L'adempimento di un dovere

AutoreMassimiliano di Pirro
Pagine185-192

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@1 Nozioni generali

L’art. 51 c.p. prevede la scriminante dell’adempimento del dovere, stabilendo che l’adempimento di un dovere imposto da una norma giuridica o da un ordine legittimo della pubblica autorità esclude la punibilità. Essa prosegue, inoltre, affermando che "Se un fatto costituente reato è commesso per ordine dell’Autorità, del reato risponde sempre il pubblico ufficiale che ha dato l’ordine.

Risponde del reato altresì chi ha eseguito l’ordine, salvo che, per errore di fatto, abbia ritenuto di obbedire ad un ordine legittimo.

Non è punibile chi esegue l’ordine illegittimo, quando la legge non gli consente alcun sindacato sulla legittimità dell’ordine".

La causa di giustificazione dell’adempimento del dovere si spiega alla luce del principio di non contraddizione, in forza del quale l’ordinamento giuridico non può imporre a un soggetto un obbligo di agire (o di non agire) e, allo stesso tempo, sanzionarlo per aver agito (o non agito) (Mantovani).

Un tipico esempio di adempimento del dovere è quello dell’agente di polizia che procede a un arresto in flagranza privando taluno della libertà personale, tutelata dall’art. 13 Cost.

@2 I presupposti dell’adempimento del dovere

Presupposto fondamentale della scriminante in esame è l’esistenza di un dovere imposto da una norma giuridica o da un ordine dell’autorità.

@@a) Il dovere imposto da una norma giuridica

Il dovere imposto da una norma giuridica è quello previsto da una legge ordinaria del Parlamento, adottata ai sensi degli artt. 70-74 Cost., nonché dagli atti ad essa equiparati (decreto legge e decreto legislativo) emanati dal

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Governo, previsti dagli artt. 76 e 77 Cost. Non assumono alcuna rilevanza, invece:

- i doveri di carattere religioso o morale (ad esempio, non rientra nell’ambito dell’adempimento del dovere la condotta del genitore che lede l’integrità fisica o la libertà personale del figlio in esecuzione di precetti religiosi);

- i doveri civici, ossia gli obblighi morali che riguardano i cittadini in quanto appartenenti a uno Stato o a una collettività.

Inoltre, poiché il principio della riserva di legge ex art. 25, 2° comma, Cost. (vedi Cap. 4) non opera in materia di cause di giustificazione (che non hanno natura strettamente penalistica in quanto si ricavano, oltre che dagli artt. 50 e ss. c.p., dall’intero ordinamento giuridico e dunque anche da fonti normative secondarie), l’esclusione dell’antigiuridicità può derivare anche da leggi regionali, regolamenti amministrativi, consuetudini etc. (FiandacaMusco).

Una parte della dottrina estende a dismisura la portata dell’espressione "norma giuridica", ricomprendendovi anche le sentenze, i provvedimenti della pubblica amministrazione e i negozi giuridici (ad esempio, il contratto). Tuttavia, si è obiettato che le sentenze, i provvedimenti della pubblica amministrazione e i negozi giuridici producono doveri soltanto in via indiretta, in quanto è la legge che prevede la loro vincolatività (Pulitanò).

@@b) Il dovere imposto da un ordine legittimo dell’autorità

In generale, l’ordine è un comando attraverso il quale un soggetto impone a un altro soggetto una determinata condotta, sotto minaccia di una sanzione (Delitala).

L’art. 51 prevede che l’ordine debba provenire dalla "pubblica autorità", ossia da un pubblico ufficiale (soggetto che esercita una pubblica funzione legislativa, giurisdizionale o amministrativa) o da un incaricato di pubblico servizio (soggetto che, a qualunque titolo, presta un pubblico servizio).

La norma si riferisce solamente alla pubblica autorità ed esclude, pertanto, effetti scriminanti all’ordine dato dal privato; infatti, l’art. 51 c.p. prende in considerazione esclusivamente i rapporti di subordinazione previsti dal diritto pubblico e non anche i rapporti di diritto privato, come quelli intercorrenti tra i privati datori di lavoro ed i loro dipendenti, per i quali non può trovare applicazione la predetta causa di giustificazione, mancando un potere di supremazia del datore di lavoro riconosciuto dalla legge (Cass., V, 29-11-1990).

Affinché possa valere come causa di giustificazione, l’ordine deve essere legittimo, ossia deve provenire dall’autorità competente a emanarlo, deve

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essere dato nella forma prescritta e...

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