Innovazioni nella pianificazione comunale e provinciale in Puglia: conoscenza, partecipazione, ambiente

AutoreFrancesca Calace
Pagine197-212
FRANCESCA CALACE
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COMUNALE E PROVINCIALE IN PUGLIA:
CONOSCENZA, PARTECIPAZIONE, AMBIENTE
Sommario: 1. Premessa – 2. Il nuovo piano urbanistico generale – 3. La pianifica-
zione provinciale.
1. Premessa
Nell’ambito della profonda trasformazione che ha conosciuto l’urba-
nistica in Italia negli ultimi venti anni, la stagione vissuta dalla Puglia
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ritardo rispetto ad altri contesti regionali l’innovazione degli strumenti
di pianificazione; ciò ha consentito di beneficiare della osservazione dei
metodi e delle esperienze altrui, di fare tesoro dei successi e delle diffi-
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Tra le molteplici dimensioni del rinnovamento dell’urbanistica in Pu-
glia, in questa sede si intende approfondire il modello di pianificazione
così come delineato da due dei documenti regionali costitutivi del
DRAG, ovvero gli Indirizzi per i PUG e quelli per i PTCP. Ambedue i
documenti, congiuntamente, configurano un modello di pianificazione
che nella LR 20/01 era stato delineato nei soli principi fondativi.
Il modello delineato dal DRAG è fondato su una impegnativa azione
di calibratura della innovazione, secondo una precisa scelta di metodo,
che ha teso a innestare l’innovazione sui processi e sull’apparato norma-
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1 Il presente saggio costituisce la rielaborazione critica dei seminari svolti nell’ambito del
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il DRAG”, Bari, 19.10.07 e del saggio “La pianificazione di area vasta tra piani provinciali e
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zioni, 2008.
198 Reti e percorsi di cooperazione nella pianificazione
improbabile quanto disorientante rifondazione normativa, quanto piutto-
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una profonda revisione culturale, ovvero di approccio al governo del
territorio; un approccio fondato sulla conoscenza, sulla partecipazione,
sulla copianificazione e sulla assunzione di un orientamento strategico
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spetto alla routine burocratizzata che ha caratterizzato per lunghi anni la
pianificazione in Puglia.
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chiave della innovazione, i due documenti di Indirizzi contengono de-
scrizioni analitiche e argomentate dei contenuti e delle fasi del processo
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citando quindi i contenuti e la sequenza logica che guida la formazione
degli strumenti2.
La sequenza descrittiva che segue non casualmente prende avvio dal
livello comunale: esso infatti è stato affrontato per primo nella azione re-
gionale, per rispondere tempestivamente a una diffusa esigenza di rinno-
vamento manifestata dai comuni. Ma non è solo una questione temporale:
i due documenti di Indirizzi, costruiti in adesione al principio della sussi-
     
così alla tentazione di un modello discendente e alla riproposizione, in
definitiva, della vecchia pianificazione a cascata, obsoleta e inefficace.
2. Il nuovo Piano urbanistico generale
2.1. Ragioni disciplinari del cambiamento
Per descrivere le ragioni del profondo cambiamento della forma e dei
contenuti del vecchio PRG intrapreso con il DRAG, è necessario collo-
care gli Indirizzi all’interno quadro della innovazione disciplinare. È
evidente, infatti, che il documento affondi le sue radici nel solco traccia-
to dalle esperienze delle regioni italiane, che dal 1995 hanno preso avvio
in Toscana, sono state alla base della prima proposta di riforma INU
presentata a Bologna, per poi diffondersi e declinarsi, in quasi tutte le
regioni italiane, secondo una articolazione terminologica e procedurale
eterogenea, accomunata in ogni caso dall’adozione di un modello di pia-
no comunale articolato in una parte strutturale e una operativa o (in Pu-
glia) programmatica. La distinzione tra componenti strutturale e compo-
2 Gli Indirizzi, criteri e orientamenti per la formazione, il dimensionamento e i contenuti dei
Piani Urbanistici Generali (PUG) sono stati approvati con Del. GR n. 1328 del 3 agosto 2007; gli
Indirizzi, criteri e orientamenti per la formazione, il dimensionamento e i contenuti dei Piani
Territoriali di Coordinamento Provinciale (PTCP) sono in corso di approvazione.

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