Introduzione

AutoreGiovanni Di Cagno
Pagine19-30
INTRODUZIONE
di Giovanni Di Cagno
O cara moglie, stasera ti prego
dì a nostro glio che vada a dormire
perché le cose che io ho da dire
non sono cose che deve sentir.
Proprio stamani là sul lavoro
con un sorriso del caposezione
ho ricevuto la liquidazione
mi han licenziato senza pietà.
E la ragione è perché ho scioperato
per la difesa dei nostri diritti
per la difesa del mio sindacato
del mio lavoro nella libertà.
O cara moglie mi sono sbagliato
dì a nostro glio che venga a sentire
che ha da capire che cosa vuol dire
lottare per la libertà.
(Cara moglie, di Ivan Della Mea)
“E la ragione è perché ho scioperato per la difesa dei nostri diritti …”.
Da anni, lo screen sever del mio pc alla Commissione di garanzia sullo scio-
pero (rectius, Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero
nei servizi pubblici essenziali) reca questi versi di una vecchia canzone di Ivan
Della Mea, che narra di un padre di famiglia costretto a spiegare a moglie e glio
perché è stato licenziato. Non è (o, almeno, non è soltanto) il vezzo di un vecchio
ragazzo del ‘68. È che quella scritta scorrevole mi aiuta a non dimenticare mai la
delicatezza della materia di cui mi occupo.
Sin dagli albori del movimento sindacale nella seconda metà dell’800, lo
sciopero è stato il principale strumento che ha consentito l’affermazione dei

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