Introduzione ai sistemi esperti nel diritto

AutoreAntonio A. Martino
Pagine5-14

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I sistemi esperti nel diritto hanno appena varcato la soglia del prototipo ma si presentano già come un'importante avventura nella verifica delle teorie e negli aiuti che possono fornire alle decisioni giuridiche.

Il loro sviluppo propone alcune domande perentorie alle quali vale la pena di tentar di rispondere: cosa si vuole «espertizzare», a quali scopi, con quali metodologie e mezzi, a quali costi. Fare ciò implica tre livelli di complessità: teoretica generale, teoria giuridica e tecnologia, e due temi fondamentali: la rappresentazione della conoscenza e i motori inferenziali.

Il livello teoretico generale subisce, come al solito, le influenze delle credenze, dei paradigmi scientifici delle teorie più (o meglio) sviluppate e delle problematiche alla moda.

La teoria giuridica non è fuori da questo campo di riferimento, ma come ogni conoscenza regionale sviluppa i propri paradigmi e si muove da prospettive fortemente indirizzate.

La realizzazione tecnologica è condizionata dagli strumenti che si siano potuti sviluppare e dal loro adeguamento alle finalità e metodologie dei campi applicativi.

Cosa si vuole «espertizzare»: un'attività giuridica, tra le molte attività giuri-diche che esistono. Nota bene che non si dice «professione giuridica» che è qualcosa di estremamente complesso, rispetto ad attività giuridica.

Si tratta di prendere in esame alcune delle molte attività che si esercitano in campo giuridico e di riprodurle nel miglior modo possibile nella loro realizzazione da parte di un esperto. Gli scopi sono variegati, ma sostanzialmente si può dire che l'obbiettivo più generalizzato sia di rendere possibile l'uso di tale attività in modo esperto a coloro che esperti non sono o a coloro che preferiscono avvalersi di un aiuto completo e sicuro.

I mezzi dipendono dalle risorse a disposizione e dal tipo di impostazione generale: ci si può domandare che cosa si riesce a fare con questi mezzi? o al contrario, per raggiungere questi scopi di quali mezzi si ha bisogno? Le metodologie consentono di mantenere un minimo di controllo sull'attendibilità dei mezzi per raggiungere i fini previsti.Page 6

I costi possono essere di vario tipo, i più importanti sono quelli legati alla limitatezza che impone l'uso della macchina: dato che non è possibile rappresentare ed eseguire tutte le ricche parti di un'attività giuridica quale componente dev'essere limitata al fine di ottimizzarne qualche altra?

Non è necessario chiarire tutti i punti elencati per costruire dei sistemi esperti giuridici, e di solito non si può dire che autori e fautori di sistemi esperti giuridici dimostrino tale conoscenza; ciononostante, ai fini di uno sviluppo scientificamente utile e redditiero, vai la pena di analizzarli.

@1. La teoretica

La teoretica implicata nei sistemi esperti giuridici è troppo vasta per essere qui affrontata. Ne farò un cenno breve. Qualsiasi attività giuridica comporta aspetti pragmatici ed ideologici che sono poco adatti alle tecniche e metodologie informatiche. Ma questa è una caratteristica di qualsiasi attività umana e non in particolare di quella giuridica. Cercare di risolvere tali problemi ¦da questa prospettiva è forse un peccato di superbia.

Se una parte dell'attività in questione non è suscettibile di algoritmizzazio-:ne, sembra poco economico versar lacrime su questo fatto invece di determinare con tutta precisione su quale parte dell'attività in questione si è in grado di intervenire.

Persino la ricostruzione di ciò che viene chiamato «0 senso comune» necessario al completamento delle informazioni normative atto ad ottenere risultati ragionevoli, se compresa nella sua totalità, appare come un'opera immane. Nessuno impiega però tutto il senso comune in un tipo di ragionamento. Si tratta di scegliere il grado di complessità che si vuole raggiungere.

La mancata determinazione dei contenuti di un'attività giuridica può inquinare notevolmente il lavoro di ricerca. La professione di avvocato per esempio, comprende sia «conoscere il diritto in vigore in una data disciplina e in un certo Stato» quanto «sapere argomentare in Tribunale al fine di vincere la causa».

Ovviamente la professione di avvocato comprende molte altre cose (come procurarsi i clienti e farsi saldare la parcella al più presto, per esempio) che non interessano ai nostri fini.

Troppe volte è stato detto che se un sistema esperto giuridico non riesce a risolvere la seconda attività sopra esposta tra virgolette, non serve per il diritto. E una tesi estremista che dimentica, tra l'altro che vi sono molte altre attività, che per il momento non vale la pena di proporsi di rendere in un sistema esperto.

E fin troppo ovvio che ci si deve prima intendere sugli obbiettivi da raggiungere e sulla loro possibilità. Attualmente appare poco plausibile algoritmizza-Page 7 re l'argomentazione, troppo carica di elementi soggettivi dell'uditorio, ma nulla vieta di eseguirlo sulla prima attività sopra descritta fra virgolette.

Alcuni problemi teorici anche rilevanti e pur sempre appassionanti, non devono, invece, frenare le realizzazioni informatiche. Mi riferisco in particolare al dilemma di Jeorgensen scaturito dalla mancanza di valore di verità nelle norme: o le norme non hanno una logica, ovvero questa si occupa di qualcosa di diverso che la verità e la falsità.

Oltre al fatto che può essere sostenuta con successo la seconda parte del dilemma 1, non è possibile dubitare a questo punto che una logica delle norme esista e sia ben sviluppata. Vale la pena allora di stabilire quale logica sia più adatta alla parte della dogmatica che si intende trattare.

Il diritto appare come ordinamento, questo significa che ogni cambiamento lo sottopone alla riformulazione di tutte le conseguenze che derivano dal fatto di avere aggiunto una nuova norma o di averne tolta una già esistente.

I giuristi ben conoscono questo problema, che è legato alla produzione di norme, in particolare di norme legislative, e che ha a che fare con promulgazione e abrogazione di norme. Esiste una vasta letteratura in proposito, qui mi limito ad indicare quella essenziale 2, che collega questo tema con quello oggi caro agli informatici della programmazione logica: il ragionamento non monotonico 3.

La possibilità di presentare l'ordinamento giuridico come una successione temporo-spaziale di sistemi giuridici e questi, a loro volta come un insieme di norme con tutte le loro conseguenze, consente di applicare tutte le leggi logiche relative ai sistemi deduttivi che mostrano molteplici vantaggi dal punto di vista del calcolo.

@2. La teoria giuridica

Dato che i sistemi esperti giuridici possono riflettere qualunque attività giuridica, di tale attività va tentata una ricostruzione razionale sufficientemente sviluppata al fine di inserire in essa ogni parte dell'attività voluta.

Come non poteva essere altrimenti, qui gioca un ruolo importante la concezione generale...

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