COMUNICATO - Prime linee guida antimafia di cui all''articolo 17-quater, comma 3, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 195, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n. 26. (12A06830)

  1. Premessa.

Il presente documento di indirizzo e' volto a disciplinare le procedure di controlli antimafia sui contratti pubblici e sui successivi subappalti e subcontratti riguardanti la realizzazione degli interventi - previsti dall'art. 17-ter del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 195, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n. 26 - e destinati a superare le criticita' determinate dal sovrappopolamento del sistema carcerario nazionale, attraverso la realizzazione di nuovi istituti di pena e l'ampliamento della capienza di quelli esistenti (cd. «Piano carceri»).

In particolare, a mente dell'art. 17-quater del medesimo decreto-legge, i controlli antimafia sui contratti pubblici e sui successivi subappalti e subcontratti aventi ad oggetto i lavori, i servizi e le forniture ricomprese nel «Piano carceri» sono effettuati con l'osservanza delle linee-guida indicate da questo Comitato, anche in deroga a quanto previsto dal regolamento recato dal decreto del Presidente della Repubblica 3 giugno 1998, n. 252.

Come e' noto, in virtu' dello stato di emergenza dichiarato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 13 gennaio 2010, prorogato con successivi provvedimenti fino al 31 dicembre di quest'anno, l'attuazione del «Piano Carceri» e' stata affidata ad un commissario delegato, i cui poteri sono stati definiti, anche in deroga ad alcune normative, con le ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri del 19 marzo 2010, n. 3861 e del 13 gennaio 2012, n. 3995.

In preparazione del presente documento, si e' ritenuto opportuno assumere preventivi contatti con il commissario delegato, onde acquisire un quadro conoscitivo di sintesi circa le iniziative gia' avviate e quelle in itinere.

Gli elementi raccolti evidenziano i seguenti punti di rilievo:

il commissario delegato assolve la funzione di stazione appaltante, curando le procedure di gara e di aggiudicazione degli appalti pubblici finalizzati alla realizzazione degli interventi compresi nel «Piano carceri». In queste attivita', il commissario e' coadiuvato da soggetti attuatori;

il Piano comprende la realizzazione di quattro nuovi istituti di pena nei comprensori di Torino, Catania, Pordenone e Camerino (Macerata), e l'ampliamento di altre sedici infrastrutture;

sono stati gia' pubblicati i bandi di gara relativi all'ampliamento dei penitenziari di Milano, Parma, Vicenza, Sulmona (Aquila), Lecce, Taranto, Trapani, Siracusa;

devono ancora essere pubblicati i bandi di gara relativi all'ampliamento degli istituti di pena di: Bologna, Ferrara Bergamo, Reggio Emilia, Roma-Rebibbia, Napoli-Secondigliano, Trani, Caltagirone;

per la partecipazione alle gare, le imprese interessate devono essere in possesso di abilitazione di sicurezza di adeguato livello;

e' prevista l'attivazione di procedure espropriative per la realizzazione di nuovi istituti di pena;

i bandi di gara (sia quelli gia' pubblicati, sia quelli ancora da pubblicare) non prevedono il ricorso alla figura del general contractor;

il commissario delegato ha manifestato la disponibilita' a sottoporre uno dei progetti da realizzarsi alla sperimentazione di monitoraggio di cui al progetto C.A.P.A.C.I., previsto dalle delibere del CIPE n. 50 del 2008, n. 34 del 2009, n. 45 del 2011, da attuarsi anche secondo le indicazioni integrative e sostitutive CIPE formulate dall'apposito gruppo di lavoro C.A.P.A.C.I.;

Considerato il quadro di insieme appena descritto, sono definite nei seguenti termini - salvo modifiche e integrazioni che potranno in seguito intervenire anche alla luce di eventuali ulteriori forme di collaborazione inter-istituzionale - le linee-guida antimafia ai sensi dell'art. 17-quater del decreto-legge n. 195/2009. 2. Sistema dei controlli.

Gli indirizzi contenuti nel presente documento, si pongono in linea di continuita' con le linee-guida adottate da questo comitato nel giugno del 2005, che costituiscono tuttora un punto di riferimento di ordine generale, e con l'evoluzione delle metodologie di controllo stabilite nelle linee-guida varate in relazione ad alcune esigenze di massimo rilievo nazionale.

Ci si riferisce, nello specifico, ai quattro atti di indirizzo riguardanti la ricostruzione delle localita' dell'Abruzzo colpite dal sisma del 6 aprile 2009 (pubblicate l'8 luglio 2009, il 12 agosto e il 31 dicembre 2010, e il 25 gennaio 2012) e la realizzazione degli interventi connessi all'EXPO 2015 di Milano (pubblicate il 19 aprile 2011), nonche', da ultimo (le linee-guida approvate dal CIPE il 3 agosto 2011, pubblicate il 4 gennaio 2012).

Alla luce di cio' e considerate anche le «buone prassi» testate nei contesti appena menzionati, il comitato ritiene che i controlli si dovranno sviluppare in tre distinte fasi:

I) la fase preliminare all'avvio dei lavori, nell'ambito della quale l'attenzione viene principalmente rivolta alle aree di sedime dell'infrastruttura, attraverso una mappatura delle unita' catastali, inserite nel piano particellare di esproprio. Tale attivita' e' finalizzata a verificare i «passaggi di proprieta'» verificatisi nel biennio precedente;

II) la fase di definizione del piano degli affidamenti, a valle dell'individuazione del soggetto aggiudicatario, con conseguente definizione della filiera degli operatori che intervengono a qualsivoglia titolo nel ciclo realizzativo dell'opera;

III) la fase di cantierizzazione dell'opera. In tale fase - oltre a quanto previsto nello schema di protocollo di cui si dira' in seguito, contenente previsioni anche in tema di monitoraggi del reclutamento della manodopera - troveranno applicazione la direttiva del Ministro dell'interno del 23 giugno 2010, nonche' le disposizioni dell'art. 12, comma 4, del decreto del Presidente della Repubblica n. 252/1998 riguardanti lo screening preventivo delle imprese operanti nei «settori sensibili» e quelle recate dal decreto del Presidente della Repubblica n. 150/2010 concernenti gli accessi ai cantieri, da effettuarsi secondo le particolari modalita' su cui ci si soffermera' a breve. Cio', in particolare, fino a quando non risulteranno costituite e saranno operative le «white list» per le categorie previste dall'art. 17-quater del decreto-legge n. 195/2009 in relazione all'individuazione di soggetti economici non soggetti a rischio di inquinamento mafioso. 3. Controlli nella fase preliminare all'avvio dei lavori.

La prima fase dei controlli e' orientata a verificare eventuali ingerenze mafiose nei passaggi di proprieta' delle aree interessate dagli espropri finalizzati alla realizzazione dei nuovi istituti di pena.

A tal fine, il commissario delegato, quale stazione appaltante, fornira' alla prefettura territorialmente competente, il piano particellare d'esproprio per le conseguenti verifiche.

Il piano sara' trasmesso, a cura dello stesso commissario, anche a questo comitato che lo partecipera' alla Direzione nazionale antimafia per gli aspetti di interesse.

In un'ottica tesa a garantire la massima trasparenza delle procedure ablatorie, il commissario - quale autorita' competente ad eseguire gli espropri a mente dell'art. 17-ter del ripetuto decreto-legge n. 195/2009 - indichera' alla prefettura i criteri di massima sulla base dei quali intende parametrare la misura dell'indennizzo, impegnandosi a segnalare eventuali circostanze legate all'andamento del mercato immobiliare o altri fattori che in sede di negoziazione possono giustificare lo scostamento dai predetti criteri.

Resta, naturalmente, fermo l'obbligo di denuncia all'autorita' giudiziaria di eventuali fatti di reato che riguardino o siano intervenuti nel corso delle suddette attivita' espropriative.

In un'ottica di leale collaborazione tra istituzioni...

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