LEGGE 1 aprile 2021, n. 46 - Delega al Governo per riordinare, semplificare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l'assegno unico e universale. (21G00057)

La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Promulga

la seguente legge:

Art. 1

Oggetto della delega e principi e criteri direttivi generali

1. Al fine di favorire la natalita', di sostenere la genitorialita' e di promuovere l'occupazione, in particolare femminile, il Governo e' delegato ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, su proposta del Ministro con delega per la famiglia, del Ministro del lavoro e delle politiche sociali e del Ministro dell'economia e delle finanze, sentita la Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, uno o piu' decreti legislativi volti a riordinare, semplificare e potenziare, anche in via progressiva, le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l'assegno unico e universale. Tale assegno, basato sul principio universalistico, costituisce un beneficio economico attribuito progressivamente a tutti i nuclei familiari con figli a carico nell'ambito delle risorse disponibili ai sensi dell'articolo 3. A tale fine, i criteri per l'assegnazione del beneficio indicati all'articolo 2, comma 1, lettere a), b), c) e d), sono applicati anche in modo progressivo e graduale in relazione alle predette risorse.

2. Oltre ai principi e criteri direttivi specifici di cui all'articolo 2, i decreti legislativi di cui al comma 1 osservano i seguenti principi e criteri direttivi generali:

a) l'accesso all'assegno di cui al comma 1 e' assicurato per ogni figlio a carico con criteri di universalita' e progressivita', nei limiti stabiliti dalla presente legge

b) l'ammontare dell'assegno di cui al comma 1 e' modulato sulla base della condizione economica del nucleo familiare, come individuata attraverso l'indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) o sue componenti, tenendo conto dell'eta' dei figli a carico e dei possibili effetti di disincentivo al lavoro per il secondo percettore di reddito nel nucleo familiare

c) ai fini dell'accesso e per il calcolo delle prestazioni sociali agevolate diverse dall'assegno di cui al comma 1, il computo di quest'ultimo puo' essere differenziato nell'ambito dell'ISEE fino al suo eventuale azzeramento

d) l'assegno di cui al comma 1 e' pienamente compatibile con la fruizione del reddito di cittadinanza, di cui all'articolo 1 del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2019, n. 26, ed e' corrisposto congiuntamente ad esso con le modalita' di erogazione del reddito di cittadinanza. Nella determinazione dell'ammontare complessivo si tiene eventualmente conto della quota del beneficio economico del reddito di cittadinanza attribuibile ai componenti di minore eta' presenti nel nucleo familiare, sulla base di parametri della scala di equivalenza di cui all'articolo 2, comma 4, del decreto-legge n. 4 del 2019

e) l'assegno di cui al comma 1 non e' considerato per la richiesta e per il calcolo delle prestazioni sociali agevolate, dei trattamenti assistenziali e di altri benefici e prestazioni sociali previsti da altre norme in favore dei figli con disabilita'. Le borse di lavoro volte all'inclusione o all'avvicinamento in attivita' lavorative di persone con disabilita' non sono considerate ai fini dell'accesso all'assegno e per il calcolo di esso

f) l'assegno di cui al comma 1 e' ripartito in pari misura tra i genitori ovvero, in loro assenza, e' assegnato a chi esercita la responsabilita' genitoriale. In caso di separazione legale ed effettiva o di annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio, l'assegno spetta, in mancanza di accordo, al genitore affidatario. Nel caso di affidamento congiunto o condiviso l'assegno, in mancanza di accordo, e' ripartito in pari misura tra i genitori

g) l'assegno di cui al comma 1 e' concesso nella forma di credito d'imposta ovvero di erogazione mensile di una somma in denaro

h) l'assegno di cui al comma 1 e' pienamente compatibile con la fruizione di eventuali altre misure in denaro a favore dei figli a carico erogate dalle regioni, dalle province autonome di Trento e di Bolzano e dagli enti locali

i) e' istituito un organismo aperto alla partecipazione delle associazioni familiari maggiormente rappresentative, al fine di monitorare l'attuazione e verificare l'impatto dell'assegno di cui al comma 1. Dall'istituzione e dal funzionamento del predetto organismo non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Ai suoi componenti non spettano compensi, gettoni di presenza, rimborsi di spese o altri emolumenti comunque denominati.

3. Al momento della registrazione della nascita, l'ufficiale dello stato civile informa le famiglie sul beneficio previsto dalla presente legge, ai sensi dell'articolo 1, comma 1, lettera h), della legge 7 agosto 2015, n. 124. Alle attivita' previste dal presente comma si provvede nell'ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

N O T E

Avvertenza:

Il testo delle note qui pubblicato e' stato redatto

dall'amministrazione competente per materia ai sensi

dell'art. 10, comma 3 del testo unico delle disposizioni

sulla promulgazione delle leggi, sull'emanazione dei

decreti del Presidente della Repubblica e sulle

pubblicazioni ufficiali della Repubblica italiana,

approvato con decreto del Presidente della Repubblica 28

dicembre 1985, n. 1092, al solo fine di facilitare la

lettura delle disposizioni di legge modificate o alle quali

e' operato il rinvio. Restano invariati il valore e

l'efficacia degli atti legislativi qui trascritti.

Note all'art. 1:

- Si riporta il testo dell'art. 8 del decreto

legislativo 28 agosto 1997, n. 281 (Definizione ed

ampliamento delle attribuzioni della Conferenza permanente

per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province

autonome di Trento e Bolzano ed unificazione, per le

materie ed i compiti di interesse comune delle regioni,

delle province e dei comuni, con la Conferenza Stato -

citta' ed autonomie locali):

Art. 8 (Conferenza Stato - citta' ed autonomie

locali e Conferenza unificata). - 1. La Conferenza Stato -

citta' ed autonomie locali e' unificata per le materie ed i

compiti di interesse comune delle regioni, delle province,

dei comuni e delle comunita' montane, con la Conferenza

Stato - regioni.

2. La Conferenza Stato - citta' ed autonomie locali e'

presieduta dal Presidente del Consiglio dei Ministri o, per

sua delega, dal Ministro dell'interno o dal Ministro per

gli affari regionali

ne fanno parte altresi' il Ministro

del tesoro e del bilancio e della programmazione economica,

il Ministro delle finanze, il Ministro dei lavori pubblici,

il Ministro della sanita', il presidente dell'Associazione

nazionale dei comuni d'Italia - ANCI, il presidente

dell'Unione province d'Italia - UPI ed il presidente

dell'Unione nazionale comuni, comunita' ed enti montani -

UNCEM. Ne fanno parte inoltre quattordici sindaci designati

dall'ANCI e sei presidenti di provincia designati dall'UPI.

Dei quattordici sindaci designati dall'ANCI cinque

rappresentano le citta' individuate dall'articolo 17 della

legge 8 giugno 1990, n. 142. Alle riunioni possono essere

invitati altri membri del Governo, nonche' rappresentanti

di amministrazioni statali, locali o di enti pubblici.

3. La Conferenza Stato - citta' ed autonomie locali e'

convocata almeno ogni tre mesi, e comunque in tutti i casi

il presidente ne ravvisi la necessita' o qualora ne faccia

richiesta il presidente dell'ANCI, dell'UPI o dell'UNCEM.

4. La Conferenza unificata di cui al comma 1 e'

convocata dal Presidente del Consiglio dei Ministri. Le

sedute sono presiedute dal Presidente del Consiglio dei

Ministri o, su sua delega, dal Ministro per gli affari

regionali o, se tale incarico non e' conferito, dal

Ministro dell'interno.

.

- Si riporta il testo dell'art. 1 e dell'art. 2, comma

4, del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito con

modificazioni, dalla legge 28 marzo 2019, n. 26, recante

Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza

e di pensioni

, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 28

gennaio 2019, n. 245:

Art. 1 (Reddito di cittadinanza) - 1. E' istituito,

a decorrere dal mese di aprile 2019, il Reddito di

cittadinanza, di seguito denominato «Rdc», quale misura

fondamentale di politica attiva del lavoro a garanzia del

diritto al lavoro, di contrasto alla poverta', alla

disuguaglianza e all'esclusione sociale, nonche' diretta a

favorire il diritto all'informazione, all'istruzione, alla

formazione e alla cultura attraverso politiche volte al

sostegno economico e all'inserimento sociale dei soggetti a

rischio di emarginazione nella societa' e nel mondo del

lavoro. Il Rdc costituisce livello essenziale delle

prestazioni nei limiti delle risorse disponibili.

2. Per i nuclei familiari composti esclusivamente da

uno o piu' componenti di eta' pari o superiore a 67 anni,

adeguata agli incrementi della speranza di vita di cui

all'art. 12 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78,

convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010,

n. 122, il Rdc assume la denominazione di Pensione di

cittadinanza quale misura di contrasto alla poverta' delle

persone anziane. I requisiti per l'accesso e le regole di

definizione del beneficio economico, nonche' le procedure

per la gestione dello stesso, sono le medesime del Rdc,

salvo dove diversamente specificato. In caso di nuclei gia'

beneficiari del Rdc, la Pensione di cittadinanza decorre

dal mese successivo a quello del compimento del

sessantasettesimo anno di eta' del componente del nucleo

piu' giovane, come adeguato ai sensi del primo periodo.

Art. 2. (Beneficiari)

(Omissis).

4. Il parametro della scala di equivalenza, di cui al

comma 1, lettera b), numero 4), e' pari ad 1 per il primo

componente del nucleo familiare ed e' incrementato di 0,4

per ogni ulteriore componente di eta' maggiore di anni 18 e

di 0,2 per...

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