Massimario

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Abbandono di persone minori o incapaci

Bene giuridico tutelato dall’art. 591 c.p. – Obblighi di custodia e di assistenza – Abbandono di persona incapace.

Integra il delitto di abbandono di persona incapace l’omesso adempimento, da parte dell’agente (nella specie, un ausiliare socio-sanitario), dei doveri di custodia e di cura sullo stesso incombenti in ragione del servizio prestato, in modo che ne derivi un pericolo per l’incolumità della persona incapace. F Cass. pen., sez. V, 21 maggio 2010, n. 19476 (ud. 25 febbraio 2010), Verdano e altro (c.p., art. 591). [RV247305]

Aborto

Aborto procurato – Assorbimento nel delitto di omicidio volontario – Esclusione.

L’omicidio volontario di donna in stato di gravidanza non assorbe il reato di procurato aborto, trovando applicazione in simile ipotesi la disposizione sul concorso formale di reati e non quella sul concorso apparente di norme. F Cass. pen., sez. I, 17 maggio 2010, n. 18514 (ud. 17 marzo 2010), D.G. (l. 22 maggio 1978, n. 194, art. 18; c.p., art. 15; c.p., art. 81; c.p., art. 575). [RV247203]

Abuso d`ufficio

Estremi – Abuso finalizzato a procurare un ingiusto vantaggio – Persona offesa.

Il reato di abuso di ufficio finalizzato a procurare un ingiusto vantaggio la quale unica parte offesa la pubblica amministrazione. F Cass. pen., sez. III, 19 maggio 2010, n. 18811 (c.c. 14 aprile 2010), P.G. in proc. Quartieri e altri (c.p., art. 323). [RV247112]

Estremi – Abuso finalizzato a procurare un ingiusto vantaggio patrimoniale consistito in erogazioni pubbliche – Concorso con il reato di truffa aggravata.

Il reato di abuso di ufficio commesso da pubblico ufficiale (nella specie, funzionario dell’INPS) al fine di procurare ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale concorre con quello di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, allorché il vantaggio altrui sia consistito nel beneficio di arretrati pensionistici non spettanti e fatti ottenere mediante artifici e raggiri (nella specie attraverso interventi sui sistemi informatici idonei ad attribuire a soggetti diversi dagli aventi diritto l’erogazione del trattamento di pensione). F Cass. pen., sez. II, 18 giugno 2010, n. 23628 (ud. 20 maggio 2010), Iacuzzi (c.p., art. 323; c.p., art. 640 bis). [RV247433]

Estremi – Appalto per il noleggio di “autovelox” – Percentuale sui futuri incassi delle multe.

Integra il delitto di abuso d’atti d’ufficio la condotta degli organi comunali che predispongono una gara d’appalto per il noleggio di strumenti per la rilevazione della velocità dei veicoli (cosiddetto “autovelox”), determinandone il valore con riferimento ad una percentuale degli incassi previsti per le future infrazioni piuttosto che al costo, agevolmente individuabile, per l’installazione, la manutenzione e ogni altro servizio accessorio relativo all’utilizzo delle suddette apparecchiature. F Cass. pen., sez. VI, 17 marzo 2010, n. 10620 (c.c. 24 febbraio 2010), Stazio (c.p., art. 323). [RV247295]

Abuso dei mezzi di correzione o di disciplina

Elemento oggettivo – Natura di reato necessariamente abituale – Esclusione.

Il reato di abuso dei mezzi di correzione o di disciplina non ha natura di reato necessariamente abituale, sicché ben può ritenersi integrato da un unico atto espressivo dell’abuso, ovvero da una serie di comportamenti lesivi dell’incolumità fisica e della serenità psichica del minore, che, mantenuti per un periodo di tempo apprezzabile e complessivamente considerati, realizzano l’evento, quale che sia l’intenzione correttiva o disciplinare del soggetto attivo. (Fattispecie in cui alcuni bambini affidati ad un’insegnante di scuola materna erano stati in più occasionioggetto di minacce e percosse, ovvero sottoposti a umilianti dileggi per il loro basso rendimento scolastico). F Cass. pen., sez. VI, 13 maggio 2010, n. 18289 (ud. 16 febbraio 2010), P.G. in proc. P. (c.p., art. 571). [RV247367]

Elemento soggettivo – Dolo generico – Sufficienza.

Ai fini dell’integrazione della fattispecie prevista dall’art. 571 c.p. è sufficiente il dolo generico, non essendo richiesto dalla norma il fine specifico, ossia un fine particolare e ulteriore rispetto alla consapevole volontà di realizzare la condotta di abuso. F Cass. pen., sez. VI, 13 maggio 2010, n. 18289 (ud. 16 febbraio 2010), P.G. in proc. P. (c.p., art. 571). [RV247368]

Amnistia, indulto e grazia

Indulto – Condanna successiva – Irrevocabilità.

La revoca dell’indulto conseguente a condanna successiva per delitto non colposo è consentita solo se quest’ultima sia irrevocabile. F Cass. pen., sez. I, 3 giugno 2010, n. 20907 (c.c. 19 maggio 2010), Terracciano (c.p., art. 174; c.p.p., art. 648). [RV247467]

Appello penale

Incidentale – Appello principale dell’imputato attinente ai profili di responsabilità – Appello incidentale della parte civile contro il capo della sentenza che riguarda l’azione civile.

Poiché l’impugnazione dell’imputato contro la pronuncia di condanna penale, giusta la precisazione delimitativa dell’art. 574, comma quarto, c.p.p., estende oggettivamente i suoi effetti devolutivi alla pronuncia di condanna al risarcimento dei danni, se quest’ultima dipende dal capo o dal punto gravato, impedendone la parziale irrevocabilità, è legittimamente proponibile dalla persona offesa costituita parte civile l’appello incidentale contro il capo della sentenza di condanna che riguarda l’azione civile e l’entità’ del danno risarcibile; la parte della sentenza investita dell’appello incidentale risulta infatti logicamente collegata ai capi ed ai punti oggetto dell’impugnazione principale, potendo la parte civile, inizialmente acquiescente, subire indubbiamente dalla modifica di questi una diretta ed immediata influenza negativa. (Fattispecie in cui l’imputato aveva proposto appello, contestando il riconoscimento di responsabilità e la determinazione del concorso di colpa a lui ascritto ai fini della quantificazione del danno, rinunciando in seguito a tale ultimo motivo di gravame. La Corte ha ritenuto corretta la decisione del giudice di appello di rideterminazione del danno, in accoglimento dell’appello incidentale della parte civile). F Cass. pen.,

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sez. IV, 7 maggio 2010, n. 17560 (ud. 2 febbraio 2010), Garbetti (c.p.p., art. 574; c.p.p., art. 589; c.p.p., art. 595; c.p.p., art. 597). [RV247322]

Sentenza – Questione di nullità – Declaratoria di annullamento della sentenza di primo grado e rimessione degli atti relativi al primo giudice.

È illegittimo il provvedimento con cui il Tribunale, investito dell’appello del solo imputato, rilevata la sussistenza di un contrasto tra motivazione e dispositivo, annulli, ex art. 604 c.p.p., la sentenza di primo grado, rimettendo gli atti relativi al primo giudice, in quanto, in tal caso, non ricorre alcuna delle cause espressamente e tassativamente previste dall’art. 604 del codice dei rito - essenzialmente attinenti alla violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza e alla rilevazione di nullità assolute o di ordine generale non sanate - che legittimano l’esercizio del potere di annullamento della sentenza di primo grado. Ne consegue che, ricorrendo detta ipotesi, il giudice deve prendere atto, nei limiti dell’effetto devolutivo, del predetto contrasto tra dispositivo e motivazione, quindi, procedere alla valutazione dei motivi di appello. F Cass. pen., sez. V, 19 maggio 2010, n. 19051 (ud. 19 febbraio 2010), Dicandia (c.p.p., art. 546; c.p.p., art. 604). [RV247252]

Applicazione della pena su richiesta delle parti

Presupposti – Dissenso del pubblico ministero – Rinnovazione della richiesta negli atti preliminari al dibattimento.

In tema di patteggiamento, la rinnovazione della richiesta in caso di dissenso del P.M. deve essere formulata dall’imputato, prima dell’apertura del dibattimento di primo grado, in termini diversi da quelli dell’istanza precedentemente avanzata. F Cass. pen., sez. VI, 3 giugno 2010, n. 20794 (ud. 19 gennaio 2010), Lazhar (c.p.p., art. 444; c.p.p., art. 448). [RV247361]

Sentenza – Espulsione dello straniero dal territorio dello Stato ex art. 86 d.p.r. n. 309 del 1990 – Omessa statuizione.

La sentenza di patteggiamento che abbia omesso di statuire in ordine alla misura di sicurezza dell’espulsione, a norma dell’art. 86, comma primo, D.P.R. n. 309 del 1990, è rettificabile in sede di legittimità con la procedura prevista dall’art. 619 c.p.p. F Cass. pen., sez. VI, 4 giugno 2010, n. 21384 (c.c. 21 maggio 2010), Pg in proc. Hamed (c.p.p., art. 444; c.p.p., art. 445; c.p.p., art. 619; d.p.r. 9 ottobre 1990, n. 309, art. 86). [RV247344]

Sentenza – Impugnazioni – Ricorso per cassazione.

Una volta che per l’imputato sia divenuta irrevocabile la sentenza di patteggiamento, l’assoluzione definitiva successivamente intervenuta nei confronti del coimputato del medesimo reato non gli può essere estesa ove egli, non avendo proposto tempestivo ricorso per cassazione per violazione dell’art. 129 c.p.p., ne proponga uno tardivo per dedurre l’inconciliabilità dei giudicati a norma dell’art. 669, comma ottavo, stesso codice, mentre gli è consentita la possibilità di conseguire la revisione della sentenza, qualora ne ricorrano i presupposti. F Cass. pen., sez. V, 8 giugno 2010, n. 21943 (c.c. 6 maggio 2010), Ennas (c.p.p., art. 444; c.p.p., art. 448; c.p.p., art. 606; c.p.p., art. 629; c.p.p., art. 630; c.p.p., art. 669). [RV247437]

Sentenza – Sentenza di applicazione della pena pronunciata all’esito del dibattimento – Precedente proposta concordata non accolta dal g.i.p.

La sentenza con la quale il giudice, ritenuto ingiustificato il dissenso del pubblico ministero, applichi all’esito del dibattimento di primo grado la pena originariamente richiesta dall’imputato è appellabile dal pubblico ministero, ancorché quest’ultimo avesse concordato una precedente proposta rigettata dal giudice per le indagini preliminari. F Cass. pen., sez. IV, 14 maggio 2010, n. 18323 (ud. 14 aprile 2010), Chibel (c.p.p., art. 444...

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