Introduzione

AutoreAndrea Cannone
Pagine9-12
INTRODUZIONE
Per la esatta individuazione della disciplina contenuta nelle norme in-
ternazionali consuetudinarie e pattizie in materia di impiego di armi nei
conitti armati si deve ricorrere, oltre che all’attività di organizzazioni in-
ternazionali, all’attività degli Stati in sede di attuazione del diritto interna-
zionale posto che, come è stato rilevato da autorevole dottrina, attraverso
la loro condotta si attesta l’effettività del diritto internazionale e ciò costi-
tuisce un elemento che non può essere messo in ombra dall’attività delle
organizzazioni internazionali1.
Il ruolo svolto dall’attività degli Stati ha dunque un carattere decisivo
laddove si tratta di vericare, rispetto a violazioni di norme internazionali
relative ai conitti armati, se si è in presenza di un crimine di guerra idoneo
a generare, in base al diritto internazionale, la responsabilità penale indivi-
duale degli autori di dette violazioni.
In tal senso si veda il celebre brano della sentenza del Tribunale milita-
re internazionale di Norimberga del 1946 in cui, proprio in relazione alla
denizione dei crimini di guerra contenuta nell’art. 6 b) dello Statuto di
detto Tribunale2, si evidenzia che nonostante l’assenza nella IV Conven-
1 POCAR, Introductory Remarks, in DE GUTTRY-POST-VENTURINI (eds.), The
1998-2000 War between Eritrea and Ethiopia. An International Legal Perspective, The
Hague, 2009, p. XIII ss.
2 L’art. 6 lett. b) dello Statuto allegato all’Accordo di Londra dell’8 agosto 1945 per
sottoporre a giudizio e punire i grandi criminali di guerra delle Potenze europee dell’As-

Per continuare a leggere

RICHIEDI UNA PROVA

VLEX uses login cookies to provide you with a better browsing experience. If you click on 'Accept' or continue browsing this site we consider that you accept our cookie policy. ACCEPT