Metodologie legimatiche per l'implementazione di una grammatica normativa

AutorePietro Mercatali, Francesco Romano
CaricaRicercatore presso l'Istituto di Teoria e Tecniche dell'Informazione Giuridica del CNR/Titolare di una borsa di studio presso lo stesso istituto.
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@1. Finalità e presupposti

La farraginosità del sistema giuridico è un ostacolo, tutt'altro che secondario, all'evoluzione di molte società, nelle quali si sono dilatati a dismisura i tempi (e quindi i costi) per l'ottenimento di una qualsiasi decisione rilevante per il cittadino, da parte dei sistemi giudiziario e amministrativo.

Presupposto a qualsiasi proposta e intervento per il superamento di tale immobilismo è l'accessibilità e la circolazione dei dati pubblici, in particolare di quelli normativi.

Sono note le molteplici attività e le ingenti risorse investite dalle politiche di e-government di molti Paesi, per rendere le tecnologie informatiche e telematiche un potente strumento al servizio di tali obiettivi. Page 44

L'esigenza propedeutica a tale sforzo è di disporre di linguaggi standard, che le macchine siano in grado di "comprendere" e trattare. Al tempo stesso è però indispensabile conciliare l'impiego di tali linguaggi per il dialogo uomo-macchina, con l'accesso e la fruizione dell'informazione da parte dei cittadini. L'accesso e la fruizione di massa dei dati pubblici, pur veicolati dalle macchine, non possono realizzarsi con linguaggi artificiali, ma solo con formati comunicativi non specialistici come il linguaggio naturale.

Il trattamento e il riconoscimento automatico del linguaggio naturale, appare assumere un ruolo fondamentale in tale interazione uomo-macchina-uomo.

Per la comunicazione delle fonti normative tramite Internet, le istituzioni parlamentari e governative di molti Paesi1 hanno avviato un processo di conversione dei loro "giacimenti" in un formato standard per facilitare la ricerca e visualizzazione dei testi.

Il linguaggio di marcatura XML sembra essere lo strumento deputato a raggiungere lo scopo. Tale linguaggio, infatti, coniugando la sua duplice natura di linguaggio di marcatura e di standard WEB, può costituire il terreno comune sia degli interventi "a monte", cioè sul drafting legislativo, sia di quelli "a valle" che concernono la pubblicazione dei testi e l'individuazione di strumenti per l'accesso all'informazione legislativa2.

Per l'adozione di tale linguaggio come standard e soprattutto, per la conversione dei testi normativi vigenti in tale formato è necessaria, a nostro avviso, l'interazione di due fattori.

A) Definizione e promozione di un linguaggio normativo "controllato". La legistica o tecnica legislativa ha introdotto elementi univoci e ricorrenti nei testi normativi, per cui si può identificare nel linguaggio normativo un linguaggio più controllato rispetto a quello comune. Si sono infatti adottate specifiche norme di ortografia, lessico, sintassi, stile e struttu- Page 45 ra per la stesura dei testi legislativi. Una raccolta di tali regole è contenuta in una circolare3 del 2001 emanata dai Presidenti del Consiglio, Camera e Senato ed adottata da Governo e Parlamento. La circolare ne aggiorna una precedente del 19864. Pressoché tutte le regioni, per la redazione dei loro atti normativi, hanno adottato il Manuale "Regole e suggerimenti per la redazione dei testi normativi" compilato nel 1991 e aggiornato nel 2002, raccolta quasi coincidente con quella statale.

Tali regole sono applicate e rispettate nella redazione dei testi normativi d'emanazione statale e regionale a partire dalla fine degli anni ottanta. Sfogliando i documenti normativi, non si può dire che tale applicazione sia stata, fino ad oggi, rigorosa ed uniforme da parte di tutti i produttori di norme. Tuttavia, alcune analisi su testi a campione hanno verificato una crescente diffusione delle regole di tecnica legislativa5.

B) Utilizzo di strumenti per il riconoscimento del linguaggio naturale È intuitivo che la presenza di regole condivise agevola la definizione di modelli testuali. È altrettanto evidente che tale modellizzazione facilita il riconoscimento automatico di strutture dei testi normativi e la relativa marcatura secondo gli standard XML. Tale marcatura sarà infatti difficilmente ottenibile dal redattore dei testi normativi in quanto estranea ai compiti e alle finalità della sua attività. Se attuata da altri operatori con interventi successivi potrà provocare una dilatazione, spesso insostenibile, nei tempi e costi di costruzione e gestione di basi di conoscenza normative, strutturate secondo gli standard XML. Page 46

Proprio dalla prospettiva d'implementazione di un parsing efficiente per il riconoscimento automatico di strutture dei testi normativi e la successiva marcatura e conversione di tali testi in formato XML, prende avvio l'indagine che qui presentiamo.

@2. Il metodo

Si può suddividere il percorso metodologico disegnato per tale indagine, nelle seguenti fasi:

  1. individuazione dello strumento tecnico per l'implementazione del parser e per l'estrazione delle informazioni;

  2. individuazione e descrizione di modelli, in base a regole giuridiche;

  3. individuazione e descrizione di strutture testuali che esprimono i modelli giuridici definiti;

  4. scelta del campione di testi normativi da analizzare, compilazione della grammatica secondo la sintassi del parser prescelte analisi automatica del campione.

    Nei paragrafi successivi cercheremo di definire e descrivere tali fasi.

    @@2.1. Individuazione dello strumento tecnico per l'implementazione del parser e l'estrazione delle informazioni

    Lo strumento adeguato al riconoscimento e alla marcatura di strutture del testo normativo è stato individuato in Sophia 2.1 sistema di parsing che si avvale della metodologia ad automi a stati finiti e finite state transducer: software flessibile e configurabile che consente la formalizzazione di regole e modelli specifici (già definiti o in corso di definizione).

    In particolare con il software suddetto si opera secondo le fasi seguenti: - normalizzazione del testo in ingresso, marcando adeguatamente tutte quelle strutture e quei segmenti testuali riconoscibili sulla base dei caratteri, ovvero senza ricorso a consultazione del lessico-dizionario;

    - analisi lessicale (attribuzione della categoria sintattica) e morfologica (tratti di flessione) del testo in ingresso; - disambiguazione della categoria sintattica delle parole (Part of Speech Tagging); - analisi sintattica parziale (denominata chunking), tesa ad identificare i gruppi sintattici minimi presenti nel testo in ingresso e a P. Mercatali, F. Romano / Metodologie legimatiche per l'implementazione ... Page 47 raggrupparli in costituenti; - analisi semantica e identificazione delle strutture concettuali rilevanti nel testo d'ingresso;

    - conversione del documento analizzato dal formato originario (Microsoft Word, HTML, RTF, txt, ecc.) in formato XML, secondo la DTD stabilita.

    @@2.2. Individuazione e descrizione di modelli in base a regole giuridiche

    L'applicazione di un dispositivo di parsing come quello descritto, richiede la scrittura di un set di regole per l'individuazione nei testi, di strutture linguistiche portatrici dell'informazione che si vuole estrarre. Si può parlare di compilazione di una grammatica specifica del dominio o del corpus di testi da analizzare.

    La grammatica è composta da un insieme di modelli che definiscono le strutture linguistiche; a loro volta i modelli comprendono una o più regole che rappresentano una struttura linguistica e che vengono successivamente compilate secondo la sintassi del parser per l'analisi del testo e l'estrazione delle informazioni.

    La linguistica computazionale indica come metodo più efficace per la costruzione della grammatica, l'estrazione dell'insieme di regole e modelli da un corpus di testi direttamente connessi con il dominio da trattare6. In altre parole si cerca di ricostruire regole e modelli a posteriori, estraendo esempi di strutture linguistiche e classificandoli in base a valutazioni di tipo linguistico, logico, statistico, ecc.

    L'applicazione aprioristica di tale metodica ai testi normativi, trascura però la specificità della natura e della funzione di tali testi.

    Il testo normativo ha, per definizione, funzione prescrittiva, in altre parole incide sui comportamenti e lo status del destinatario, che non può sottrarsi a tale funzione.

    Da questa primaria funzione deriva la necessità di comunicare con precisione e chiarezza la regola giuridica ed in virtù di tale necessità, si richie- Page 48 de (in base allo stesso principio di rappresentenza democratica, che legittima e al tempo stesso vincola colui che produce gli atti normativi, cioè il legislatore), che il testo normativo risponda ad un insieme di regole che sovrastanno e contemporaneamente affiancano, integrano, a volte modificano le regole di composizione di un qualsiasi testo in linguaggio comune (nel nostro caso l'italiano).

    Tali regole si possono definire come regole giuridiche; la categoria è ampia e variegata; comprende al suo interno regole con una forza prescrittiva, che varia, in base alla fonte da cui provengono, a chi ne sono i destinatari, alle sanzioni che le corredano, ecc. Ad esempio, come vedremo, è la stessa Costituzione (che ha il rango più elevato tra le regole normative) a determinare che la delega legislativa debba contenere un termine7 entro il quale il Governo è tenuto ad emanare le norme oggetto di delega.

    Si può stabilire una "graduatoria" della prescrittività di tali regole, partendo dalle fonti normative che, a loro volta, hanno diversi gradi di cogenza, sulla base di quella che viene definita, appunto, gerarchia delle fonti8.

    Circa altre regole si discute se abbiano o meno valore normativo generale; tra queste vi sono le Circolari ministeriali o di altre autorità pubbli- Page 49 che (ad esempio dei presidenti del Parlamento); esse sono comunque senza dubbio regole giuridiche ed hanno forza prescrittiva nei confronti dei dipendenti di quel ministero o ente pubblico, essendo comunque atti amministrativi. Con tale tipologia di atto sono emanate, di solito, le regole di scrittura dei testi normativi, che qui assumono particolare...

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