Introduzione
Autore | Luigi Cannari - Fabio Panetta |
Pagine | 13-47 |
Introduzione
ILSISTEMAFINANZIARIODELMEZZOGIORNO:
UNAVISIONED’ASSIEME
diLuigiCannari eFabioPanetta1
Nellaprima metàdeglianninovanta l’economiadelMezzogiorno
registravauna crisi profonda. Glieffetti della recessione del1992-93
erano più intensi che nel resto del Paese. L’economia meridionale,
pocoproiettatasuimercatiinternazionali,traevascarsobeneficiodalla
svalutazionedella liradelsettembre del 1992;lasituazione era aggra-
vatadall’abolizione(alla fine del 1992) dell’intervento straordinario,
chedeterminava ilsostanzialeblocco pertreannidei contributipub-
blici agli investimenti nel Mezzogiorno, e dalla successiva graduale
soppressione degli sgravi sugli oneri sociali2. Trail 1991 e il 1996 il
prodottocrescevasolodel2percento,ben6puntipercentualimeno
delCentroNord; laperditadipostidilavoroeraparticolarmenteam-
pia, soprattutto nell’industria, anche in seguito alla ristrutturazione
1Gliautori desideranoringraziareSalvatore Chiri,EmidioCocozza, GiovanniD’Ales-
sio,GuidodeBlasio,PaoloFinaldiRusso, LeonardoGambacorta,Andrea Generale,Gior-
gioGobbi,Giovanni Iuzzolino,MarcoMagnani, GiancarloMorcaldo,MassimoOmiccioli,
MassimoRoccas, Vittorio TusiniCottafavie Ignazio Visco peri preziosi commentia una
precedente versione di questa introduzione. Un ringraziamento particolare va a Maria
TeresaPandolfi, che ha avuto la pazienza di leggere attentamente l’intero volume. La
realizzazioneeditorialedellibronon sarebbestatapossibilesenza lavalidacollaborazione
diValentinaSchirosi.Le opinioni espressesono quelle degliautori e nonimpegnano la
responsabilitàdellaBanca d’Italia.
2A cavallo traglianni ottanta enovantauna serie dieventiinterni e internazionali
avevacreatolepremesseperun mutamentodellepoliticheperilMezzogiorno. Unprimo
fattoredicambiamento eracostituitodal camminoversol’euro edallaconnessaesigenza
dirisanamentodellefinanzepubbliche.IlTrattatosull’Unioneeuropeadel1991 prevede-
val’avviodell’Unionemonetaria entroil1° gennaio1999e fissavavincoliquantitativi alle
politichedibilanciodegli Statimembri;all’Italia ilrispettodeicriteridefinitinelTrattato
imponevaun ingentesforzo dirisanamento. Unaulteriore spintaal cambiamentoveniva
dalrafforzamento deimovimenti politicidi stampo federalista,insofferenti neiconfronti
dellagravosità del prelievofiscale che alimentavaingenti flussi ditrasferimenti in favore
delMezzogiorno. Ilmalcontentonei confrontidei programmi diriequilibrio territoriale
eraalimentato dagliscarsi successidellepolitiche meridionali,che dalla metàdegli anni
settantaavevanosostenutoiredditi eiconsuminelSud enelleIsolesenzaperò recupera-
reilritardo rispettoalCentro Nordintermini dipotenzialeproduttivo.
14Ilsistemafinanziario eilMezzogiorno
avviatanell’ambitodellePartecipazionistatali.Venivanoinoltreallalu-
cenumerosiepisodi dicorruzione;leindaginigiudiziarieportavanoa
unaparalisidegliinvestimentipubblici,chefinìperprovocare-soprat-
tuttonelMezzogiorno -unacrisidelsettoredellecostruzioni.
I numerosi casi di dissesto di imprese generavano gravi difficoltà
perlebanchedelMezzogiorno,giàfiaccatedalla bassaefficienzaope-
rativa (spesso riconducibile alla natura pubblica degli intermediari),
dallascarsa diversificazione dei rischiedallalimitatadotazione patri-
moniale. Trail 1993 e il 1995 le perdite su crediti assorbirono due
terzidelpatrimonio dellebanchemeridionali.
Attornoallametàdeglianninovantavenivadefinitoilnuovoquadro
normativoperle politichedi sviluppoterritoriale;le risorsepubbliche
tornavanoadaffluirenelMezzogiorno.Nel sistemacreditiziomeridio-
nalesiavviavaunaprofondaristrutturazione;simoltiplicavanoleopera-
zionidifusioneodiacquisizionetrabanche,inlargaparteperiniziativa
diintermediariconsedenelleregionicentro-settentrionali;lapresenza
pubblicanelcapitaledegliintermediarisiriducevadrasticamente.
Nei diecianni successivil’economia del Mezzogiorno hamostrato
segni,purmodesti,dimiglioramento.Lacrescitadelprodottohasupe-
rato,sebbenedipoco,quelladelCentroNord;dal1997l’occupazione
haripresoadaumentare,tornandonel 2002suilivellidell’iniziodegli
anninovanta;dal1995l’aumentodelleesportazionièstatoleggermente
piùelevato che nelleregionicentro-settentrionali.Per collocarel’eco-
nomiadelSudsuunsentierodicrescitapiùsostenutaèopportunoin-
terrogarsisullecondizioniingradodiassecondarequestetendenze.
Traifattoridisviluppo,ilsistemafinanziariorivesteunruolocentrale.
Un alto gradodi efficienza degli intermediari creditizi, la presenzadi
mercatisviluppati,ingradodiconvogliareifinanziamentiversoleimpre-
seconfavorevoliprospettivedicrescita,ladisponibilitàdiinfrastrutture
tecnichedielevataqualitàsuimercatimobiliarimiglioranol’allocazione
dellerisorseestimolanola formazionedirisparmio,coneffettipositivi
sull’accumulazionedicapitale.L’analisiempiricaconfermachelacrescita
economicaèpiùsostenutaladdoveilsistemafinanziarioèpiùevoluto.
Èdunqueimportanteanalizzareinchemisurailsistemafinanziario
siaoggiingradodicontribuireallosviluppodell’economiameridiona-
le. Questotema, che di recenteha suscitato un ampiodibattito3, nei
capitolisuccessivivieneesaminatoempiricamentesottotreaspetti:
3Sivedano,tra glialtri,Alessandrini, CrocieZazzaro(2005),BonginieFerri (2005),
Giannola(2000), Mattesini e Messori(2004), Panetta (2003), Svimez(2003).Per analisi
delsistema finanziario italianonel periodo cheprecede le trasformazionideglianni no-
vanta,sirinvia aBancad’Italia (1990).
Introduzione. IlsistemafinanziariodelMezzogiorno:unavisioned’assieme15
1) quali sono, dopo l’intensa fase di riorganizzazione, le condizioni
dellebanchenelMezzogiorno?Ilsistemacreditiziomeridionaleha
ridottoil suodivariointermini disviluppoedi efficienzarispetto
alCentroNord?Comehainfluitosuquestimutamentiilcrescente
pesoassuntodagli intermediaricentro-settentrionali?
2) Idivariterritorialiinterminidicostodel creditoe didisponibilità
di finanziamenti si sono significativamente ridotti ma non sono
scomparsi.Qualisonoimotiviallabasedelledifferenzeresiduetra
Mezzogiorno e Centro Nord? Quali interventi sono possibili per
migliorare ulteriormente le condizioni di finanziamento della
clientelameridionale?
3) Qualisono,nelMezzogiorno, itratti distintividei comportamenti
finanziaridellefamiglie(adesempionell’allocazionedelrisparmio
enell’utilizzodeglistrumentidipagamento)edelleimprese(nella
sceltadelle fontidifinanziamento)? Ledifferenzerispettoal Cen-
troNordsonoriconducibili allastrutturae allafunzionalitàdel si-
stemafinanziariomeridionalepiuttostocheall’assettodell’econo-
miarealeo alfunzionamentodelleistituzioni?
Inestremasintesi,latesicheemergedailavoricontenutinelvolu-
me,discussapiùestesamenteneiparagrafisuccessivi,èchenelpassato
decennioilsistemafinanziariodelMezzogiornoharegistratosignifica-
tiviprogressi quantoasolidità ed efficienza.Lebanche centro-setten-
trionalihanno svolto un importante ruolo positivo, contribuendoad
affinareletecnichedigestionee,perquestavia,amigliorarelecondi-
zioniapplicate allaclientelameridionale. Iritardichetuttora caratte-
rizzano il sistema finanziario del Mezzogiorno rispetto a quello del
CentroNordsonostrettamenteconnessicon ledebolezzedell’econo-
miareale e conquelledelleistituzioni formali einformalioperantia
livellolocale.
Ancoraunavolta,siconfermachedivarifinanziariesquilibristrut-
turaliinmoltiaspettirealidell’economiasonofenomeniinterconnes-
si;pereliminareiprimiènecessariointervenireanchesuisecondi. In
assenza di significativi progressi del sistema economico-istituzionale
delMezzogiorno e, soprattutto, in mancanzadi una buona Ammini-
strazione, strategie e interventi volti a ricercare una “via finanziaria”
allosviluppopotrebbero risultareinefficaciepotenzialmenterischiosi
perla soliditàel’efficienza dellostessosistema finanziario.Nondime-
no,unsistemabancarioefinanziarioconcorrenziale,efficiente,ingra-
dodioffrireallefamiglieealleimpresemeridionali-oltre alnecessa-
riosostegnocreditizio–servizidielevataqualitàacosticontenutipuò
fornire un contributo significativo alla risoluzione dei problemi del-
l’economiadelMezzogiorno.
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