Massimario

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Abuso d`ufficio

Estremi – Appalto per il noleggio di “autovelox” – Per-centuale sui futuri incassi delle multe.

Integra il delitto di abuso d’atti d’ufficio la condotta degli organi comunali che predispongono una gara d’appalto per il noleggio di strumenti per la rilevazione della velocità dei veicoli (cosiddetto “autovelox”), determinandone il valore con riferimento ad una percentuale degli incassi previsti per le future infrazioni piuttosto che al costo, agevolmente individuabile, per l’installazione, la manutenzione e ogni altro servizio accessorio relativo all’utilizzo delle suddette apparecchiature. F Cass. pen., sez. VI, 17 marzo 2010, n. 10620 (c.c. 24 febbraio 2010), Stazio (c.p., art. 323). [RV247295]

Assicurazione obbligatoria

Risarcimento danni – Limiti del massimale – Responsabilità per mala gestio dell’assicuratore della r.c.a.

Il danneggiato da un sinistro stradale che intenda invocare la responsabilità ultramassimale dell’assicuratore della r.c.a. del responsabile incorso in c.d. “mala gestio” impropria non ha l’onere di formulare la relativa domanda in modo espresso, potendosi la stessa ritenere necessariamente ricompresa nella richiesta di condanna dell’assicuratore stesso all’integrale risarcimento del danno; al contrario, l’assicurato, il quale intenda invocare la responsabilità ultramassimale del proprio assicuratore della r.c.a., per c.d. “mala gestio” propria, ha l’onere di formulare in modo esplicito la relativa domanda. F Cass. civ., sez. III, 28 giugno 2010, n. 15397, Amati c. Nuova Maa Assic. Spa ed altri (d.l.vo 7 settembre 2005, n. 209, art. 144; l. 24 dicembre 1969, n. 990, art. 18; c.p.c., art. 112). [RV613931]

Depenalizzazione

Accertamento delle violazioni amministrative – Contestazione – Verbale di accertamento di violazione al codice della strada.

La pericolosità della condotta di guida prevista dall’art. 141 cod. strada deve essere desunta dalle caratteristiche e dalle condizioni della strada e del traffico e da ogni altra circostanza di qualsiasi natura; pertanto, la relativa valutazione costituisce il portato di un giudizio dei verbalizzanti che implica un’attività di elaborazione da parte degli stessi, i quali devono rilevare i fatti in accadimento e sottoporli a critica, per desumerne la valutazione di congruità ai criteri di buona condotta di guida o, appunto, di pericolosità. Ne consegue che detta valutazione è priva dell’efficacia probatoria privilegiata prevista dall’art. 2700 c.c. e la sua contestazione nel giudizio di opposizione non richiede la proposizione della querela di falso. (Nella specie, la Corte, alla stregua del principio enunciato, ha rigettato il ricorso e confermato la sentenza impugnata con la quale era stato ritenuto che il verbale di accertamento relativo all’omessa regolazione della velocità in prossimità di un’intersezione non poteva godere della suddetta fede privilegiata). F Cass. civ., sez. II, 22 giugno 2010, n. 15108, Com. Reggio Emilia c. Minozzi (c.c., art. 2699; c.c., art. 2700; l. 24 novembre 1981, n. 689, art. 23; nuovo...

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