L'amministrazione controllata

• Autore: Stefania Biscione - Roberta Pessetti
• Pagine: 191-194

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L’AMMINISTRAZIONE CONTROLLATA

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Nozione

L’amministrazione controllata era uno strumento concesso all’im-

prenditore in temporanea dif‌f‌icoltà di adempiere alle obbligazioni

contratte (e non, dunque, in stato di insolvenza), al f‌ine di prevenire

lo stato d’insolvenza e, pertanto, il conseguente fallimento, sulla base

di concrete possibilità di risanare l’impresa.

In tal modo, quindi, per un periodo non superiore a due anni, si con-

cedeva all’imprenditore una dilazione per l’estinzione dei debiti

contratti, mentre l’attività aziendale proseguiva sotto il controllo di

un commissario e la direzione del giudice.

A dif‌ferenza delle altre procedure, quali il fallimento e la liquidazione

coatta amministrativa (di cui si dirà infra), dirette alla liquidazione

dei beni facenti parte del complesso aziendale per il soddisfacimento

dei creditori, e il concordato preventivo, diretto sempre al soddisfa-

cimento dei creditori, seppure mediante un piano di ristrutturazione,

l’amministrazione controllata aveva lo scopo di salvaguardare l’atti-

vità aziendale e favorirne il risanamento così da consentire all’im-

prenditore il soddisfacimento delle obbligazioni contratte.

Tale procedura è stata abrogata dalla riforma del diritto fallimentare

di cui al D.Lgs. n. 5/2006 a decorrere dal 16-7-2006, fatte salve le

procedure a quella data già pendenti.

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Le condizioni per l’ammissione

alla procedura di amministrazione controllata

A norma dell’art. 188 L.F., l’imprenditore che si trovava in tempora-

nea dif‌f‌icoltà di adempiere le proprie obbligazioni, se sussistevano

le condizioni previste dall’art. 160, 1° comma, nn. 1, 2 e 3 L.F. (vec-

chio testo, poi riformato dal D.L. n. 35/2005, convertito nella L. n.

80/2005) per l’ammissione al concordato preventivo e se vi erano

comprovate possibilità di risanare l’impresa, poteva chiedere, al Tri-

bunale del luogo dove era la sede principale dell’azienda, il controllo

Nozione

Finalità