per la realizzazione
di un parcheggio). F Cass. pen., sez. III, 16 novembre 2011, n.
42065 (c.c. 29 settembre 2011), Gambino (d.l.vo 22 gennaio
2004, n. 42, art. 170). [RV251423]
Appello penale
Cognizione del giudice di appello – Cause di estinzione
del reato – Impugnazione proposta con riferimento al
solo aspetto della quantif‌icazione della pena.
L’impugnazione proposta dall’imputato con riferimento al solo
aspetto della quantif‌icazione della pena (nella specie in ordine
al giudizio di bilanciamento delle circostanze), impedendo che il
relativo capo della sentenza acquisti autorità di cosa giudicata,
non esime il giudice del gravame dal compito di rilevare, nel ri-
spetto dell’art. 129 c.p.p., eventuali cause di estinzione del reato.
(Fattispecie relativa a prescrizione del reato). F Cass. pen., sez.
I, 13 dicembre 2011, n. 45994 (ud. 17 novembre 2011), Dilernia
(c.p.p., art. 129; c.p.p., art. 597). [RV251405]
Cognizione del giudice di appello – Circostanze – Esclu-
sione d’uff‌icio di circostanze aggravanti.
Il giudice d’appello non è legittimato ad escludere d’uff‌icio le
circostanze aggravanti ritenute sussistenti da quello di primo
grado. F Cass. pen., sez. VI, 12 gennaio 2012, n. 800 (ud. 6 dicem-
bre 2011), Bidognetti e altri (c.p.p., art. 597). [RV251529]
Cognizione del giudice di appello – Pena – Determina-
zione.
Il giudice d’appello, che su impugnazione dell’imputato riformi
la sentenza di condanna escludendo la sussistenza di una tra
le più circostanze aggravanti contestate, non può confermare il
precedente trattamento sanzionatorio pur quando il giudice di
primo grado abbia ritenuto prevalente la circostanza attenuante
su tutte le aggravanti, ma deve diminuire la pena inf‌litta corri-
spondentemente alla diminuzione del disvalore complessivo
espresso dalle circostanza aggravanti residue. F Cass. pen., sez.
III, 4 novembre 2011, n. 40007 (ud. 22 settembre 2011), Iqbal
(c.p.p., art. 597). [RV251471]
Decisioni in camera di consiglio – Procedimento – Di-
chiarazione di inammissibilità.
La dichiarazione di inammissibilità dell’appello non richiede
l’osservanza delle forme prescritte dall’art. 127 c.p.p., in quanto
la disciplina ivi stabilita non è espressamente richiamata dalla
norma generale di cui all’art. 591, comma secondo, c.p.p., la
quale si limita a disporre che il giudice adotta la pronuncia “an-
che d’uff‌icio”. F Cass. pen., sez. VI, 30 dicembre 2011, n. 48752
(c.c. 22 novembre 2011), Maddaluno (c.p.p., art. 127; c.p.p., art.
591). [RV251565]
Motivi – Motivi nuovi – Fattispecie.
È ammissibile, con la proposizione dei motivi nuovi di appello,
la richiesta di applicazione della continuazione criminosa in
relazione ad un reato oggetto di sentenza di condanna divenuta
irrevocabile dopo la scadenza del termine di proposizione del-
l’appello, con cui quindi non è stato possibile dedurla, non ope-
rando in siffatta situazione il limite della devoluzione correlato
ai capi e punti impugnati perché trattasi, comunque, di una ri-
chiesta relativa ad un istituto applicabile in sede di esecuzione,
ex art. 671 c.p.p. F Cass. pen., sez. I, 20 dicembre 2011, n. 47300
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2/2013 Rivista penale
MASSIMARIO
(ud. 29 novembre 2011), Destradi (c.p., art. 81; c.p.p., art. 585;
c.p.p., art. 671). [RV251504]
Applicazione della pena su richiesta del-
le parti
Sentenza – Estinzione del reato – Cessazione dell’ob-
bligo di comunicazione delle variazioni patrimoniali.
L’estinzione del reato oggetto di una sentenza di patteggiamento,
prevista in caso di assenza di commissione in un dato periodo
temporale di un delitto o di una contravvenzione della stessa
indole, vale a far cessare l’obbligo di comunicazione al nucleo di
polizia tributaria delle variazioni patrimoniali eccedenti un de-
terminato limite, ove la sentenza di patteggiamento abbia avuto
ad oggetto il delitto di associazione di tipo maf‌ioso. F Cass. pen.,
sez. I, 6 dicembre 2011, n. 45378 (ud. 27 ottobre 2011), Aiello
(c.p.p., art. 445; l. 13 settembre 1982, n. 646). [RV251458]
Sentenza – Estinzione del reato – Condizioni.
L’estinzione del reato prevista dall’art. 445, comma secondo,
c.p.p. è preclusa dalla commissione, nei termini di legge, di un
nuovo delitto (o contravvenzione della stessa indole) da parte
del soggetto che abbia def‌inito il primo addebito con “patteggia-
mento”, a nulla rilevando che per il reato sopravvenuto sia stata
conseguita la riabilitazione, poiché l’art. 178 c.p. fa salve diverse
disposizioni di legge, e tale “salvezza” opera anche con riguardo
alla disciplina in tema di condizioni ostative all’estinzione del
reato prevista dall’art. 445 comma secondo, c.p.p.. F Cass. pen.,
sez. I, 1 agosto 2011, n. 30489 (c.c. 5 luglio 2011), Di Renzo (c.p.,
art. 178; c.p., art. 179; c.p.p., art. 445). [RV251488]
Sentenza – Estinzione del reato – Condizioni.
La commissione di un delitto, nel termine di cinque anni dalla
sentenza di applicazione della pena, ancorché non accertata
con sentenza def‌initiva, comporta il rigetto della richiesta
di estinzione del reato per il quale è intervenuta sentenza di
patteggiamento, salva restando la possibilità di riproposizione
dell’istanza in caso di successiva, anche oltre il quinquennio,
def‌initiva sentenza di assoluzione dal reato “condizionante”. F
Cass. pen., sez. III, 13 ottobre 2011, n. 36993 (c.c. 7 luglio 2011),
Marilli (c.p.p., art. 445). [RV251389]
Sentenza – Modif‌ica della contestazione non notif‌icata
all’imputato contumace – Accordo intervenuto successi-
vamente alla modif‌ica.
Non è viziata la sentenza di patteggiamento relativa ad un reato
sul quale, nell’udienza precedente a quella in cui è stata emessa
la detta sentenza, sia stata effettuata una modif‌ica della conte-
stazione non notif‌icata all’imputato contumace, posto che la
nullità deve ritenersi sanata dall’accordo intervenuto, succes-
sivamente a detta modif‌ica, tra il difensore munito di procura
speciale che abbia chiesto il rito alternativo ed il pubblico mi-
nistero. F Cass. pen., sez. III, 27 ottobre 2011, n. 38944 (c.c. 6
luglio 2011), Gillani (c.p.p., art. 178; c.p.p., art. 444; c.p.p., art.
517). [RV251465]
Appropriazione indebita
Furto – Differenze – Fattispecie.
Integra il delitto di appropriazione indebita aggravato ai sensi
dell’art. 61, comma primo, n. 11 c.p. - e non quello di furto - il
dipendente di una banca che si impossessi dei beni contenuti in
una cassetta di sicurezza, avendone ottenuto dal cliente la chia-
ve, in quanto detta “traditio”, a meno che non sia diversamente
convenuto, riveste il signif‌icato di autorizzazione ad aprire la
cassetta e, salvo prova contraria, a disporre, beninteso nell’in-
teresse del titolare, del suo contenuto, di guisa che l’agente ha
il possesso della cassetta e dei beni in essa custoditi. F Cass.
pen., sez. V, 2 dicembre 2011, n. 44942 (ud. 28 settembre 2011),
Lazzaro (c.p., art. 61; c.p., art. 646). [RV251450]
Armi e munizioni
Custodia – Obbligo di diligenza – Fattispecie.
L’obbligo di diligenza nella custodia delle armi, previsto dall’art.
20 della L. n. 110 del 1975 - quando non si tratti di soggetti che
esercitino professionalmente attività in materia di armi ed
esplosivi - è adempiuto a condizione che risultino adottate le
cautele che, nelle specif‌iche situazioni di fatto, possono esigersi
da una persona di normale prudenza, secondo il criterio dell’
“id quod plerumque accidit”. (Nella specie, la Corte ha ritenuto
integrato il reato nel caso della custodia di una pistola cal. 9
nel cassetto di un comò privo di sistemi di chiusura). F Cass.
pen., sez. I, 20 dicembre 2011, n. 47299 (ud. 29 novembre 2011),
Gennari (l. 18 aprile 1975, n. 110, art. 20). [RV251407]
Detenzione abusiva – Concorso di persone nel reato –
Conf‌igurabilità.
La conf‌igurabilità del concorso in detenzione illegale di armi,
implica che ciascuno dei compartecipi abbia la disponibilità
materiale dell’arma, si trovi, cioè, in una situazione di fatto tale
per cui possa, comunque, in qualsiasi momento, disporne. F
Cass. pen., sez. I, 12 dicembre 2011, n. 45940 (c.c. 15 novembre
2011), Benavoli (c.p., art. 110; l. 2 ottobre 1967, n. 895; l. 14
ottobre 1974, n. 497). [RV251585]
Speciale attenuante di cui all’art. 5, L. 2 ottobre 1967,
n. 895 – Ambito di applicazione – Armi clandestine.
La circostanza attenuante del fatto di lieve entità, specif‌icamen-
te prevista dall’art. 5 della L. 2 ottobre 1967, n. 895, non è appli-
cabile in relazione alle armi clandestine, costituendo la clande-
stinità una “qualità” dell’arma tale da attribuirle una particolare
pericolosità per l’ordine pubblico, attesa l’impossibilità di risali-
re alla sua provenienza, alle sue modalità di acquisizione, ai suoi
trasferimenti. F Cass. pen., sez. I, 25 novembre 2011, n. 43719
(ud. 10 novembre 2011), Pellegrino (l. 18 aprile 1975, n. 110,
art. 23). [RV251459]
Speciale attenuante di cui all’art. 5, L. 2 ottobre 1967,
n. 895 – Concessione o diniego – Criteri.
Ai f‌ini del riconoscimento della circostanza attenuante della
lieve entità del fatto di cui all’art. 5 L. 2 ottobre 1967 n. 895 il
giudice di merito deve innanzitutto verif‌icare i prof‌ili soggettivi
ed oggettivi che caratterizzano il porto e la detenzione delle
armi e, in via successiva, all’esito positivo della prima analisi,
la quantità e la potenzialità delle stesse. F Cass. pen., sez. I, 2
dicembre 2011, n. 44903 (ud. 11 novembre 2011), Schirò (l. 2
ottobre 1967, n. 895, art. 5). [RV251460]
Associazione per delinquere
Associazione di tipo maf‌ioso – Reato di scambio eletto-
rale politico maf‌ioso – Elementi differenziali.
Ai f‌ini della conf‌igurabilità del reato di scambio elettorale politi-
co-maf‌ioso (art. 416 ter c.p.) è suff‌iciente un accordo elettorale
tra l’uomo politico e l’associazione maf‌iosa, avente per oggetto
la promessa di voti in cambio del versamento di denaro, mentre
non è richiesta la conclusione di ulteriori patti che impegnino
l’uomo politico ad operare in favore dell’associazione in caso
di vittoria elettorale. Ne consegue che, nell’ipotesi in cui tali ul-
teriori patti vengano conclusi, occorre accertare se la condotta
successivamente posta in essere dal predetto a sostegno degli
interessi dell’associazione che gli ha promesso o procurato i
voti assuma i caratteri della partecipazione ovvero del concorso
esterno all’associazione medesima, conf‌igurandosi, oltre il rea-
to sopra indicato, anche quello di cui all’art. 416 bis c.p.. F Cass.
pen., sez. VI, 22 novembre 2011, n. 43107 (ud. 9 novembre 2011),
P.G. in proc. Pizzo e altro (c.p., art. 416 bis; c.p., art. 416 ter).
[RV251370]
Associazione di tipo maf‌ioso – Scambio elettorale poli-
tico maf‌ioso – Corrispettivo.
Nel reato di scambio elettorale politico - maf‌ioso, il corrispet-
tivo della promessa di voti può essere rappresentato da qual-

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