Il diritto dei marchi e le sue regole di interpretazione: fra diritto internazionale, diritto comunitario e Costituzione
Autore | Marco Ricolfi |
Pagine | 171-186 |
Marco Ricol
Il diritto dei marchi e le sue regole di interpretazione:
fra diritto internazionale, diritto comunitario e Costituzione
S: 1. Premessa. – 2. L’ecacia delle norme. – 3. Le regole di interpretazione. Il primato del diritto
comunitario. – 4. Le regole di interpretazione: la prospettiva costituzionale.
1. L’eterogeneità delle fonti normative in cui si articola la disciplina dei marchi che
possono essere fatti valere sul territorio del nostro Paese solleva questioni delicate – e
relativamente inconsuete, almeno per chi si muova in settori più tradizionali del diritto
commerciale – relative all’ecacia delle norme ed alla loro interpretazione. Per apprez-
zare appieno il carattere “poliarchico”1 degli assetti che disciplinano la materia, basti
considerare che le fonti di riferimento si collocano su tre piani diversi.
Anzitutto, vi è il livello internazionale. In questa prospettiva, vanno considerati gli
strati normativi che vanno dalla Convenzione di Unione di Parigi per la protezione del-
la proprietà industriale, che, n dalla ne dell’Ottocento, ha delineato le coordinate
fondamentali della protezione internazionale dei marchi2, all’accordo «Trade Related
Aspects of Intellectual Property Rights» (TRIPs), rmato a Marrakech il 15 aprile 19943.
Va poi considerata la marea sempre crescente del livello comunitario. Sotto questo
prolo, trovano applicazione per un verso la prima direttiva 21 dicembre 1988, n. 89/104/
CEE, che armonizza le legislazioni nazionali in tema di acquisto e conservazione del dirit-
to sul marchio registrato e l’estensione della sua tutela4, ora sostituita dalla direttiva
1 Nel senso indicato da O. G, Law’s Polyarchy: A Comment on Cohen and Sabel, in 3 European
Law Journal, 1997, 343 ss.
2 In argomento v. in particolare F.M. A-T. C-F. G, International Intellectual Property in
an Integrated World Economy, Wolters Kluwer, Austin, Boston, 2007, 64 ss. e 259 ss.; N. P C-
, e TRIPs Regime of Trademarks and Designs, Wolters-Kluwer, 2006, 86 ss., 111, 134, 227 ss.
In tema v. anche il WIPO Intellectual Property Handbook, Geneva, 2004, 241 ss.; T.W. B, Beyond e
International Harmonisation of Trademark Law: e Community Trade Mark as a Model of Unitary Transna-
tional Trademark Protection, in 149 University of Pennsylvania Law Review, 2000, 309 ss. ed, in precedenza,
S.P. L, Patents, Trademarks and Related Rights. National and International Protection, Harvard Universi-
ty Press, Cambridge, Massachussets, 1975, Voll. I e II nonché U. D, Il regime internazionale della
proprietà industriale, Giurè, Milano, 1967. Restano importanti le grandi retrospettive oerte da A.
B, Les cents premiéres années de la Convention de Paris pour la protection de la proprieté industrielle, in
La proprieté industrielle, 1983, 224 ss.; F.K. B, One Hundred Years of International Cooperation – e
Role of the Paris Convention in the Past, Present and Future, in IIC 1984, 1 ss.
3 Sui lineamenti generali dei c.d. TRIPs v. D. G, e TRIPs Agreement. Drafting History and Analysis,
omson, 20084 e, con specico riferimento alla materia dei marchi, N. P C, e TRIPs
Regime of Trademarks and Designs, Wolters-Kluwer, 2006 e G.E. E, TRIPs and Trade Mark Use, in (a
cura di J. Phillips e I. Simon), Trade Mark Use, Oxford University Press, 2005, 279 ss.
4 Sulla prima direttiva n. 89/104 CEE si veda A. V, Commentario alla direttiva, in Nuove leggi civ.
comm., 1989, 1429 ss.; sulla sua attuazione in Italia L.C. U, I lavori preparatori della riforma italia-
na dei marchi, in Foro it., 1992, V, 15 ss.
172 Studi in onore di Umberto Belviso
2008/95/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 ottobre 2008 sul ravvicina-
mento delle legislazioni degli Stati membri in materia di marchi di impresa, che la ricodi-
ca senza peraltro introdurre alcuna modica di sostanza e, per altro verso, il regolamento
n. 40/94,5 il quale, dopo aver subito numerose e sostanziali modicazioni, per ragioni di
razionalità e di chiarezza è stato a sua volta rimpiazzato dal regolamento n. 207/09 del 26
febbraio 2009, entrato in vigore il 14 aprile 20096. Fra la direttiva ed il regolamento vi è
una dierenza fondamentale: la prima sta alla base dei diritti nazionali dei marchi, che così
risultano armonizzati comunitariamente; il secondo istituisce un marchio comunitario,
protetto unitariamente in tutti e ventisette gli Stati membri.
Inne, da punto di vista – sotto molti proli residuale – del diritto interno, i testi di
legge vigenti sono costituiti dagli artt. 2569-2574 c.c. e dal Codice della proprietà indu-
striale del 2005, nel quale sono conuite le precedenti norme in materie di marchi7. Il
Codice, qui d’innanzi abbreviato come c.p.i., è stato a sua volta modicato in vari pun-
ti dal d. lgs. n. 140 del 16 marzo 2006, che ha dato attuazione alla direttiva europea
2004/48 CE sul rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e, da ultimo, drl d. lgs. 13
agosto 2010, n. 131, c.d. “decreto correttivo”.
Si tratta dunque di fonti normative eterogenee e straticate, tanto da richiedere non
poche e non semplici messe a punto con riguardo alle regole che presiedono all’ecacia
ed all’interpretazione della disciplina di settore. Dall’esercizio ricostruttivo possono de-
5 In argomento v. E.M. B, Il marchio celebre nel diritto europeo dei marchi e nella giurisprudenza della
Corte di giustizia europea, in Studi in onore di Adriano Vanzetti. Proprietà intellettuale e concorrenza, Giurè,
Milano, 2004, Tomo 1, 109 ss., 115 ss.; G. E-D. S, Gemeinschaftsmarkenverordnung. Kom-
mentar, Karl Heymanns, Köln, Berlin, Bonn, Münich, 2003; A. M, A Practical Guide to Trade Mark
Law, Sweet & Maxwell, London, 2002; E. G-M. M, e Legal Aspects of the Community Trade-
mark, Kluwer Law International, 2001; A. C C-M.L. L H (a cura di), Comen-
tarios a los Regolamentos sobre la Marca Comunitaria, La Ley-Actualidad, Madrid, 2000; P. V K, e
Community Trade Mark Regulation. An Article by Article Guide, Sweet & Maxwell, London, 2000; A. C
C, El sistema comunitario de marcas: normas, jurisprudencia y practica, Editorial Lex Nova, Valladolid,
2000; R.E. A-H.E. N, Guide to the Community Trade Mark, Blackstone Press Ltd., London,
1998; A. V M-D. O-V.V. B, Die Gemeinschaftsmarke, Stampi AG, Bern; C.H.
Beck’sche Verlagsbuchhandlung, München, 1998; U. B, Durchsetzung der Gemeinschaftsmarke in der
EU, C.H. Beck, München, 1997; N. Z, Il marchio comunitario, in Contratto e Impresa/Europa, 1996, 259
ss.; R. A, Blackstone’s Guide to the Community Trade Mark, Blackstone Press Ltd., London, 1994.
6 Le modalità di esecuzione sono dettate dal reg. n. 2868/95/CE, successivamente modicato dal reg. n.
1041/05/CE del 29 giugno 2005. Le innovazioni introdotte da questo testo normativo non devono ritener-
si applicabili retroattivamente, salvo nei casi indicati da Trib. primo grado CE 16 dicembre 2008, cause
T-225/06, T-255/06, T-257/06 e T-309/06, Budĕjovický Budvar, narordni podnik c. UAMI e Anheuser
Busch, casi «Bud», par. 152. In argomento v. anche Trib. primo grado CE 25 marzo 2009, causa T-191/07,
Anheuser-Busch, Inc. c. UAMI e Budĕjovický Budvar, narordnì podnik, caso «Budweiser VIII», parr. 74 ss.
7 Fra le opere generali sul diritto dei marchi successive all’adozione del Codice della proprietà industriale v.
A. V-V. D C, Manuale di diritto industriale, Giurè, Milano, 20096; P. A-G. F-
-V. M-G. O-M. R-P. S, Diritto industriale. Proprietà intellettuale e concorrenza,
Giappichelli, Torino, 2009, 57-177; N. Bottero e M. Travostino (a cura di), Il diritto dei marchi di impresa.
Proli sostanziali, processuali e contabili, Utet, Torino, 2009; G. S, Il diritto dei marchi. Marchio naziona-
le e marchio comunitario, Giurè, Milano, 20074; G. F, Il riassetto della proprietà industriale, Giurè,
Milano, 2006; G. Ghidini e F. De Benedetti (a cura di), Codice della proprietà industriale, Il Sole 24 Ore,
Milano, 2006 e M. Scu-M. Franzosi-A. Fittante (a cura di), Il codice della proprietà industriale, Cedam,
Padova, 2005.
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