Massimario

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I testi dei documenti qui riprodotti sono desunti dagli Archivi del Centro elettronico di documentazione della Corte di cassazione. I titoli sono stati elaborati dalla redazione
Arch. nuova proc. pen. 5/2012
Massimario
Appello penale
Cognizione del giudice di appello – Pena – Determina-
zione.
È carente la motivazione della sentenza di appello che, nel
commisurare la pena muovendo da un livello pari al precedente
minimo edittale, non faccia alcun riferimento al mutamento
legislativo sopravvenuto dopo la sentenza di primo grado con
la previsione di un diverso minimo edittale. F Cass. pen., sez. II,
4 aprile 2011, n. 13452 (ud. 15 dicembre 2010), Molella e altro
(c.p., art. 133; c.p.p., art. 606). [RV250205]
Cognizione del giudice di appello – Reato continuato –
Omessa pronuncia.
È conforme all’effetto devolutivo dell’appello la sentenza che
non si pronunci in ordine al nesso di continuazione, con altro
reato già oggetto di condanna irrevocabile, per essere stata la
questione prospettata non già con i motivi di appello ma soltan-
to con la formulazione delle conclusioni. F Cass. pen., sez. II, 3
maggio 2011, n. 17077 (ud. 8 febbraio 2011), Biscaro (c.p.p., art.
597; c.p., art. 81). [RV250245]
Cognizione del giudice di appello – Reformatio in peius
– Accoglimento della domanda di provvisionale proposta
per la prima volta in appello.
Non viola il divieto della “reformatio in peius” la sentenza di se-
condo grado che accolga la domanda di provvisionale proposta
per la prima volta in appello dalla parte civile non impugnante.
F Cass. pen., sez. I, 4 maggio 2011, n. 17240 (ud. 2 febbraio 2011),
Consolo e altri (c.p.p., art. 539; c.p.p., art. 597). [RV249961]
Cognizione del giudice di appello – Reformatio in peius
– Correzione della pena indicata nel dispositivo difforme
da quella indicata in motivazione.
È illegittima, per contrasto col divieto di “reformatio in peius”,
l’ordinanza del giudice d’appello che, in assenza di impugna-
zione dell’imputato, proceda a correggere la pena irrogata nel
dispositivo della sentenza di primo grado aumentandola sino
alla pena indicata in motivazione. (Fattispecie di sentenza con
motivazione contestuale). F Cass. pen., sez. III, 20 aprile 2011,
n. 15648 (ud. 2 marzo 2011), Monno (c.p.p., art. 130; c.p.p., art.
597). [RV249997]
Decisioni in camera di consiglio – Procedimento – Par-
tecipazione all’udienza da parte dell’imputato.
In tema di procedimenti in camera di consiglio, la richiesta di
partecipazione all’udienza da parte dell’imputato deve essere
presentata, a pena di decadenza, entro il termine di cinque
giorni antecedenti l’udienza di cui all’art. 127, comma secondo,
c.p.p. F Cass. pen., sez. VI, 3 maggio 2011, n. 17068 (c.c. 14 aprile
2011), Musicò (c.p.p., art. 127). [RV250057]
Provvedimenti appellabili e inappellabili – Sentenza
dichiarativa dell’estinzione del reato per prescrizione –
Appello dell’imputato.
L’appello dell’imputato nei confronti della sentenza dichiarati-
va dell’estinzione del reato per prescrizione è ammissibile pur
quando non abbia rinunciato alla prescrizione. F Cass. pen., sez.
II, 3 maggio 2011, n. 17102 (ud. 22 marzo 2011), Cerrito (c.p.p.,
art. 531; c.p.p., art. 593; c.p., art. 157). [RV250249]
Applicazione della pena su richiesta del-
le parti
Presupposti – Accordo con il P.M. – Concluso dal so-
stituto processuale nominato dal difensore.
L’accordo per l’applicazione di pena su richiesta delle parti,
concluso con il P.M. dal sostituto processuale nominato dal
difensore, al quale l’imputato abbia rilasciato procura speciale,
è nullo in quanto i poteri che derivano da tale procura si ca-
ratterizzano “intuitu personae” e non possono essere compresi
fra quelli esercitabili dal sostituto processuale del difensore a
norma dell’art. 102 c.p.p.. F Cass. pen., sez. II, 5 maggio 2011,
n. 17381 (c.c. 6 aprile 2011), Basile (c.p.p., art. 102; c.p.p., art.
178; c.p.p., art. 444). [RV250073]
Richiesta – Eccezione di irrituale trasformazione del
rito abbreviato in patteggiamento – Inammissibilità.
Una volta che l’imputato abbia chiesto ed ottenuto l’applicazio-
ne della pena ex art. 444 c.p.p., egli non può più dolersi del-
l’irrituale trasformazione del rito abbreviato in patteggiamento,
trattandosi di una nullità relativa dell’accordo che non può
essere dedotta dalla parte che vi ha dato o ha concorso a darvi
causa, senza subirne alcun concreto ed attuale pregiudizio. F
Cass. pen., sez. II, 5 maggio 2011, n. 17384 (c.c. 6 aprile 2011),
Coman (c.p.p., art. 182; c.p.p., art. 444). [RV250074]
Sentenza – Impugnazioni – Ricorso per cassazione.
È inammissibile, per mancanza di interesse, il ricorso per cassa-
zione dell’imputato avverso la sentenza di patteggiamento pro-
nunciata “de plano” anziché previa f‌issazione di udienza, ove la
pena sia stata applicata nei termini esattamente indicati dalle
parti. F Cass. pen., sez. III, 19 maggio 2011, n. 19744 (c.c. 19 apri-
le 2011), Carrera (c.p.p., art. 447; c.p.p., art. 568). [RV250014]
Sentenza – Motivazione – Estremi.
In tema di patteggiamento, nel caso in cui le parti abbiano
concordato una richiesta di applicazione della pena che pre-
veda il riconoscimento del cumulo giuridico per effetto della
continuazione tra i reati contestati, il giudice, nell’accoglierla,
non è tenuto a motivare le ragioni di fatto poste a fondamento
dell’unicità del disegno criminoso così come prospettato dalle
parti. F Cass. pen., sez. VI, 12 aprile 2011, n. 14563 (c.c. 2 dicem-
bre 2010), P.G. in proc. Manea (c.p., art. 81; c.p.p., art. 444;
c.p.p., art. 445). [RV250024]
Sentenza – Sostituzione d’uff‌icio della pena detentiva
con le sanzioni sostitutive. – Illegittimità.
In tema di applicazione della pena su richiesta delle parti, il
giudice non può sostituire di uff‌icio la pena detentiva con le
sanzioni sostitutive, in assenza di una esplicita richiesta delle
parti, poiché altrimenti la decisione del giudice sarebbe diffor-
me dalla richiesta. (Nella specie, in sede di patteggiamento, ave-
va convertito la pena detentiva in quella pecuniaria della multa
e concesso il benef‌icio della sospensione condizionale della
pena). F Cass. pen., sez. V, 13 aprile 2011, n. 15079 (c.c. 18 marzo
2011), P.G. in proc. Zinno (c.p.p., art. 444; l. 24 novembre 1981,
n. 689, art. 53). [RV250172]

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