L'iniziativa dell'intervento dal «basso»

AutoreElena Proietti
Occupazione dell'autoreDoctora Investigadora del Grupo de investigación Turismo, Ordenación del Territorio y Medio Ambiente (TOTMA) Universidad de Las Palmas de Gran Canaria
Pagine129-199
129
CAPITOLO 3
L’INIZIATIVA DELL’INTERVENTO
DAL «BASSO»
3.1. S    :  
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BASSO
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Lo sviluppo dell’energia rinnovabile, come già approfondito nella
presente trattazione, appare esser legato soprattutto a scelte di tipo
statale che si impongono, nella maggior parte dei casi, sulle iniziative di
tipo regionale o locale.
Del resto, infatti, la regolazione di diritti che devono esser garantiti
su tutto il territorio nazionale non può prescindere, almeno per quanto
attiene alla regolazione dei livelli minimi essenziali degli stessi diritti, da
una normazione uniforme e omogenea che permetta a ogni individuo di
essere protetto e posto in condizione di godere dei diritti a lui spettanti.
Tra tutti, le scelte di politica sovranazionale non possono che essere
filtrate, in un primo momento, dalla competenza dello Stato centrale.
Solitamente, quindi, la competenza legislativa e amministrativa di
materie aventi ad oggetti diritti fondamentali quali, ad esempio, l’energia
o l’ambiente, viene attribuita a livello costituzionale in primis al potere
nazionale, al fine di garantire una tutela uniforme su tutto il territorio
rispetto a poteri di tipo regionale o locale che possono subentrare, in un
momento successivo, nell’adeguamento e nella esecuzione, anche più
stringente, degli impegni statali.
130 Elena Proietti
Tuttavia, sebbene la materia della regolazione e sviluppo delle
energie rinnovabili stia assumendo una crescente importanza sia in
ambito internazionale che comunitario, per alcuni Stati le questioni
economiche e i rapporti politici con altri Stati non possono che restare
al centro dell’attenzione principale delle proprie politiche 284, mentre i
rapporti IPCC e gli studi scientifici maggioritari continuano a far luce
sul reale e già esistente problema ambientale, causato dall’aggravarsi
del cambiamento climatico terreste 285, che, in alcune zone del mondo,
284 GUELLA, F., “Modelli di disciplina delle energie rinnovabili a livello sovrastatale.
Dagli obiettivi programmatici del diritto internazionale alla regolamentazione ‘dettagliata’
nell’integrazione europea”, cit., p. 29 e ss.: «La considerazione del valore positivo sotteso
alle energie da fonti rinnovabili è evidente nelle scelte svolte a più livelli di governo e si
traduce in strumenti normativi variamente coordinati, dal livello internazionale a quello
locale. Tale valore positivo di partenza impone quindi di sottolineare lo scopo comune
delle misure normative analizzate, quale base per un’analisi sistematica delle stesse; dalla
natura particolare delle energie da fonti rinnovabili deriva infatti la loro specialità di
regolamentazione rispetto alla comune disciplina sovranazionale del settore dell’energia.
Un simile “eccezionalismo” della disciplina delle energie rinnovabili si spiega sulla base dei
bilanciamenti che queste possono venire a determinare nelle scelte politiche, normative
ed amministrative, coinvolgendo una pluralità di valori compresenti; in particolare, tra le
molteplici ragioni sottese alla volontà politica di promozione dello sfruttamento di queste
tipologie di fonti energetiche la principale è individuabile nella strumentalità del detto
sfruttamento a garantire un approvvigionamento energetico ecologicamente sostenibile.
(…) L’interesse giustificativo delle misure di sostegno al comparto delle energie
rinnovabili ha quindi senz’altro natura complessa, potendo rappresentare una politica
di conciliazione di valori normalmente contrapposti, quali sviluppo e ambiente. Accanto
alla rilevanza formale delle direttive europee in materia, derivante dalla loro strumentalità
a ridurre le emissioni di gas a effetto serra (…) l’esigenza promozionale assume così
anche un autonomo rilievo sostanziale nell’ambito delle scelte relative alle competenze
nei settori ambientale ed energia, a tutti i livelli di governo. In altri termini, gli strumenti
normativi adottati non sono soltanto necessari per adempiere ad un’obbligazione
internazionalmente assunta, ma determinano anche un equilibrio nella ponderazione
degli interessi sottesi a due ambiti competenziali fondamentali (energia e ambiente), le
cui esigenze di promozione e di sviluppo si trovano ad essere storicamente in fisiologico
conflitto tra loro».
285 Secondo IPCC, 2013: Climate Change 2013: The Physical Science Basis, cit.,
disponible al seguente indirizzo: https://www.ipcc.ch/assessment-report/ar5/ (consultato
il 31.07.2020): «Le emissioni cumulative di CO2 determinano principalmente il
riscaldamento superficiale medio globale per la fine del XXI secolo e oltre. La maggior
parte degli aspetti del cambiamento climatico perdureranno per parecchi secoli anche
se le emissioni di CO2 saranno fermate. Questo comporta un sostanziale impegno
multisecolare per il cambiamento climatico, causato dalle emissioni di CO2 passate,
presenti e future».
Energie rinnovabili & diritti umani: Verso un nuovo futuro 131
ha già comportato migrazioni di massa o eventi piuttosto gravi quanto
inaspettati 286.
Una delle analisi più conosciute e complete sugli scenari futuri del
nostro Pianeta è stata elaborata dal giornalista e attivista britannico Mark
Lina, il quale, nel suo libro Sei Gradi, riporta i cambiamenti concreti
sia territoriali che climatici che l’aumento della temperatura terrestre
causerà 287.
Per ogni grado, l’autore racconta le problematiche che dovranno
esser affrontate, dimostrandosi un precursore di quegli impegni che
vedono attualmente coinvolte le politiche degli Stati.
Nello specifico, infatti, se la temperatura terrestre si alzasse di
un solo grado in più, ciò comporterebbe la scomparsa dei ghiacciai e
di buona parte delle barriere coralline. Con un aumento di tre gradi
si giungerebbe alla distruzione totale della foresta amazzonica in
seguito a incendi e siccità, mentre in Europa si giungerebbe alle stesse
temperature ora presenti in Medio Oriente o in Nord Africa. Cinque
gradi al di sopra della temperatura attuale causerebbero la migrazione
in massa di milioni di persone impossibilitate a vivere nelle aree in
cui vivevano, fino alla scomparsa di quasi tutte le forme di vita al
sopraggiungere di un aumento della temperatura a 6 gradi.
Per comprendere la gravità della situazione, se ciò non fosse
sufficiente, l’autore ipotizza l’abbassamento della temperatura terrestre
di 6 gradi dimostrando che, in tal caso, si tornerebbe a un periodo di
era glaciale nella quale nessuna forma vivente potrebbe sopravvivere a
temperature tanto basse.
La conferma di questi dati ha comportato un allarme generale a
livello mondiale che, tuttavia, non è riuscito ancora a vincolare a livello
giuridico tutti gli Stati con una disciplina normativa che non conceda
più proroghe come, al contrario, è già accaduto con il Protocollo di
Kyoto 288.
286 ROBINSON, M., Why climate change is a threat to human rights, cit., minuto 5:17.
287 LYNAS, M., Sei gradi. La sconvolgente verità sul riscaldamento globale, Fazi, Roma, 2008.
288 Per un approfondimento sul tema, si veda TONOLETTI, B., “Da Kyoto a
Durban. Il cambiamento climatico nel quadro internazionale”, cit., pp. 25-57; secondo
GUELLA, F., “Modelli di disciplina delle energie rinnovabili a livello sovrastatale. Dagli
obiettivi programmatici del diritto internazionale alla regolamentazione “dettagliata”
nell’integrazione europea”, cit., pp. 27-39, la considerazione del valore positivo sotteso
alle energie da fonti rinnovabili è evidente «nelle scelte svolte a più livelli di governo

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