Interventi

AutoreNicola Palazzolo
Pagine79-115

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Tocca a me il compito di aprire i lavori di questa mattinata, porgendo il saluto dei ricercatori e di tutto il personale dell'Istituto per la Documentazione Giuridica del Consiglio Nazionale delle Ricerche, che ho l'onore di dirigere, a tutti i partecipanti a quest' incontro e di ringraziare anzitutto la Segreteria Generale della Camera che ci ha concesso di utilizzare questa bellissima sala. Purtroppo il Presidente della Camera, on. Luciano Violante, che ci aveva manifestato la sua intenzione di essere presente a questo dibattito, ci ha fatto sapere proprio ieri di essere trattenuto altrove da impegni sopraggiunti. Me ne dispiace particolarmente perché so che aveva fatto il possibile per esserci e aveva scelto lui stesso la data di oggi: tra l'altro, questo lo ricorderò anche fra poco, è uno dei principali protagonisti di quel dibattito politico-giuridico di cui presentiamo i risultati,

E poi devo ringraziare i partecipanti alla tavola rotonda i quali, pur gravati da molti e ponderosi impegni (almeno coloro che non sono stati colpiti dall'influenza), non hanno voluto far mancare la loro presenza e la loro voce. Per tutti nominerò il Presidente di questa tavola rotonda (giacché poi sarà lui a presentare gli altri), il Presidente di Corte di Cassazione Onofrio Fanelli, il quale proprio in questi giorni ha dovuto, pur con dolore, lasciare la direzione del Centro elettronico della Corte di Cassazione perché investito del prestigioso ma certamente oneroso incarico di Presidente della sezione lavoro della stessa Corte. Per questo lo ringrazio particolarmente di essere qui tra noi e di averci promesso che ancora per lungo tempo non abbandonerà l'Istituto,

STOP è, come noto, una delle più antiche fra le banche dati realizzate dal eostro Istituto. L'acronimo, ormai è noto, sta per stampa d'opinione e, in maniera più descrittiva, "II dibattito politico-giuridico de iure condendo nella stampa d'opinione dal 1975 al I993". Àgli inizi degli anni '70 fu concepita come uno degli archivi della grande banca dati di.dottrina giuridica che costitui uno dei due assi portanti sui quali era nato l'Istituto "(l'altro era il Vocabolario giuridicoPage 80 italiano). Poi, a poco a poco, acquistò sempre più autonomia e, cosi come nacquero da quell'unica banca dati di dottrina giuridica varic banche dati speciali-stiche, fini anch'esso per sganciarsi del tutto dalla sua matrice, tant'è vero che ormai da molti anni costituisce un archivio a sé o quasi a sé, un sottoarchivio consumabile sia mediante il Centro elettronico della Corte di Cassazione (sistema Italgiure) sia mediante quello della Camera dei Deputati, e ora anche via Internet.

La presentazione su CD-Rom ha voluto colmare una lacuna che, data la natura specifica dei documenti contenuti, ci è sembrata particolarmente grave. Cioè quella derivante dal fatto che di regola le banche dati giuridiche presenti sulle reti specializzate vengono consultate dagli addetti ai lavori, i giuristi o, al massimo, i politici, e non da coloro che sono invece i naturali destinatari della stampa d'opinione, cioè i cittadini, la gente comune, e'coloro che ne sono gli interpreti, i giornalisti.

La presentazione su CD-Rom ci sembra costituire un piccolo passo avanti verso quella diffusione più ampia dell'informazione giuridica che l'istituto ha posto fra i suoi obietti primari, Certo, da quel momento iniziale l'IDG ha fatto notevoli passi, che in genere hanno corrisposto all'evolversi delle tecnologie informatiche e alle moltissime possibilità di applicazione nei più sva-riati campi del diritto, È un'evoluzione che ha modificato pure il modo di lavorare e il ruolo stesso dell'IDG: da ente produttore di banche dati quale era all'inizio si è andato specializzando, dapprima nella sperimentazione di sofisticati strumenti di ricerca integrati, di prototipi di sistemi esperti applicati a basi di conoscenza specialistica che si proiettano verso il traguardo della consulenza, del supporto alla decisione, per poi divcntare nell'ultima fase partner privilegiato degli enti pubblici che hanno come obiettivo la diffusione dell'informazione ai cittadini, E che perciò incontrano ogni giorno problemi da un lato di costruzione di basi di conoscenza quanto mai complesse, data la presenza di documenti estremamente eterogenei tra loro, dall'altro concernenti quel settore del tutto nuovo,del diritto che è il diritto dell'informatica: quale e quanta informazione può essere distribuita attraverso le reti o quanto invece deve invece rimanere riservato perché costituirebbe violazione della privacy o, d'altro profilo, tutti i problemi, le garanzie, i limiti che comporta fuso giuridico del documento, elettronico,

Da questo punto di vista mi. piace ricordare da un lato il notevole apporto dato dall'Istituto all'organizzazione della rete civica del Comune di Firenze,Page 81 che sta per essere allargata a tutti gli enti istituzionali operanti nel territorio metropolitano fiorentino e, dall' altro, la recente convenzione che è stata filmata qualche giorno fa con l'Autorità per l'informatica nella pubblica amministrazione appunto relativa all'affidamento di consulenze al nostro Istituto in ordine a qualcuno dei temi sopra accennati.

Ma l'aver acquisito nuovi compiti e nouove specializzazioni non ha certo significato né deve significare da parte dell'IDG l'abbandono dell'attività di documentazione del diritto che l'ha accompagnato dal suo nascere e che in qualche modo continua ad essere la ragione essenziale deia sua esistenza. Un compito che certamente va adempiuto seguendo da vicino le tecnologie più avanzate sia in materia di documentazione che in materia di informatica. E da questo profilo è notevole l'impegno che l'Istituto ha preso, d'accordo con gli organi centrali del CNR e del proprio Consiglio scientifico, di dedicare l'anno appena iniziato ad una profonda revisione delle banche dati da esso prodotte, sia dal punto di vista della base documentaria, sia da quello dei criteri di indicizzazione, sia ancora dele tecniche informatiche. Ma che non pUE certo esaurirsi in quelle tecnologie: la documentazione di come si evolve I diritto in Italia va fatta da giuristi, cioè a dire con professionalità e specialmente con sensibilità di giuristi.

À questo lavoro di revisione, purtroppo, mancherà all'appello l'archivio STOP Come è noto, infatti, solo quattro anni fa, nella primavera del '93, il Comitato per le Scienze giuridiche del CNR decise, su proposta dell'allora direttore, la chiusura per ragioni finanziarie, ma non solo, di quell'impresa, li dibattito di oggi ci dirà, lo spero, se al di là delle ragioni finanziarie, che con sono certo scomparse, anzi che si sono forse aggravate, sono ancora valide le altre ragioni addotte allora, che per esempio il rapido proliferare di iniziative editoriali che trasferivano in linea o su CD-Rom il contenuto dei più importanti quotidiani e settimanali di opinione avrebbe reso inutile un archivio specializzato quale STOP Quello che vorremmo cercare di capire è se un dibattito quale quello documentato da STOP è qualcosa che ha a che fare con la documentazione del diritto oppure no.

Un recente dibattito tenutosi a Firenze poco tempo fa per iniziativa della Facoltà giuridica di quell'Università, dal tema "Giuristi e legislatori", metteva in evidenza, nelle densissime relazioni tenute dai più eminenti maestri del diritto che hanno segnato questo cinquantennio di storia repubblicana, come ci sia stato un divario nettissimo, e in un certo senso inspiegabile, tra il dibattitoPage 82 giuridico che veniva svolto nei convegni o nelle riviste specializzate e la pratica legislativa, preceduta dal dibattito parlamentare, e quest'ultimo accompagnato e seguito dalla stampa d'opinione. Un divario che, secondo la voce almeno di alcuni dei relatori, porterebbe a concludere che i giuristi o sono stati del tutto assenti dai dibattiti che hanno preceduto l'emanazione delle leggi o, quando sono stati parti in causa, hanno iniuito poco o niente sugli esiti di quei dibattiti.

Io noe-voglio entrare nel merito, di quel tema. Mi sembra, però che uno strumento come l'archivio STOP dimostri come in quelli che sono stati gli anni cruciali per le nostre istituzioni (se pensiamo appunto agli anni dal '75 al '93) il dibattito giuridico non si sia Sviluppato solo all'interno delle istituzioni accademiche o nelle riviste lette solo da addetti ai lavori; al contrario si è diffuso come credo mai in passato tra la gente comune servendosi di quegli strumenti che fanno l'opinione della gente comune. Si è intrecciato in un dialogo continuo con politici, giornalisti, sociologi, uomini di cultura in genere. Per fare appena qualche nome si resta sorpresi di come fra i nomi che ricorrono con maggiore frequenza - parlo di cifre oltre le 200 citazioni - ricorrano quelli di illustri giuristi come Conso, come Barile, Rodotà, Cassese, Neppi Modona ecc. ecc, o come lo stesso Presidente della Camera che oggi ci ospita, Luciano Violante.

Chi voglia fare oggi davvero la storia del dibattito giuridico negli anni appena trascorsi, del dibattito vero, quello vissuto dai protagonisti, non quello accademico, delle riviste giuridiche, credo non possa fare a meno dell' archivio STOE E allora occorrerà pensare a qualcosa di simile anche per gli anni successivi? A me sembra che già le prime reazioni al dischetto che abbiamo deciso di mettere sul mercato ci diano una risposta affermativa. L'IDG è pronto a fare la sua parte, con le esperienze documentarie che si è fatto in questi anni. Occorrerà che le istituzioni facciano la loro. E prime fra tutte le istituzioni parlamentari, che sono la sede naturale del dibattito politico-legislativo. Anche solo per questo avrei voluto che fosse qui tra noi il Presidente Violante. Sarebbe veramente una bella cosa se la Presidenza della Camera, che già sta facendo tanto per il rinnovamento dei sistemi d'informazione parlamentare, prendesse un'iniziativa in questo senso con strumenti certo più adeguati...

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