Elementi per la definizione di un linguaggio per la rappresentazione di testi normativi giuridici

AutoreCarlo Biagioli
Pagine33-52

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@1. Intelligenza artificiale e diritto

Lo sviluppo delle tecniche elaborate dalla Intelligenza Artificiale ha permesso la costruzione di sistemi esperti in vari campi, con successo crescente. Anche in campo giuridico si hanno realizzazioni sempre più numerose e varie, con lo scopo di aiutare il giurista nello svolgimento delle proprie attività.

Si trattano vari aspetti del ragionamento legale 1 : le applicazioni più frequenti si occupano delle leggi scritte 2. I ragionamenti che il giurista effettua sulle leggi sono di vario genere: con finalità analitiche egli cerca di individuare contraddizioni ed altre anomalie; con finalità applicative egli, analizzati i casi concreti e ridottili a possibili fattispecie, cerca le leggi ad esse applicabili e ne deduce le conseguenze.

Per realizzare programmi che trattano questi aspetti, occorre far comprendere al computer le leggi sulle quali si intende agire e i ragionamenti che su di esse si intende effettuare. La legge è una conoscenza espressa attraverso il linguaggio naturale e per quanto siano avanzati gli studi di linguistica computazionale, rimane la necessità di riformulare la conoscenza contenuta nel testo normativo in un qualche linguaggio formale.Page 34

È attualmente molto diffuso l'uso delle regole di produzione (if-then) per esprimere le norme; questo sia perché tale formalismo ha qualche somiglianzà con alcune modalità espressive del normatore; sia, e soprattutto, perché è un formalismo adottato da sistemi esperti che hanno avuto successo in altri campi. Si viene così a costituire una sorta di sia pur rudimentale teoria del testo normativo formalizzato, assai difforme da quello tradizionale.

Ritengo approcci di questo tipo poco efficaci e poco opportuni. Poco opportuni perché essendo la materia trattata di natura giuridica ed essendo giuristi gli (o parte degli) utenti, sarebbe, mi pare, auspicabile l'uso di formalismi non troppo alieni dalla cultura giuridica. Poco efficaci perché pensati e nati per il trattamento di conoscenze diverse da quelle giuridiche.

Queste ultime sono assai complesse, ma allo stesso tempo la secolare cultura giuridica ha elaborato tecniche efficaci di organizzazione del significato nel messaggio normativo. Esso viene veicolato tramite un linguaggio tecnico, incastonato nel linguaggio comune. Consiste di una peculiare organizzazione del testo normativo, di proposizioni (o meglio di atti illocutivi) peculiari e di termini tecnici sufficientemente definiti.

Ritengo che il formalismo più opportuno per la rappresentazione computabile di un testo normativo debba attingere da questo linguaggio tecnico del normatore. La formalizzazione di testi normativi sta quindi diffondendosi ed è perciò necessario riflettere su cosa si sta facendo e come, per evitare che si affermino tecniche discutibili 3.

Le considerazioni che seguono nascono da studi e riflessioni 4volte all'individuazione di forme di rappresentazione computabile delle norme giuridiche, per lo sviluppo di sistemi esperti nel trattamento delle norme stesse. Nel presente lavoro cercherò di presentare da una parte una rassegna di quegli elementi caratteristici del linguaggio normativo che sembrerebbe opportuno recepire nella definizione di un linguaggio formale particolarmente analitico e vicino all'originale; dall'altra un'indagine tra i formalismi predisposti nell'ambito della Intelligenza Artificiale, diversi tra di loro per vocazione espressiva. Proporrò poi alcune possibili associazioni tra particolari formalismi e particolari modalità espressive del normatore.

Chi scrive non è giurista, né linguista, ma si interesse di linguaggi formali per sistemi esperti giuridici. Pertanto l'analisi qui sviluppata è ispirata da intenti applicativi e non ha certo al pretesa di configurarsi come analisi giuridica o linguistica della norma.Page 35

@2. Verso una teoria giuridicamente e linguisticamente fondata della rappresentazione della conoscenza normativa

Volendosi qui occupare del linguaggio giuridico normativo come punto di partenza per una sua razionalizzazione (sulla quale fondare un linguaggio formale normativo) e quindi dei problemi di definizione e trasmissione del significato ad esso inerente, mi sembra utile distinguere tra ambito extratestuale (l'intero sistema normativo), ambito testuale, ambito frasale e ambito lessicale. In altre parole il messaggio normativo si organizza in primo luogo a livello di oggetti del discorso, poi a livello di frase, poi a livello di testo di legge e infine a livello di sistema normativo. Di conseguenza vi sono problemi di ambiguità inerenti al sistema normativo, ai rapporti tra le leggi (o testi normativi) che lo compongono (con i relativi strumenti giuridici: principi generali, ecc); altri inerenti al testo, alla sua struttura, alle non chiare funzioni...

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