L'offerta formativa e la ricerca

AutoreChiara Oldani
Pagine95-106

Page 95

@1. La formazione, il capitale umano, la crescita

Nel nostro paese la formazione e l’educazione sono in gran parte gestiti dallo stato, coerentemente con la sua struttura e organizzazione interna. L’art. 9 della Costituzione recita che “La repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica” ma non si fa menzione alcuna della formazione degli italiani; tale carenza si ritrova anche nella normativa costituzionale relativa alla scuola, atteso che in quest’ultima parimenti non si menziona mai la “formazione”, ma solo l’educazione dei cittadini.

In ambito pedagogico la formazione individua un processo complesso di trasferimento di contenuti e metodi per fare acquisire alle persone livelli intellettuali, culturali, emotivi e spirituali sempre maggiori; essa realizza un percorso dialettico tra docente e discente nel quale si attua un trasferimento non solo di contenuti conoscitivi, bensì di modi di pensare. In tale contesto la formazione si congiunge alla ricerca, che ne supporta lo sviluppo e la pone a fondamento del processo evolutivo del capitale umano, ricchezza fondamentale di uno stato e leva importantissima per le generazioni future. sul piano delle concretezze la formazione crea opportunità di crescita e genera, in maniera endogena, un aumento del benessere, così come si evince dall’ampio utilizzato di tale associazione nei modelli macroeconomici che spiegano lo sviluppo (il più delle volte trascurati dalla classe politica al governo). Ciò assume specifico rilievo in una società, come l’attuale, fortemente orientata ai servizi; sì come è dato desumere dal caso italiano, nel quale circa il 70% del prodotto interno lordo nazionale risulta realizzato nel settore terziario.

Per lo sviluppo del capitale umano appare essenziale che la formazione costituisca un obiettivo primario dell’agenda di qualsiasi governo,

Page 96

nell’attuazione del quale divengono necessari investimenti continui da realizzare con chiarezza in un’ottica di lungo periodo. L’oggetto di tali investimenti dovrebbe identificarsi sia nelle infrastrutture materiali e virtuali materiali, sia nel personale destinato a svolgere compiti formativi. sul piano metodologico l’individuazione degli obiettivi formativi di lungo periodo va effettuata mediante valutazioni qualitative che tengano conto del contesto sociopolitico di riferimento. un esempio virtuoso di ricorso a tale metodo si rinviene, nel passato, nell’esperienza inglese; ed invero gli obiettivi formativi nell’Inghilterra del 1700 si identificavano con la formazione tecnica di base, mentre nel 1800 (alla luce dei mutamenti intercorsi) tali obiettivi risultavano preordinati ad una formazione più avanzata e professionale. Attualmente, un esempio di “efficienza” nel processo di aggiornamento degli obiettivi formativi è quello cinese, nel quale il Partito del Popolo ogni cinque anni rivede le politiche formative e riadatta i programmi scolastici a tutti i livelli.

Ciò posto, risulta palese che nelle riforme del sistema educativo italiano degli ultimi anni sono stati assenti i due presupposti fondamentali per garantire un sistema educativo all’avanguardia: investimenti e obiettivi di lungo periodo. La formazione, finalità essenziale di ogni sistema scolastico, si è persa nei meandri della burocrazia ed è stata svilita dai tagli di bilancio che hanno progressivamente ridotto le risorse disponibili; orientamento che, evidentemente, trova spiegazione nella limitata valenza (in termini elettorali) del peso politico di tali investimenti. Ciò, con ovvie ricadute (anche se non immediatamente percepibili) sui livelli generali di benessere, in pieno contrasto con gli insegnamenti della politica economica e del ruolo pregnante che in essa è ascritto alla formazione, strumento che dovrebbe essere favorito e sostenuto; sicché, è lecito attendersi che questo trend porterà la formazione italiana verso una realtà non adeguata a danno delle future generazioni.

@2. Il costo della formazione

Nell’affrontare la questione dell’educazione e del suo costo, nota dolente in anni come questi di crisi, si fa riferimento in maniera generica a concetti vaghi come «costo per studente», «costo complessivo del personale», «investimenti», senza individuare in maniera precisa il peso delle specifiche componenti. Chi si ciba di numeri come gli eco-

Page 97

nomisti sa...

Per continuare a leggere

RICHIEDI UNA PROVA

VLEX uses login cookies to provide you with a better browsing experience. If you click on 'Accept' or continue browsing this site we consider that you accept our cookie policy. ACCEPT