Linguaggio giuridico e conoscenza delle norme

AutoreDaniela Tiscornia/Maria-Teresa Sagri
CaricaDirigente di ricerca presso l'ITTIG del CNR/Sagri è ricercatore presso lo stesso Istituto.
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@1. L'accesso All'informazione Normativa

Per quanto potenti ed in grado di trattare enormi masse di dati, i mezzi informatici possiedono una capacità di gestire l'informazione giuridica che deve misurarsi direttamente con la grande frammentarietà e disorganicità delle disposizioni normative, nonché con il loro rapido succedersi e stratificarsi. Questi fattori rendono il recupero dell'informazione particolarmente gravoso sia per l'operatore del diritto chiamato a rintracciare le norme da applicare alla fattispecie concreta1, sia per il cittadino non esperto interessato a conoscere la legislazione vigente.

Se è vero che esiste un dovere di ogni singolo cittadino di conoscere le norme fissate dall'ordinamento, è vero anche che corrisponde ad un preciso compito dei pubblici poteri assicurare un'adeguata divulgazione delle stesse. Considerata la dimensione sociale in cui si collocano le informazioni di fonte pubblica, garantire l'accesso ad esse significa da un lato accrescere la capacità conoscitiva dell'utente, dall'altro soddisfare anche un più generale obbligo di comunicazione che grava sulle istituzioni statali. Secondo questo profilo "l'obbligo di uniformare le condotte individuali ai comandi dell'ordinamento statale non può che fondarsi sul riconoscimento e la riconoscibilità delle norme quale integrazione dei contenuti del contratto sociale moderno"2. Page 266

Anche il legislatore italiano sembra ormai impegnato non solo a riordinare il diritto3 ma anche a renderlo facilmente e gratuitamente accessibile. Dal 2001 è stato istituito un fondo per "l'informatizzazione e la classificazione della normativa vigente al fine di facilitarne la ricerca e la consultazione gratuita da parte dei cittadini, nonché di fornire strumenti per l'attività di riordino normativo"4.

In questo ambito lo strumento informatico si inserisce come mezzo ideale per trasformare i contesti istituzionali in "società trasparenti" e permettere a chiunque, attraverso una risorsa democratica e veloce, non solo di accedere a tutte le informazioni disponibili, ma anche di superare l'oggettiva distanza materiale dalla fonte. Un utilizzo effettivo di tali risorse si lega però inscindibilmente anche con la concreta capacità dell'apparato di avvicinare il cittadino alle disposizioni senza ricorrere ad intermediazioni sia per il reperimento che per la comprensibilità delle stesse.

Come è noto, il web è stato ideato come un grande spazio di informazioni, spesso progettate per essere "mostrate" piuttosto che "comunicate"5. Ne consegue che sono disponibili grandi quantitativi di dati, nel concreto difficilmente gestibili o utilizzabili dall'utente a causa della difficoltosa interazione tra l'uomo e la macchina. Inoltre, nonostante il riordino del panorama normativo appaia un traguardo auspicabile, si deve sottolineare come per il cittadino comune non sia sufficiente recuperare la norma se questo processo non è accompagnato anche da un'adeguata comprensione del dettato normativo.

@2. Le Barriere Linguistiche

Il diritto dipende dalla sua espressione linguistica. Quasi tutta la conoscenza giuridica6 viene comunicata attraverso la sua espressione, in parte Page 267 orale, ma in larga misura scritta, ed il carattere contestuale del diritto rende necessario raggiungere la conoscenza delle norme attraverso gli strumenti linguistici. Sulla base di questa considerazione di partenza, il tema della qualità dei testi si traduce nella qualità linguistica con cui il dettato normativo è espresso, vale a dire, nella precisione terminologica, nella semplicità e nel rigore della struttura sintattica, nella coerenza della strutturazione dell'articolato e nella univocità dei connettivi sintattici fra enunciati7.

@@2.1. Il tecnicismo giuridico

Il diritto è un linguaggio settoriale. Le caratteristiche dei linguaggi tecnici sono principalmente due: in primo luogo la loro insostituibilità per lo studio di una determinata disciplina e per l'esercizio di un'attività; in secondo luogo la loro attitudine ad indicare l'appartenenza ad un gruppo di individui uniti da legami di interessi e conoscenze più stretti di quelli che intercorrono normalmente tra i membri di una comunità linguistica. Le informazioni sono quindi prodotte con un linguaggio molto distante da quello utilizzato dall'uomo della strada.

L'utente medio può relazionarsi con la risorsa informatica soltanto attra verso il linguaggio naturale, e considerata l'alta tecnicità del lessico legislativo, si generano incongruenze linguistiche tra i dati archiviati e la locuzione utilizzata per la ricerca. Ciò considerato, è necessario prioritariamente superare gli ostacoli linguistici per reperire, riconoscere e selezionare le norme; quindi occorre ricostruirne i collegamenti sistematici e recuperare i contenuti ed infine passare dal livello delle parole al livello dei significati.

@@2.2. Il multilinguismo

Nel contesto multilingue l'accesso all'informazione giuridica è legato alla necessità di recuperare l'informazione nel proprio idioma nazionale. Ciò ha stimolato lo sviluppo di strumenti idonei a superare il difficile problema della comunicabilità di dati e concetti giuridici espressi in lingue diverse e ha fatto emergere l'importanza di assicurare un'efficiente comunicazione linguistica che favorisca la necessaria osmosi tra i diversi contesti8. Page 268

In ambito comunitario tali problematiche diventano ancora più complesse, a causa del plurilinguismo istituzionale. L'ordinamento comunitario ha, infatti generato ulteriori difficoltà legate alle differenze tra i sistemi giuridici nazionali ed i moduli comunitari. Le norme comunitarie sono elaborate attraverso complessi processi di mediazione linguistica che gli operatori comunitari devono affrontare in fase di redazione; si parla infatti di un diritto 'diplomatico', 'contrattato' tra i vari operatori, per riuscire a garantire l'univocità dei significati espressi dalle differenti versioni ufficiali9. Ciò si scontra con le diversità che da sempre caratterizzano i sistemi giuridici europei (si pensi ad esempio alla dicotomia tra civil law e common law) e comporta quindi lo stratificarsi di un linguaggio europeo, spesso avulso dal linguaggio utilizzato nei testi giuridici nazionali.

Nel diritto è infatti più opportuno parlare di versioni multilingue di un testo legislativo piuttosto che di traduzioni10, in quanto i termini tecnici utilizzati in ciascun contesto non esplicitano soltanto i concetti giuridici in esso operanti, ma rispecchiano anche le profonde differenze esistenti tra i vari ordinamenti11. Una traduzione approssimativa rischia di appiattire i diversi contenuti e, anche ove sia possibile la traduzione letterale del termine, di essere fuorviante12. In altri casi le difficoltà nascono dal dover confrontare sistemi linguistici divergenti per struttura e matrici culturali13, dove anche gli stessi domini giuridici sono caratterizzati da profonde divergenze di carattere sostanziale14. Per stabilire una corrispondenza tra i termini di lingue diver- Page 269 se occorre, perciò, individuare la corrispondenza tra concetti o istituti giuridici. Nel processo di traduzione l'attenzione si sposta dal termine, espressione linguistica usata in un determinato contesto, all'analisi del significato15. Più precisamente, la traduzione giuridica mira a definire una nozione di "equivalenza funzionale" tra concetti appartenenti ai diversi ordinamenti giuridici, vale a dire un'equivalenza basata sul confronto tra due termini che, essendo descritti attraverso gli elementi costitutivi, possono in qualche modo essere messi in relazione in virtù di uno o più elementi comuni16.

@3. Le Tecnologie

In molti sistemi informativi giuridici tradizionali vengono utilizzate strutture lessicali di supporto (schemi di classificazioni, thesauri, parole chiave) che intendono migliorare la fase di reperimento. Queste risorse, pur efficaci sul singolo database, sono tuttavia non facilmente esportabili su altre raccolte di documenti ed altrettanto difficilmente mappabili fra di loro. D'altronde in Internet la collocazione fisica dei dati ha perso rilevanza, in quanto si accede all'informazione attraverso punti di accesso unificati, basati su indici di ricerca centralizzati; quindi, oltre alla armonizzazione degli standard documentari, occorrono funzioni per formulare stringhe di interrogazione che sfruttino le classificazioni dei dati collocati in banche dati eterogenee (ad es. espressi in lingue diverse), in modo da espandere la quantità e migliorare la qualità dei risultati.

In sintesi, consolidati gli strumenti per la gestione degli elementi sintattici della conoscenza, la ricerca nel settore delle Tecnologie dell'informazione ha già da alcuni anni ben chiaro che la nuova sfida è il trattamento della semantica.

Le nuove metodologie sono basate sugli sviluppi più recenti della...

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