L'evoluzione storica

AutoreLuigi Tramontano
Pagine17-31
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L’EVOLUZIONE STORICA
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La nascita della CECA
La Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA) fu crea-
ta col Trattato di Parigi del 18 aprile 1951 su iniziativa dei politici
francesi Jean Monnet e Robert Schuman, in attuazione della propo-
sta, contenuta nella “dichiarazione Schuman” del 9 maggio 1950, di
mettere l’intera produzione francese e tedesca del carbone e dell’ac-
ciaio sotto una comune Alta autorità”, nel quadro di un’organizzazio-
ne alla quale potessero aderire anche gli altri paesi europei.
La scelta del settore carbo-siderurgico era giustif‌icata da molteplici
fattori: in primo luogo la posizione dei principali giacimenti delle ri-
sorse, situati nel bacino della Ruhr, dell’Alsazia e della Lorena, zone
di conf‌ine, oggetto di una lunga contesa e di numerosi scontri bellici
verif‌icatesi in passato. Inoltre l’oggetto dell’accordo rappresentava
una risorsa fondamentale per la produzione di armamenti e materiale
bellico, e la gestione in comune della relativa fabbricazione avrebbe
impedito un riarmo segreto a entrambe le nazioni coinvolte.
Per la prima volta nel corso della storia, si cercava di realizzare
un’organizzazione cui gli Stati aderenti avrebbero ceduto parte della
propria sovranità, sebbene in un settore limitato e def‌inito, e che
avrebbe gestito in modo autonomo la politica comune del settore.
Da tale specif‌icità nasce la struttura della comunità come organismo
sovranazionale, ovvero posto al di sopra dei singoli stati.
Alla proposta aderirono sei paesi: Belgio, Francia, Germania Occi-
dentale, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi ed entrò in vigore il 23 lu-
glio 1952.
Il trattato instaurò un mercato comune del carbone e dell’acciaio;
l’operazione fu realizzata sopprimendo i diritti di dogana e le re-
strizioni quantitative che rappresentavano un disincentivo alla libera
circolazione delle merci; furono soppresse parimenti tutte le misure
discriminatorie, sovvenzioni o sostegni f‌inanziari che erano accorda-
ti ed elargiti dai vari stati alle produzioni nazionali.
Il principio di libera concorrenza permetteva il mantenimento dei
prezzi ad un livello minimo, garantendo, al contempo, agli stati il
controllo sugli approvvigionamenti.
CECA

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