Massimario

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Acque pubbliche e private

Inquinamento – Liquami – Trasporto con autospurgo.

Integra il reato previsto dall’art. 256, comma secondo, D.L.vo 3 aprile 2006, n. 152, l’abbandono incontrollato di liquami trasportati su autospurgo, in quanto sono da considerarsi rifiuti allo stato liquido i reflui stoccati in attesa di un successivo smaltimento, fuori del caso delle acque di scarico, ossia quelle oggetto di diretta immissione nel suolo, nel sottosuolo o nella rete fognaria mediante una condotta o un sistema stabile di collettamento. F Cass. pen., sez. III, 10 giugno 2010, n. 22036 (ud. 13 aprile 2010), Chianura (d.l.vo 3 aprile 2006, n. 152, art. 256). [RV247627]

Amnistia, indulto e grazia

Indulto – Applicazione dell’indulto a pena già espiata – Richiesta del condannato.

L’applicazione dell’indulto ad una pena già espiata presuppone necessariamente una richiesta del condannato sostenuta da un interesse giuridicamente apprezzabile, e non può quindi essere disposta dal giudice dell’esecuzione sulla base della sola richiesta del pubblico ministero. F Cass. pen., sez. I, 4 maggio 2010, n. 16927 (c.c. 22 aprile 2010), Testa (c.p.p., art. 672; c.p., art. 174). [RV247563]

Indulto – Omessa notifica del provvedimento applicativo dell’indulto – Conseguenze.

L’omessa notificazione al condannato del provvedimento applicativo dell’indulto emesso dal giudice dell’esecuzione comporta che il relativo provvedimento è opponibile nel termine di quindici giorni dalla conoscenza effettiva che ne ha il condannato. F Cass. pen., sez. I, 26 maggio 2010, n. 19955 (c.c. 17 febbraio 2010), P.G. in proc. Iacoviello (c.p.p., art. 667; c.p.p., art. 672). [RV247568]

Appello penale

Cognizione del giudice di appello – Definizione giuridica – Attribuzione al fatto di una qualificazione giuridica più grave.

Il giudice di appello che conferisca al fatto una qualificazione giuridica più grave, in relazione alla quale sia prevista (a differenza che per quella contestata) la cognizione del tribunale in composizione collegiale e non monocratica, non deve annullare la sentenza, dato che la prescrizione in tal senso (posta nell’art. 33-octies c.p.p.) riguarda il caso di diretta violazione delle regole sul riparto di attribuzione e non nel caso in cui il giudice monocratico si sia pronunciato su una fattispecie effettivamente rimessa alla sua valutazione. F Cass. pen., sez. II, 17 maggio 2010, n. 18607 (ud. 16 aprile 2010), Torre (c.p.p., art. 33 bis; c.p.p., art. 33 ter; c.p.p., art. 33 octies). [RV247541]

Applicazione della pena su richiesta delle parti

Richiesta – Rigetto da parte del giudice del dibattimento – Reiterazione della richiesta.

La richiesta di patteggiamento, già respinta dal giudice del dibattimento che abbia conseguentemente dichiarato la propria incompatibilità, non può essere rinnovata davanti ad altro giu- dice. F Cass. pen., sez. I, 4 maggio 2010, n. 16889 (ud. 22 aprile 2010), Pascali (c.p.p., art. 448). [RV247554]

Sentenza – Impugnazioni – Ricorso per cassazione.

È inammissibile il ricorso per cassazione proposto nei confronti della sentenza di patteggiamento e diretto a far valere asseriti vizi afferenti a questioni incompatibili con la richiesta di patteggiamento formulata per il fatto contestato e per la relativa qualificazione giuridica risultante dalla contestazione, poiché l’accusa, come giuridicamente formulata, non può essere rimessa in discussione, in quanto l’applicazione concordata della pena presuppone la rinuncia a far valere qualunque eccezione di nullità, anche assoluta, diversa da quelle attinenti alla richiesta di patteggiamento ed al consenso ad essa prestato. F Cass. pen., sez. V, 4 giugno 2010, n. 21287 (c.c. 25 marzo 2010), Legari e altro (c.p.p., art. 129; c.p.p., art. 444; c.p.p., art. 606). [RV247539]

Associazione per delinquere

Associazione di tipo mafioso – Condannati per associazione di stampo mafioso – Omissione dell’obbligo di comunicazione di variazione patrimoniale.

Il delitto di omessa comunicazione delle variazioni patrimoniali è configurabile anche quando l’omissione, posta in essere dal soggetto condannato per associazione di tipo mafioso, riguardi operazioni immobiliari effettuate mediante atti pubblici, trattandosi di una fattispecie di pericolo presunto avente non solo la finalità specifica di consentire all’amministrazione finanziaria di conoscere il dato sensibile con assoluta immediatezza ma anche quella di rendere obbligatoria per l’amministrazione una verifica altrimenti solo eventuale. F Cass. pen., sez. I, 16 giugno 2010, n. 23213 (ud. 19 maggio 2010), Calabrò (l. 13 settembre 1982, n. 646, art. 30; l. 13 settembre 1982, n. 646, art. 31; c.p., art. 416 bis). [RV247570]

Estremi – Prova dell’associazione – Precedente condanna per i reati fine.

La prova della partecipazione all’associazione, stante l’autonomia del reato associativo rispetto ai reati “fine”, può essere data con mezzi e modi diversi dalla prova in ordine alla commissione dei predetti, sicchè non rileva, a tal fine, il fatto che l’imputato di reato associativo non sia stato condannato per i reati “fine” dell’associazione. F Cass. pen., sez. II, 23 giugno 2010, n. 24194 (ud. 16 marzo 2010), Bilancia e altri (c.p., art. 270 bis; c.p., art. 414; c.p., art. 416 bis; c.p.p., art. 192). [RV247660]

Atti e provvedimenti del giudice penale

Correzione di errori materiali – Collegio che ha reso il provvedimento errato – Medesima composizione del collegio che dispone la correzione.

Il giudice collegiale che ha emesso la sentenza può provvedere alla correzione dell’errore materiale se composto da magistrati-persone fisiche diversi da quelli che hanno concorso alla decisione da emendare. F Cass. pen., sez. II, 9 giugno 2010, n. 21986 (ud. 5 marzo 2010), La Cognata ed altri (c.p.p., art. 130). [RV247547]

Correzione di errori materiali – Sentenza di annullamento senza rinvio per prescrizione del reato – Richiesta di correzione di errore materiale relativo ad omessa pronuncia sulle statuizioni civili.

Non è emendabile mediante la procedura di correzione dell’errore materiale la sentenza di annullamento senza rinvio per estinzione del reato che ometta in dispositivo la statuizione di

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rigetto del ricorso dell’imputato agli effetti civili, imputato già condannato nei precedenti gradi di giudizio al risarcimento del danno e al pagamento delle spese processuali in favore della parte civile. (Nel caso di specie, la S.C. ha rilevato come il fatto che il ricorso dell’imputato abbia dato luogo, nel dispositivo letto in udienza, all’implicita esclusione del proscioglimento nel merito e all’applicazione della sopravvenuta prescrizione del reato, sia in linea, anche avuto riguardo alla motivazione della sentenza oggetto della richiesta di correzione di errore materiale, con un’implicita reiezione del motivi di ricorso, attinenti alla valutazione della prova, anche ai fini civili). F Cass. pen., sez. V, 7 maggio 2010, n. 17700 (c.c. 5 febbraio 2010), Carbone (c.p.p., art. 130; c.p.p., art. 578). [RV247582]

Deposito – Efficacia del provvedimento soggetto a ter-mine orario di decadenza – Attestazione della sola data ma non dell’ora del deposito.

È causa di inefficacia l’indicazione della data ma non dell’ora di deposito di un provvedimento soggetto a termine “orario” di decadenza, ove non risulti, diversamente dagli atti, la possibilità di affermare che detto termine sia stato rispettato. (In motivazione la Corte, in una fattispecie di convalida del provvedimento del Questore impositivo dell’obbligo di presentazione ad un ufficio o comando di polizia di un tifoso, ha precisato che all’inefficacia della relativa ordinanza di convalida segue anche la cessazione dell’efficacia del provvedimento emesso dall’Autorità di P.S.). F Cass. pen., sez. III, 3 giugno 2010, n. 20772 (c.c. 15 aprile 2010), Frioni (c.p.p., art. 126; c.p.p., art. 128; c.p.p., art. 172; l. 13 dicembre 1989, n. 401, art. 6). [RV247606]

Azione penale

Querela – Remissione – Accettazione tacita.

La remissione di querela non richiede una formale accettazione essendo sufficiente che non vi sia un rifiuto espresso o tacito della remissione da parte del querelato (art. 155 c.p.). Ne deriva che integra l’accettazione della remissione tacita della querela la mancata comparizione del querelato, cui sia stata data comunicazione dell’intervenuta remissione, all’udienza successivamente fissata, in quanto, essa non può essere interpretata come un’ipotesi di rifiuto tacito, non essendo incompatibile con la volontà di accettare la remissione. F Cass. pen., sez. V, 24 maggio 2010, n. 19568 (c.c. 31 marzo 2010), P.M. in proc. Falcone (c.p., art. 155). [RV247501]

Cassazione penale

Motivi di ricorso – Ricorso straordinario per errore di fatto – Legittimazione al ricorso.

È inammissibile il ricorso straordinario proposto nei confronti di una decisione di annullamento parziale con rinvio di una sentenza di condanna, in quanto la mancata definizione complessiva del processo esclude che si abbia un “condannato”, come tale legittimato alla proposizione del ricorso. F Cass. pen., sez. I, 21 giugno 2010, n. 23854 (c.c. 20 maggio 2010), Querci (c.p.p., art. 623; c.p.p., art. 625 bis). [RV247587]

Sentenza – Annullamento senza rinvio – Fatto diverso rilevato o risultante nel giudizio di appello.

Spetta alla Corte di cassazione l’annullamento senza rinvio, con conseguente trasmissione degli atti al pubblico ministero procedente, della sentenza di primo e secondo grado nel caso in cui il giudice d’appello, rilevata la diversità del fatto accertato rispetto a quello contestato, non abbia annullato la sentenza di primo grado ed ordinato la trasmissione degli atti al pubblico ministero con sentenza, ma si sia limitato ad assolvere l’imputato dal reato ascrittogli come contestato ed ordinare la trasmissione degli atti al P.M. per il prosieguo. (In applicazione del principio la Corte ha annullato senza rinvio la sentenza con la quale il giudice d’appello, rilevata...

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